Thismia neptunis
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Thismia neptunis Becc., 1878 è una pianta micoeterotrofica della famiglia delle Burmanniacee, endemica di Sarawak (Borneo).[1]
Descritta nel 1878 dal botanico italiano Odoardo Beccari, questa specie, che si sviluppa nel sottosuolo e si mostra in superficie soltanto durante la fioritura, non è stata più ritrovata fino al 2017, quando un gruppo di botanici cechi è riuscito ad individuarne alcuni esemplari.[2]
È una specie erbacea priva di clorofilla, dotata di un apparato radicale vermiforme di colore bianco crema. Nel periodo della fioritura sviluppa un fusto di circa 4 cm, dotato di 3–5 foglie, triangolari, biancastre, all'apice del quale si sviluppano da 1 a 3 fiori con perianzio actinomorfo, con sei tepali fusi a formare un calice membranaceo parzialmente trasparente, lungo 12 mm e largo circa 7 mm, con 12 sottili costolature longitudinali, biancastre nella metà inferiore e di colore arancione in quella superiore; dai lobi apicali del perianzio si dipartono tre appendici filiformi lunghe circa 4,5 cm, di colore dall'arancio al bruno, simili alle antenne di un insetto.
L'areale della specie sembra essere ristretto alla foresta pluviale del monte Matang della parte occidentale del Sarawak, territorio malese nel Borneo nord-occidentale. L'area ricade all'interno del Parco nazionale di Kubah.[2]
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