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torre di Roma Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La torre dei Conti è una torre medievale di Roma; situata in largo Corrado Ricci, nel rione Monti, vicino ai Fori Imperiali sull'area di un antico tempio dedicato alla dea Tellas.
Torre dei Conti Torri di Roma | |
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La parte inferiore rimanente della torre dei Conti | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Città | Roma |
Indirizzo | Largo Corrado Ricci |
Coordinate | 41°53′36.78″N 12°29′16.61″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Torre di avvistamento |
Inizio costruzione | XIII secolo |
Condizione attuale | abbastanza buona |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
Un primo nucleo fortificato fu eretto nell’858 da Pietro dei Conti di Anagni sopra una delle esedre del portico del tempio della Pace, e rivestita con del travertino asportato dai fori. Oggi questo rivestimento non è più visibile perché a sua volta asportato per la costruzione di Porta Pia nel XVI secolo. Nelle sue Vite, Vasari attribuisce il «disegno» dell’edificio ad uno scultore e architetto aretino, tal Marchionne Aretino,[1] (il quale completò anche la “fabrica” di Santa Maria della Pieve ad Arezzo[2]) citato nella Vita di Arnolfo di Cambio[3]. Nel 1203 furono effettuati lavori di ampliamento, ad opera di Papa Innocenzo III per la sua famiglia, i Conti di Segni o secondo altre fonti da Riccardo conte di Sora, fratello di Innocenzo III[4]. I lavori di costruzione dell’edificio terminarono «l’anno che Innocenzio III (il committente) morì».”[5]
In passato era nota anche come Torre Maggiore per via della sua mole (l'altezza originaria doveva essere di circa 50-60 metri, contro i 29 attuali) la quale colpì anche Francesco Petrarca, che la definì «Turris illa toto orbe unica»[4].
Diversi terremoti colpirono la costruzione nei secoli: in particolare a seguito del terremoto del 1349 la torre diventò inabitabile e fu abbandonata fino al 1620, quando fu ricostruita. Altri terremoti seguirono nel 1630 e nel 1644. Successive ristrutturazioni avvennero alla fine del Seicento sotto papa Alessandro VIII, con la costruzione dei due contrafforti di rinforzo. L'apertura di via Cavour a fine Ottocento e di via dei Fori Imperiali in età fascista lasciarono la torre in posizione isolata rispetto alle altre costruzioni.
Nel 1937 la torre fu donata da Mussolini alla Federazione nazionale arditi d'Italia che vi rimasero fino al 1943[6]. Nel 1938 il salone del tempio della Pace sulle cui mura perimetrali si sorregge la torre, fu adibito a mausoleo del generale degli arditi Alessandro Parisi, morto quell'anno in un incidente stradale[7]. Nella sala, le spoglie del generale sono tuttora conservate in un sarcofago di epoca romana. Alessandro Parisi fu, dal 1932, anche presidente della Federazione Nazionale Arditi d'Italia.
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