Stazione di Napoli (Bayard)
ex stazione ferroviaria italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La stazione di Napoli della società Bayard (nota anche come Napoli al Carmine, per distinguerla dalle altre stazioni cittadine) era una stazione ferroviaria di Napoli, capolinea della ferrovia Napoli-Nocera, il cui tratto iniziale Napoli-Portici, attivato nel 1839, costituisce la più antica linea nella storia delle ferrovie in Italia.
Napoli al Carmine stazione ferroviaria | |
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La stazione della società Bayard (in primo piano) affiancata dalla stazione della Società Regia (in secondo piano) | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Napoli |
Coordinate | 40°50′53.88″N 14°16′09.84″E |
Linee | Napoli-Portici |
Storia | |
Stato attuale | In parte restaurata, in parte in attesa di recupero |
Attivazione | 1839 |
Soppressione | 1866 |
Caratteristiche | |
Tipo | Stazione in superficie, di testa |
La stazione venne attivata nel 1839 all'apertura del tronco ferroviario Napoli-Portici, primo tratto della linea Napoli-Nocera completata nel 1844.
Dal 1843 la stazione fu affiancata sul lato nord dall'altra stazione napoletana (allora detta Stazione Regia e oggi stazione di Napoli Porta Nolana), capolinea della ferrovia per Caserta; le due stazioni erano collegate da un binario di raccordo.
Il 7 settembre 1860 vi giunse in treno Giuseppe Garibaldi per il suo ingresso a Napoli, come oggi commemora una lapide.[1]
In seguito alla concentrazione delle due linee ferroviarie nella nuova stazione di Napoli Centrale (1866),[2] la stazione perse la sua funzione di capolinea passeggeri; fu quindi declassata a impianto di servizio e il fabbricato passeggeri destinato a officina deposito della Società per le Strade Ferrate Meridionali, che aveva acquistato dall'ingegner Bayard l'intera ferrovia.[3]
Nel 1930 la struttura venne adibita al Teatro Italia, utilizzato dal Dopolavoro Ferroviario delle Ferrovie dello Stato.[3]
Gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943 e in particolare dall'esplosione, avvenuta il 28 marzo 1943 nel porto di Napoli, della motonave Caterina Costa, che causò il crollo di buona parte dell'edificio salvo un'ala adibita a sede del Dopolavoro Ferroviario, e dal terremoto dell'Irpinia del 1980, anno in cui la proprietà passò al Comune di Napoli, da allora la struttura giace nel più completo abbandono e la stazione finì ridotta allo stato di rudere, in condizioni di forte degrado, con ampie parti della costruzione demolite; della primitiva stazione resta solo una finestra della facciata ed alcune strutture interne.[3]
Negli anni sono stati proposti vari progetti di riqualificazione, tra cui uno che prevede la ricostruzione della stazione con i primi 100 metri di binari per farne un museo della prima ferrovia con spazi per attività sociali.[3]
Tra la fine del 2023 e la fine del 2024 un accordo tra il Comune di Napoli e le Ferrovie dello Stato dispone il passaggio a queste ultime della proprietà dell'ex stazione Bayard, nell'ottica di un suo recupero futuro.[4]
Il 16 aprile 2024 sono state consegnate al Comune le aree della stazione Napoli Bayard per l’avvio dei lavori di messa in sicurezza del complesso, dopo di che seguiranno le opere di recupero definitivo funzionale dell’area.[5]
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