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politico e avvocato italiano (1947-2015) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ugo De Vivo (Isernia, 3 luglio 1947 – Isernia, 15 aprile 2015) è stato un politico e avvocato italiano, sindaco di Isernia dal 2012 al 2013.
Ugo De Vivo | |
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Sindaco di Isernia | |
Durata mandato | 23 maggio 2012 – 13 giugno 2012 |
Predecessore | Gabriele Melogli |
Successore | Annunziato Vardè (commissario straordinario) |
Durata mandato | 9 novembre 2012 – 14 gennaio 2013 |
Predecessore | Annunziato Vardè (commissario straordinario) |
Successore | Vincenza Filippi (commissario straordinario) |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Avvocato |
Avvocato presso il tribunale di Isernia e presso quello di Campobasso, lavorò anche per la corte di appello del Molise e fu eletto più volte presidente dell'ordine degli avvocati di Isernia, dimettendosi nel 2012.[1]
Sposato con Gigetta Altopiedi, esponente locale della sinistra, ebbe un figlio, Ivan.[1]
Morì a Isernia il 15 aprile 2015 a causa di un tumore.[1][2][3]
Alle amministrative del 2012 fu candidato a sindaco di Isernia con il supporto di una coalizione di centro-sinistra, vincendo a sorpresa al secondo turno con il 57,37% dei voti contro la favorita sfidante del centro-destra Rosa Iorio (42,63%), sorella del governatore Angelo Michele Iorio, dopo che al primo turno aveva conseguito il 30,45%, ben 15 punti meno della concorrente.[1][4] Il suo mandato da sindaco ebbe inizio il 23 maggio 2012, ma dovette procedere da subito con difficoltà a seguito del verificarsi dell'anatra zoppa, in quanto la maggioranza dei consiglieri apparteneva nettamente al centro-destra, con 20 consiglieri contro i soli 8 del centro-sinistra.[1][2][5] I consiglieri di centro-destra si dimisero in massa comportando le dimissioni del sindaco e il commissariamento della giunta; De Vivo fu tuttavia posto nuovamente in carica dalla sentenza del TAR del Molise del 9 novembre 2012 che annullava il commissariamento.[1] Il mandato terminò il 14 gennaio 2013 dopo l'annullamento della sentenza del TAR del Molise da parte del Consiglio di Stato.[1]
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