Ulrico di Zell
benedettino tedesco venerato come santo (1029-1093) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Ulrico di Zell, detto anche di Cluny o di Ratisbona (Ratisbona, 1029 – Zell, 10 luglio 1093), è stato un monaco cristiano e abate tedesco, appartenente all'ordine cluniacense[1]. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, ed è ricordato da essa il 14 luglio.[2] È ricordato per aver scritto in tre libri le Consuetudines cluniacenses.[1]
Ulrico nacque a Ratisbona all'inizio dell'anno 1029, figlio di una ricca famiglia. I suoi genitori erano Bernaldus e Bucca[3], donna devota e nipote del vescovo di Ratisbona, Gebardo di Hohenwart. Crebbè e studiò nell'abbazia di Sant'Emmerano a Ratisbona, dove conobbe Guglielmo di Hirsau, con cui strinse una lunga amicizia.
Fu ordinato diacono per mano di suo zio Nitker, vescovo di Frisinga, e fu nominato al contempo arcidiacono della cattedrale di Frisinga[1].
Intorno al 1051 abbandonò l'incarico per compiere un pellegrinaggio nella città di Gerusalemme. Tornò in seguito a Ratisbona, dove tentò invano di fondare un monastero benedettino; non essendo riuscito nel suo intento, nel 1061 si stabilì nell'abbazia di Cluny e si fece ordinare sacerdote. In seguito divenne priore del convento di Mareigny, ma a seguito di un incidente in cui perse un occhio tornò a Cluny, dove divenne un fedele consigliere dell'abate.[3][4]
Nel 1087 si trasferì con alcuni discepoli a Zell, luogo in cui condusse una vita considerata pia e che gli valse la fama di santità. Due anni prima della sua morte, avvenuta il 10 luglio 1093, perse improvvisamente la vista.[4]
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