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Tegafur è un profarmaco, un chemioterapico fluorouracilico, che nell'organismo viene trasformato a 5-fluorouracile (5-FU), un analogo pirimidinico alogenato ad attività antineoplastica. La sua azione si esplica interferendo con la sintesi sia del DNA che dell'RNA.
Tegafur | |
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Nome IUPAC | |
(RS)-5-Fluoro-1-(tetrahydrofuran-2-yl)pyrimidine-2,4(1H,3H)-dione | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C8H9FN2O3 |
Massa molecolare (u) | 200.16 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 241-846-2 |
Codice ATC | L01 |
PubChem | 288216 CID 288216 |
DrugBank | DBDB09256 |
SMILES | C1CC(OC1)N2C=C(C(=O)NC2=O)F |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Endovenosa, orale |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | 30-50% |
Metabolismo | Epatico |
Emivita | 5-14 ore |
Escrezione | Renale |
Indicazioni di sicurezza | |
Si presenta nella forma di cristalli, facilmente solubili in acqua calda, in etanolo e in dimetilformamide e praticamente insolubili nell'etere. La sostanza, in soluzione acquosa acida, assorbe nell'ultravioletto (UV) alla lunghezza d'onda di 270 nm.
Tegafur appartenente alla classe delle fluoropirimidine ed esercita la sua azione antimetabolita interferendo con il metabolismo degli acidi nucleici, inibendo gli enzimi timidilato-sintetasi e timidilato-chinasi.[1]
A seguito di somministrazione per via orale il farmaco viene adeguatamente assorbito dal tratto gastrointestinale.
In seguito alla somministrazione di dosi orali rispettivamente pari a 0,25, 0,50, 0,75 e 1 g/m2, si ottengono entro 2-4 ore (Tmax) picchi plasmatici (Cmax) di 25, 35, 40 e 50 µg/ml.
La somministrazione endovenosa prolunga l'emivita plasmatica (da 6 a 16 ore) e rallenta la biotrasformazione nel metabolita attivo 5-fluorouracile.
Il farmaco ha un volume di distribuzione di 0,4-0,8 l/kg e un'emivita plasmatica di 5-14 ore.
Tegafur si caratterizza per un legame con le proteine plasmatiche compreso tra il 30% e il 50%.
La ghiandola epatica è la sede di biotrasformazione di tegafur a farmaco attivo.
Oltre a 5-fluorouracile sono stati identificati altri metaboliti e tra essi: il deidrotegafur, il trans-3'-idrossitegafur, il trans-4'-idrossitegafur, il cis-4'-tegafur e il g-butirrolattone.
L'eliminazione del composto dall'organismo avviene prevalentemente per via renale, e nelle urine si trova solo il 20% del farmaco in forma immodificata.
Tegafur attraversa la barriera ematoencefalica e può essere dosato nel liquido cefalo-rachidiano.
La DL50 per via orale è di 930 mg/kg peso corporeo nel topo e di 1970 mg/kg nel ratto; per via intramuscolare è di 920 mg/kg nel topo e di 1390 mg/kg nel ratto; per via intraperitoneale è di 750 mg/kg nel topo maschio, di 640 mg/kg nel topo femmina e di 1280 mg/kg nel ratto maschio. Negli animali da laboratorio il farmaco è risultato teratogeno e cancerogeno.
Tegafur viene impiegato nel trattamento di varie neoplasie maligne tra cui il carcinoma della mammella,[2] della vescica, del fegato[3][4] e del pancreas, dei polmoni,[5] dello stomaco,[6] del colon-retto,[7][8][9][10][11][12] della prostata[13] ed infine dell'adenocarcinoma del tratto gastrointestinale. L'utilizzo del composto avviene quasi sempre in associazione con altri chemioterapici.
Gli effetti avversi sono sostanzialmente gli stessi del fluorouracile, con una mielodepressione meno grave e una più frequente neurotossicità a livello centrale.[14] La tossicità gastrointestinale indotta da tegafur è un fattore limitante per il dosaggio. Da studi su animali è emerso che la somministrazione concomitante di uracile e tegafur riduce la cardiotossicità e la neurotossicità di quest'ultimo. In letteratura medica sono segnalati casi di polmonite eosinofila secondaria al trattamento con l'antineoplastico.[15]
Tegafur è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti utilizzati nella forma farmaceutica. È inoltre controindicato nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento oppure in presenza di gravi infezioni. Il composto deve essere somministrato con cautela nei soggetti defedati o affetti da grave insufficienza epatica, renale o midollare.
Le dosi di farmaco usualmente impiegate variano da 1 a 1,5 g/m2 di superficie corporea al giorno per via endovenosa, per cicli fino a 21 giorni, da ripetere ad intervalli di 4 settimane.
Tegafur può essere somministrato anche per via orale in dosi che possono raggiungere i 1200 mg/die.[16][17]
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