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The First Men in the Moon (film 1919)

film del 1919 diretto da Bruce Gordon Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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The First Men in the Moon è un film muto in bianco e nero di fantascienza del 1919 diretto da Bruce Gordon e J. L. V. Leigh. La pellicola è basata sul romanzo di fantascienza di H. G. Wells I primi uomini sulla Luna (The First Men in the Moon, 1901), che ispirò in seguito numerosi altri adattamenti per il grande schermo, la radio e il video.

Fatti in breve The First Men in the Moon film perduto, Titolo originale ...
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Costituisce il primo adattamento cinematografico di un romanzo dell'influente scrittore britannico e uno dei primi esempi di cinema di fantascienza britannico,[1] nonché uno dei primi film di avventura spaziale con extraterrestri.

Il film (al 2010) non è conservato nel BFI National Archive ed è elencato tra i "75 film perduti più richiesti" del British Film Institute.[1] Della produzione sussistono alcuni fotogrammi e una sinossi della trama.[2]

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Trama

Riepilogo
Prospettiva

La sinossi dal giornale commerciale The Bioscope del 5 giugno 1919 recita:

(inglese)
«In the company of Rupert Bedford, a grasping speculator, Samson Cavor, an elderly inventor-scientist, ascends to the Moon in a sphere coated with 'Cavorite', a substance which has the property of neutralizing the law of gravity. After strange adventures with the 'Selenites' (the inhabitants of the Moon), Bedford villainously deserts the professor and returns to Earth alone in order to make a fortune for himself out of Cavorite. By means of wireless telegraphy, however, Hogben, a young engineer in love with Cavor's niece, Susan, succeeds in getting in touch with the stranded inventor, who denounces Bedford and states that he has been amicably received by the Grand Lunar, overlord of the Selenites. Susan thereupon indignantly rejects the proposals of Bedford, who has represented it as Cavor's last wish that she should marry him, and, instead, accepts Hogben as her husband.[1]»
(italiano)
«In compagnia di Rupert Bedford, un rapace speculatore, Samson Cavor, un anziano inventore e scienziato, ascende alla Luna in una sfera rivestita di 'Cavorite', una sostanza che ha la proprietà di neutralizzare la legge di gravità. Dopo strane avventure con i 'Seleniti' (gli abitanti della Luna), Bedford vigliaccamente abbandona il professore e ritorna sulla Terra solo per arricchirsi con la cavorite. Grazie alla telegrafia senza fili, tuttavia, Hogben, un giovane ingegnere innamorato della nipote di Cavor, Susan, riesce a entrare in contatto con l'inventore esiliato, che denuncia Bedford e afferma di essere stato amichevolmente ricevuto dal Gran Lunare, capo supremo del seleniti. Susan allora respinge sdegnosamente le proposte di Bedford, che le aveva raccontato che ultimo desiderio di Cavor fosse che lei lo sposasse e, al suo posto, accetta Hogben come proprio marito.»
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Critica

Robert Godwin accredita la pellicola come "il primo film interamente basato su un famoso romanzo di fantascienza."[2]

Note

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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