Sorvilán
comune spagnolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Sorvilán è un comune spagnolo situato nella comunità autonoma dell'Andalusia. Si trova a sud della Sierra de la Contraviesa, vicino al mar Mediterraneo, a 759 metri di altitudine.
Sorvilán comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Spagna |
Comunità autonoma | Andalusia |
Provincia | Granada |
Territorio | |
Coordinate | 36°48′00″N 3°16′00.12″W |
Altitudine | 940 m s.l.m. |
Superficie | 34,5 km² |
Abitanti | 701 (2005) |
Densità | 20,32 ab./km² |
Comuni confinanti | Albondón, Albuñol, Polopos, Torvizcón |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 18... |
Prefisso | (+34)... |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice INE | 18177 |
Targa | GR |
Cartografia | |
Il comune è formato dai villaggi di Alfornón, Melicena, Los Yesos e Sorvilán.
Le attestazioni più antiche di un insediamento nel territorio comunale risalgono al X e XI secolo e si riferiscono ad una villa rurale (in spagnolo alquería che significa villaggio ed è un insediamento simile, concettualmente, alla villa romana).
In quest'epoca si stabilì il sistema di irrigamento caratteristico della regione: polle di acqua che riempiono baini da cui si dipartono canalizzazioni che giungono alle terre coltivate. probabilmente la coltivazione della vigna era già stat introdotta benché destinato alla produzione di uva da tavola e uva passa.
Nel XIV secolo fu costruita la torre fortificata di Melicena
Nel XV secolo fu costruita dai nasridi la torre fortificata di Melicena, su di un'altra anteriore. In questa stessa epoca i Berberi fondarono Alfornón, a nord del comune. La resa dei moreschi[non chiaro] ribellatisi nell'Alpujarra l'8 marzo 1500, sfoció nella creazione da parte della Corona della signoria di Torvizcón. Sorvilán fece parte di questa signoria fino al XV secolo inoltrato.
Nel 1571 ebbe inizio la ripopolazione della zona con 2.423 famiglie provenienti dalla León, Galizia, Asturie e Castiglia. Una volta terminato questo processo di ripopolazione ebbe inizio la massiva aratura di terre e la sparizione progressiva dei boschi di querce della zona. Fu introdotto il vigneto in tutta la regione, già destinato all'elaborazione di vini esportati a Jerez e Malaga. Alla fine del XVII secolo, la signoria passò per via matrimoniale al conte di Cifuentes, Fernando Silva y Zapata-Portecarrero. In questo periodo ebbe inizio una fase di splendore. La coltivazione del vigneto si estendeva lungo tutto il versante meridionale della Contreviesa, fino al mare. L'uva della parte superiore, poiché maturava difficilmente, fu destinata alla produzione d'acquavite (a Alfornón esistevano addirittura cinque distillerie.) Quella del versante centrale, che avrebbe abbracciato i lati circondanti il nucleo di Sorvilan, fu destinata alla produzione di vino e all'elaborazione del famoso "spirito del vino", esportato successivamente a Jerez per l'introduzione dei suoi vini. Quella della parte inferiore, corrispondenti alla zona di melicena, El Saltadero, Los Yesos e le fattorie adiacenti, fu destinata alla produzione dell'uva passa, esportata in grandi quantità a Malaga. Anche la coltivazione del gelso ebbe la sua importanza: le sue foglie erano dirette alle fabbriche di seta dell'alta Alpujarra, soprattutto a Ugíjar.
Con l'avanzare del secolo, la zona divenne stabile, la colonizzazione e la bonifica di nuove terre crebbero a gran ritmo, il che si tradusse in seguito in aumento di popolazione.
Nel XIX secolo la popolazione del comune fu dimezzata, quando Polopos si emancipò con i suoi futuri collegamenti: Portuguillos, Haza del Trigo, La Mamola, Torre del Cautor e qualche altra fattoria. La zona fu costante sia dal punto di vista economico che sociale sino alla fine del secolo, quando l'arrivo della fillossera distrusse la coltivazione di vite. Gli abitanti della zona divennero proprietari di alcune terre che fino a quel momento appartenevano alla signoria.
Con l'arrivo del XX secolo ebbe inizio la progressiva decadenza economica della zona, nonostante la rinascita della coltivazione del vigneto e l'introduzione massiva del mandorlo.
Lo stemma del comune è formato da alcune foglie di sorbo (il toponimo "Sorvilán" deriva da Servalán, bosco di sorbi) da una torre in stile medievale che rappresenta il Castello del Barranco del Madroño. Lo sfondo verde della parte superiore simboleggia la coltivazione di vigneti e mandorli, mentre l'azzurro della parte inferiore il mare.
A partire dalla ricchezza culinaria della regione e dalla tradizione nella preparazione del capretto, l'amministrazione di Sorvilán organizza ogni anno questo peculiare concorso. Cuochi provenienti da tutta l'Andalusia orientale preparano la propria ricetta a base di capretto nella piazza del paese, con la legna fornita dall'organizzazione. Quindici sono i partecipanti che mostrano le proprie doti culinarie ai cinque membri della giuria e al resto degli spettatori che assaggiano gli stufati e gli eccellenti vini della zona forniti dagli stessi abitanti.
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