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artista egiziana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Susan Hefuna (1962) è un'artista egiziana, nata in una famiglia tedesco-egiziana.
Hefuna nasce in una famiglia con un mix di culture: musulmana/cristiana, tedesco/egiziana nel 1962. Questo ricco patrimonio culturale confluisce nella sua energia come professoressa multimediale a Stoccarda, Città del Capo e a Il Cairo. Nel 1998 vince il premio della Biennale del Cairo. Si aggiudica residenze d'artista sia a Città del Capo e a Londra, tra le altre città europee e nel 2003 è visiting artist presso l'Università di Londra e l'Università del Colorado. (EN) [1]
Hefuna è attratta dalla forma astratta delle strutture, sia le strutture organiche come le molecole, DNA o moduli, e strutture architettoniche quali paesaggi urbani e Mashrabiya (gli schermi di legno intagliato che si trovano in molte case storiche al Cairo e in tutto il Medio Oriente.) (EN) [2]
Susan Hefuna descrive gli aspetti della vita quotidiana nel suo lavoro, esplorando l'indeterminatezza della posizione geografica, l'identità e la propria negoziazione di essa, attraverso la fotografia, video, disegno, scultura, e media digitali. Gran parte del suoi lavori trasmetto il suo duplice patrimonio culturale (Germanico-egiziano), come nelle caratteristiche immagini di famiglia, di spazi interni e paesaggi urbani nei pressi del Cairo. (EN) [3]
Il duplice patrimonio culturale di Susan Hefuna risulta un po' scomodo all'interno del concetto dominante di cittadinanza tedesca, nel quale sembra dominare una definizione strettamente biologica di nazionalità impermeabile alle richieste culturali più ampie. Il lavoro di Hefuna riflette sia questa dualità che il senso di distanza dall'Egitto dove è cresciuta, e in modo significativo dalla Germania, nella quale ha trascorso gran parte della sua vita e dove tuttora vive. Il suo interesse sta nel trascendere le etichette, e nel creare un'arte che sia spirituale, senza tempo, aperta, che supera i confini, categorizzazioni e cliché. Questo è chiaramente visibile nelle sue serie fotografiche, che evocano il mondo lontano dell'Egitto coloniale, scene di quotidiana ordinarietà diventano esotiche. Le fotografie di Hefuna invitano lo spettatore a guardare attraverso le finestre Mashrabiya, le quali provvedono alla privacy delle donne nelle loro abitazioni, come nella serie Woman behind Mashrabiya del 2004. Un punto di incontro tra culture liberali e conservatrici. che sfida lo spettatore a guardare all'interno. Le immagini de Il Cairo appaiono oggi sgranate e rudimentali, come se fossero state scattate nel momento della nascita della fotografia stessa. Paesaggi urbani sono inspiegabilmente stampati in negativo, mentre altri dettagli architettonici per le strade del Cairo assomigliano ai primi esperimenti con la camera oscura di Man Ray. (EN) [1]
Biennale del Cairo
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