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personaggio biblico, figlio di Jafet Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Tiras era, secondo Genesi 10 e Cronache 1, l'ultimo figlio di Jafet, figlio di Noè.
Il nome è talvolta associato dagli studiosi con Teresh o Tursha, uno dei gruppi che costituivano i Popoli del Mare, una confederazione navale che terrorizzò l'Egitto e altri popoli del Mediterraneo intorno al 1200 a.C.[1] Questi popoli del mare sono chiamati "Tursha" in un'iscrizione di Ramesse III e "Teresh" sulla Stele di Merneptah.[2][3]
Alcuni altri studiosi associano Tiras con la Tracia o gli Etruschi[4]. Nel 1838, lo studioso tedesco Johann Christian Friedrich Tuch[5] suggerì di identificare Tiras con gli Etruschi - che, secondo fonti greche e romane come Erodoto (I, 94), avevano vissuto in Lidia come Tyrsenoi prima di emigrare in Italia già nell'VIII secolo a.C.
Secondo il Libro dei Giubilei, l'eredità di Tiras consisteva in quattro grandi isole nell'oceano.
Flavio Giuseppe scrisse che Tiras divenne antenato dei "Thirasiani" (Traci) - un popolo "dai capelli di fiamma" (capelli rossi o biondi) secondo Senofane (Antichità degli ebrei, I, 6). Tiras o Tyras nell'antichità era anche il nome del fiume Dniestr e di una colonia greca situata vicino alla sua foce; gli abitanti nativi della regione circostante erano i Tyragetae. I Geti erano una delle componenti principali dei Traci (Erodoto 4.93, 5.3), che i Greci ritenevano discendessero dall'omonimo Trace.
Il geografo e filosofo greco Strabone (63 a.C. - 24 d.C.) contava ventidue gruppi etnici in tutta la Tracia[6]. Le Storie di Erodoto hanno notato i Traci crobyziani (Hist. IV, 49), i Dolonci (VI, 34), i Brygi (VI, 45), i Sintii di Lemno (VII, 45), e altri collocati nelle valli del Nestus e dello Strymon (VII, 110): Paeti, Cicones, Bistones, Sapaei, Dersaei, Edoni e Satrae[7].
Movses Khorenatsi, storico armeno del V secolo, attribuiva al nipote di Tiras, Haik la fondazione della nazione armena. Secondo il trattato Yoma, nel Talmud, Tiras è l'antenato della Persia.
Lo storico persiano Muhammad ibn Jarir al-Tabari (c. 915) racconta una tradizione secondo cui Tiras ebbe un figlio di nome Batawil, le cui figlie Qarnabil, Bakht e Arsal divennero rispettivamente le mogli di Cush, Phut e Canaan.
Una raccolta ebraica medievale, le Cronache di Jerahmeel, oltre a citare lo Josippon come sopra, fornisce anche una tradizione separata dei figli di Tiras, nominandoli Maakh, Tabel, Bal'anah, Shampla, Meah ed Elash. Questo materiale fu in definitiva derivato da Pseudo-Filone (circa 75 d.C.), copie esistenti del quale elencano i figli di Tiras come Maac, Tabel, Ballana, Samplameac ed Elaz.
Un altro testo rabbinico medievale, il Libro di Jasher (7: 9) registra i figli di Tiras come Benib, Gera, Lupirion e Gilak, e in 10:14 afferma che Rushash, Cushni e Ongolis sono tra i suoi discendenti. Una collezione rabbinica precedente (950 d.C.), lo Josippon, afferma allo stesso modo che i discendenti di Tiras fossero i Rossi di Kiv, cioè Rus' di Kiev, elencandoli insieme ai presunti discendenti di suo fratello Meshech come "i Rossi, i Saqsni e gli Iglesusi".
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