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Nell'ambito dei fenomeni di trasporto, il trasporto di carica elettrica corrisponde al movimento di specie cariche, che possono essere elettroni nel caso dei conduttori elettronici (materiali metallici, semiconduttori e grafite) o ioni nel caso dei conduttori ionici (elettroliti). Si può avere inoltre il caso in cui il trasporto di carica elettrica è attribuibile sia agli ioni sia agli elettroni (ad esempio nei solidi ionici); si parla in questo caso si "trasporto misto".[1]
A seconda della forza spingente che causa il trasporto di carica elettrica, questo può avvenire per:
Il trasporto per migrazione degli ioni può avvenire secondo due differenti tipologie di trasporto, a seconda del modo in cui si muovono all'interno dell'elettrolita:[2]
Nelle soluzioni elettrolitiche il trasporto di carica elettrica avviene grazie allo spostamento degli ioni che lo compongono. Tale spostamento può avvenire per migrazione (associata alla presenza di un campo elettrico) o per convezione (associata alla presenza di un regime fluidodinamico di tipo convettivo). Generalmente in una soluzione elettrolitica non si ha lo sviluppo di moti convettivi particolarmente rilevanti, per cui la migrazione è il meccanismo più comune.
Durante la migrazione si ha il simultaneo spostamento degli ioni negativi (anioni) verso l'anodo e degli ioni positivi (cationi) verso il catodo.
Quando uno ione si trova fermo all'interno di una soluzione elettrolitica, attorno ad esso si ha la formazione di un "guscio" formato da altri ioni di carica opposta, in accordo con la teoria di Debye-Hückel. Durante il suo moto nella soluzione elettrolitica, tale ione viene rallentato da due fenomeni, che sono:[3]
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