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vescovo di Ippona e martire (-256) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Teogene (... – Ippona, ...; fl. IV secolo) è un santo martire, venerato dalla Chiesa cattolica.
San Teogene | |
---|---|
Martire | |
Nascita | ? |
Morte | ? Ippona |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | pre canonizzazione |
Ricorrenza | 26 gennaio |
Nel 396, sant'Agostino pronunciò a Ippona un sermone, nel quale ricorda la presenza nella città di una memoria al martire Teogene.[1]
Storicamente, un vescovo di nome Teogene reggeva la diocesi di Ippona a metà del III secolo, e prese parte al concilio di Cartagine del 1º settembre 256 per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici; il suo nome figura al 14º posto nella lettera sinodale nota con il nome di Sententiae episcoporum.[2]
I martirologi medievali, tra cui il martirologio di Usuardo, identificarono il martire di cui parla sant'Agostino con il vescovo d'Ippona documentato nel 256, e posero la sua morte durante la persecuzione di Valeriano. La sua memoria fu fissata al 26 gennaio, assieme ad altri 36 martiri africani.[3]
Queste indicazioni furono inserite da Cesare Baronio nel Martirologio Romano. L'edizione italiana del 1955 commemora Teogene e gli altri santi con queste parole:[4]
«Ad Ippona, nell'Africa, i santi Teógene vescovo ed altri trentasei, i quali, nella persecuzione di Valeriano, disprezzando la morte temporale, conseguirono la corona dell'eterna vita.»
Tuttavia, l'identificazione tra i due personaggi e il martirio all'epoca dell'imperatore Valeriano non sono dati certi e incontestabili.[5]
Il Martirologio Romano, riformato a norma dei decreti del concilio Vaticano II, ha modificato la memoria del santo, eliminando ogni riferimento al suo episcopato e all'epoca del suo martirio, come pure la menzione degli altri 36 martiri:[6]
«A Ippona in Numidia nell'odierna Algeria, san Teógene, martire, sul quale sant'Agostino tenne un sermone.»
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