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Nella scala dei tempi geologici, il Tortoniano è il quinto dei sei piani o stadi stratigrafici in cui è suddiviso il Miocene, la prima delle due epoche del Neogene.
Questa unità cronostratigrafica si estende tra 11,608 milioni di anni fa e 7,246 milioni di anni fa (Ma), per una durata complessiva di 4,362 milioni di anni (Hilgen et al., 2003).[1][2]
Periodo | Epoca | Piano | Età (Ma) | |
---|---|---|---|---|
Quaternario | Pleistocene | Gelasiano | Più recente | |
Neogene | Pliocene | Piacenziano | 2,58–3,600 | |
Zancleano | 3,600–5,333 | |||
Miocene | Messiniano | 5,333–7,246 | ||
Tortoniano | 7,246–11,63 | |||
Serravalliano | 11,63–13,82 | |||
Langhiano | 13,82–15,98 | |||
Burdigaliano | 15,98–20,44 | |||
Aquitaniano | 20,44–23,03 | |||
Paleogene | Oligocene | Chattiano | Più antico | |
Suddivisione del Neogene secondo la Commissione internazionale di stratigrafia dell'IUGS.[1] |
È preceduto dal Serravalliano e seguito dal Messiniano.
Il Tortoniano è stato introdotto nella letteratura scientifica nel 1858 dallo stratigrafo svizzero Karl Mayer-Eymar.[3]
Il nome deriva dalla città italiana di Tortona in provincia di Alessandria presso la quale si trovava l'originario stratotipo.
La base del Tortoniano è data dall'ultima comparsa contemporanea del nanoplancton calcareo Discoaster kugleri e dei foraminiferi planctonici della specie Globigerinoides subquadratus. È associato alla breve cronozona magnetica polarizzata C5r.2n e coincide strettamente con l'evento Mi-5 dello stadio dell'isotopo marino.[2]
Il limite superiore, nonché base del successivo Messiniano, è dato dalla prima comparsa dei foraminiferi planctonici della specie Globorotalia conomiozea e stratigraficamente è posizionato al centro della cronozona magnetica C3Br.1r.
Il GSSP,[2] il profilo stratigrafico di riferimento della Commissione Internazionale di Stratigrafia, per il limite Serravalliano-Tortoniano si trova presso la spiaggia del Monte dei Corvi, a 5 km a SE di Ancona, in una sezione esposta lungo la costa, che può essere raggiunta attraverso un sentiero che parte da "La Sardella", a circa 100 m da Monte dei Corvi.[4] Le sue coordinate sono: latitudine of 43°35'12" N e longitudine 13°34'10" E.[5]
Si tratta di un orizzonte litostratigrafico rappresentato da un'alternanza di strati sedimentari gradati costituiti da marne e marne argillose grigio-verdi al tetto, e sapropeliti (peliti a elevato contenuto di materiale organico) di colore bruno alla base. Le sapropeliti rappresentano eventi anossici occorsi in un ambiente deposizionale emipelagico.
La datazione assoluta è stata determinata misurando l'alternanza e l'estensione dei livelli sapropelitici la cui deposizione risulta correlabile ai cicli astronomici di variazione di precessione, inclinazione assiale ed eccentricità orbitale terrestre.
Uno stratotipo ausiliario è stato identificato sul versante sud del Monte Gibliscemi, in Sicilia, ben correlato con la sezione di Monte dei Corvi.
Cronologia paleoantropologica del Tortoniano ordinata dall'evento più antico a quello più recente. Le datazioni sono indicative e possono essere suscettibili di modifiche con il miglioramento delle conoscenze paleontologiche.
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