Stefano Pucci

aviatore e politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Stefano Pucci (Trapani, 30 ottobre 1895Trapani, 29 maggio 1955) è stato un aviatore e politico italiano.

Fatti in breve Nascita, Morte ...
Stefano Pucci
NascitaTrapani, 30 ottobre 1895
MorteTrapani, 29 maggio 1955
Dati militari
Paese servito Italia
Forza armataRegio Esercito
CorpoCorpo Aeronautico
Specialitàpilota
Reparto112ª Squadriglia
GradoCapitano
GuerrePrima guerra mondiale
DecorazioniMedaglia di bronzo al V.M.
Altre caricheAvvocato
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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Nato a Trapani, durante la prima guerra mondiale fu ufficiale di artiglieria ed entrò a sua domanda nei nascenti reparti aeronautici ottenendo il brevetto di pilota (brevetto numero uno della provincia di Trapani). Fece parte della 112ª Squadriglia come tenente pilota di aerei da osservazione; durante una missione oltre le linee nemiche fu colpito ma, nonostante fosse ferito e con l'aereo in fiamme, riuscì a ritornare in territorio italiano. Ottenne nel 1917 la medaglia di bronzo al valor militare[1], e fu promosso capitano per merito di guerra.

Dopo la guerra intraprese la professione di avvocato penalista.

Fu, insieme al fratello Enrico, tra i fondatori nell'aprile 1919 della sezione trapanese del Partito Nazionalista intitolata a Gabriele D'Annunzio. Nei primi mesi del 1921 aderì alla sezione locale del Partito Nazionale Fascista.

A seguito di una polemica con alcuni dirigenti del partito dopo la Marcia su Roma, ne fu espulso nel 1923 e poi riammesso nel dicembre 1924. Ebbe anche un'intensa attività pubblicistica: fu nel 1923 collaboratore del settimanale locale "La Vanga", nel maggio 1925 fondò "Il Rinnovamento" e dal novembre dello stesso anno diresse "Il Littorio" organo settimanale del PNF di Trapani.

Membro della Direzione Federale nel 1925-26, divenne Segretario federale del PNF di Trapani dal 29 dicembre 1931 al 13 marzo 1933.[1][2][3]

Fu anche presidente dell'Aeroclub di Trapani.[4]. Morì nella sua città nel 1955.

Vita privata

Sposato nel 1921 con Sara Laudicina (1901-1993), ebbe cinque figli Gina (1922-1939), Evelina (1924-2016), Egidio (1927-2015), Elda (1928-2005) e Giacomo (1930-1998).

Onorificenze

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Abile pilota d'aeroplano, si distinse in numerosi voli di ricognizione e di bombardamento. L'11 agosto 1917, benché avesse l'apparecchio danneggiato portava ugualmente a termine un importante mandato affidatogli. Trentino-Isonzo-Piave, maggio-dicembre 1917.»

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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