Arlaud è cresciuto in una famiglia di professionisti nel mondo del cinema; figlio della direttrice di casting e regista teatrale Tatiana Vialle e dello scenografo Yan Arlaud. Suo nonno materno è l'attore francese Max Vialle, mentre il nonno paterno è stato lo sceneggiatore svizzero Rodolphe-Maurice Arlaud. Nel 2017 diventa genitore con la nascita di suo figlio.
Arlaud si è spesso fatto portavoce di problemi sociali e politici. Si presentò ai Premi César 2018, assieme ad altre celebrità francesi, con un fiocco bianco a supporto del Movimento MeToo.[4] Sempre sul tema delle violenze sessuali nel mondo del cinema, fa parte degli artisti francesi che denunciarono apertamente la condotta di Gérard Depardieu dopo che venne accusato di stupro da diverse donne.[5] Insieme, fra gli altri, ai registi Justine Triet, Arthur Harari (con i quali, nel 2023, ha collaborato per il film Anatomia di una caduta, scritto da Harari e diretto dalla Triet), Céline Sciamma e all'attrice Adèle Haenel, Arlaud firmò una lettera pubblicata sul giornale francese l'Humanité domandando un cessate il fuoco e la sospensione dei bombardamenti israeliani sui civili palestinesi nella Striscia di Gaza a seguito del 7 ottobre 2023, chiedendo inoltre una liberazione del territorio palestinese e l’istituzione di un corridoio umanitario.[6]
Cinema
Giochi d'artificio (Jeux d'artifices), regia di Virginie Thévenet (1987)
La Révolte des enfants, regia di Gérard Poitou-Weber (1992)
Diverse fonti riportano come data il 30 novembre 1981, smentita dallo stesso Arlaud. Cfr. (FR) Konbini, Le Fast Life de Swann Arlaud, su Dailymotion, 4 agosto 2019. URL consultato il 26 marzo 2024.