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Tamara Samsonova
serial killer russa (1947) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Tamara Mitrofanovna Samsonova (Uzhur, 25 aprile 1947) è una serial killer russa.
Rinominata Baba Jaga e Granny Ripper, ossia "Nonnina squartatrice", è stata arrestata il 29 luglio 2015[1] con l'accusa di aver ucciso una donna di 79 anni e per averne smembrato il corpo. È anche indagata per aver commesso un totale di 11 omicidi, ma se ne ipotizzano 19, in un periodo di venti anni;[2][3] dopo aver drogato le vittime per renderle inoffensive[4] è accusata di averne mangiato alcune parti.[5] Lei, ex dipendente di un hotel, è stata accusata dalla polizia russa anche grazie all'ausilio delle telecamere a circuito chiuso di sorveglianza.[5]
Secondo i media, la polizia ha trovato un seghetto macchiato di sangue[5] e un suo diario scritto in russo, inglese e tedesco[4] che conteneva dettagli di alcuni degli omicidi. Una frase recita: "Ho ucciso il mio inquilino Volodya, tagliato a pezzi nel bagno con un coltello e quindi messo i pezzi del suo corpo in una busta di plastica per poi disfarmene."[6][7] Infatti, alcune vittime erano gli inquilini che Samsonova ospitava a pagamento nelle stanze di casa sua.[5][8]
Suo marito scomparve nel 2005 e lei è quindi è stata sospettata anche di questo caso.[9] Samsonova è stata ricoverata per tre volte in ospedali psichiatrici.[10]
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