Trachemys scripta
specie di animali della famiglia Emydidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La tartaruga americana, o tartaruga dalle orecchie gialle, (Trachemys scripta (Thunberg in Schoepff, 1792)[2]) è una testuggine appartenente alla famiglia degli emididi.[3]
Tartaruga palustre americana | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Ordine | Testudines |
Sottordine | Cryptodira |
Famiglia | Emydidae |
Genere | Trachemys |
Specie | T. scripta |
Nomenclatura binomiale | |
Trachemys scripta (Thunberg in Schoepff, 1792) | |
Sinonimi | |
Chrysemys scripta | |
Nomi comuni | |
Tartaruga palustre americana | |
Areale | |
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Descrizione
Dimorfismo sessuale: il riconoscimento del sesso avviene attraverso l'individuazione dei caratteri sessuali secondari piuttosto evidenti nei soggetti adulti e subadulti. La coda del maschio è più lunga, robusta, grossa e larga alla base, unghie molto sviluppate soprattutto alle estremità degli arti anteriori e carapace appiattito. La femmina ha coda e unghie corte e carapace bombato.
Biologia
Riepilogo
Prospettiva
Pacifiche, di solito vivono in gruppi non superiori alla decina di esemplari.
Alimentazione
È una specie onnivora. Da piccola ha una dieta prevalentemente carnivora e a base di pesce e larve di insetti, da adulta, invece, preferisce alimenti di origine vegetale.[4]
La dieta delle tartarughe acquatiche non è monospecifica, dunque alimentarle con mangimi monotematici industriali non è una scelta coerente con le necessità dell'animale.[5]
Riproduzione

L'accoppiamento avviene in acqua, durante il quale il maschio esegue una singolare danza facendo vibrare le unghie anteriori contro il muso della femmina, dopodiché avviene la vera e propria copula. La femmina sarà pronta per la deposizione dopo circa 30 giorni, e cercherà un luogo sabbioso e umido dove deporre le uova. Capita spesso che scavi diverse buche di prova prima di deporre. Una volta trovato il luogo adatto depone dalle 2 alle 30 uova in una buca a forma di fiasco profonda circa 8–12 cm, dopodiché la ricopre con cura e non lascia alcuna traccia. Le deposizioni variano da una a tre nell'arco di una stagione riproduttiva. Le uova schiudono dopo 70-120 giorni, a seconda della temperatura di incubazione che deve essere compresa tra i 26 e i 32 gradi centigradi (temperature più basse comportano tempi più lunghi e prevalenza di nascite di sesso maschile e viceversa). Le uova assorbono acqua durante l'incubazione, diventando man mano più grandi e rigide. È molto importante che le uova non vengano girate rispetto alla posizione iniziale in quanto ciò comporterebbe la morte dell'embrione.
Distribuzione e habitat
Il loro habitat preferito sono i laghi, gli stagni e i fiumi dal corso d'acqua lento e fangoso con abbondanza di piante acquatiche. D'estate al prosciugarsi delle pozze d'acqua scavano delle buche nel fango o si riparano nei boschi o nell'erba alta. È originaria degli Stati Uniti sudorientali, e del Messico nordorientale.
La specie è diffusa come specie aliena anche in molti paesi europei tra cui Francia[6], Spagna, Germania e Italia[7][8][9].
Sistematica

Precedentemente erano riconosciute una quindicina di sottospecie, ora elevate quasi tutte a specie; attualmente sono riconosciute le 3 seguenti sottospecie:
- Trachemys scripta elegans (Wied-Neuwied, 1839) - Centro e sud degli Stati Uniti
- Trachemys scripta scripta (Thunberg in Schoepff, 1792) - Sud-est degli Stati Uniti
- Trachemys scripta troostii (Holbrook, 1836) - alto bacino del fiume Tennessee
Eco-etologia in Italia
Riepilogo
Prospettiva

La Trachemys scripta è inserita nell'elenco mondiale delle 100 tra le specie più invasive.[10]
Questa specie viene comunemente ritenuta una temibile predatrice di anfibi, pesci e uccelli acquatici e concausa della diminuzione degli esemplari dell'autoctona Emys orbicularis.
Tale luogo comune è in contrasto con studi italiani ed europei che evidenzierebbero che la specie nei primi anni di vita sia prevalentemente insettivora convertendosi da adulta a prettamente vegetariana ed opportunistica,[11][12] con scarse capacità predatorie, al contrario della prettamente carnivora E. orbicularis, inoltre non sono stati evidenziati casi di predazione alla piccola fauna simpatrica, pesci e pulli di rallidi e di anatidi.[13][14]
La specie è inclusa tra quelle di cui si deve denunciarne il possesso e il decesso quando esso avvenga, non può essere abbandonata[15] ma consegnata a specifiche strutture pubbliche o private individuate dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano in accordo al Decreto Legge 230/2017[16], l'obbligo di consegna vige anche per gli esemplari accidentalmente trovati liberi, essendo una specie per la quale è previsto l'obbligo di eradicazione.[17]
Si stima che in Italia ogni anno giungano circa 900.000 testuggini e l'abnorme diffusione degli esemplari, negli specchi, nei corsi d'acqua, e nelle fontane e laghi dei parchi pubblici è dovuta esclusivamente al continuo rilascio di esemplari adulti o subadulti[18] capaci di superare con una fase di letargo i rigori invernali, cosa non possibile per i giovani esemplari. Nelle varie zone climatiche italiane è stato osservato che le deposizioni di uova raramente portano alla schiusa e che gli esemplari sopravvivono solo in condizioni di semilibertà in ambienti lacustri protetti e nelle zone meridionali con inverni meno rigidi.[13][19][20]
La T. scripta è soggetta a tutti i fattori antropici negativi a cui è soggetta la E. orbicularis e la sua massiccia presenza è dovuta solo al continuo costante rilascio di svariate decine di migliaia di esemplari adulti e subadulti ben alimentati nella fase di allevamento domestico, cosa che fa superare la fase di riduzione naturale per predazione a cui sono sottoposti i giovani esemplari selvatici.
Analizzando tutti questi fattori è stato ipotizzato che senza questi continui rilasci questa specie sarebbe destinata a scomparire in alcune decine di anni per la sua scarsa capacità di riprodursi e la presenza di numerosi predatori per gli esemplari neonati nei nostri ecosistemi; e quindi sia da ritenere sì alloctona ma non specie acclimatata.[21]
Stato di conservazione
La specie non è a rischio.
Terrariofilia
[22]Specie estremamente versatile si adatta alle condizioni di gestione casalinghe anche più disperate. Come vasche plastiche e in vetro. In età adulta e sub-adulta, invece, deve disporre di un ampio laghetto esterno dove effettuare il letargo. Proprio a causa di questo fenomeno negli anni si sono registrati molte fughe e abbandoni.[senza fonte]
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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