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stilista francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sonia Rykiel (Parigi, 25 maggio 1930 – Parigi, 25 agosto 2016) è stata una stilista e scrittrice francese.
«È la donna che anima l'abito. Non può essere il contrario. La provocazione è la donna, mai quello che indossa.[1]»
Il suo vero nome era Sonia Flis. A lei si deve la nascita del termine "démodé", coniato nel 1976.[1][2][3]
Sonia Rykiel entrò nel mondo della moda all'età di 17 anni, venendo assunta come vetrinista in un laboratorio tessile parigino. Iniziò a disegnare abiti nel 1962, quando, durante la sua seconda gravidanza, non riusciva a trovare vestiti che le fossero comodi.[1] Dopo aver ottenuto supporto dall'azienda del marito, nel 1968 la Rykiel aprì la sua prima boutique a Rue de Grenelle, nelle Galéries Lafayette.[1] Soprannominata "Regina del Tricot"[1], concentrò la propria produzione sulla lana, dandole la stessa importanza che gli altri stilisti normalmente riservavano a tessuti più pregiati. La Rykiel fu anche la prima stilista a produrre capi in maglia stampati e a realizzare maglioni di ogni foggia e misura e di ogni colore, anche se almeno all'inizio della sua attività il suo colore preferito era il nero.[1]
La sua fama si consolidò dopo che Elle le aveva dedicato una copertina al suo lavoro. La produzione della stilista si estese quindi all'abbigliamento maschile e a quello per i bambini, ad una linea di accessori, ad una di profumi e ad una di cosmetica.[1] Nel 2001 la direzione creativa del marchio passò da Sonia alla figlia Nathalie, ex-modella, che inaugurò una linea di gioielleria[1], e dal 2003 una linea di sex toys, appositamente venduti nel negozio Woman di Parigi. Nel 2005 sono state aperte tre boutique del marchio negli Stati Uniti (a Boston, New York e Guam).
La Rykiel scrisse due libri sulla moda (Et je la voudrais nue... e Paris Sur le pas de Sonia Rykiel) ed una raccolta di favole per bambini (Tatiana Acacia, con dedica alla nipote Tatiana); inoltre collaborò al piano di restauro dell'Hotel Crillon e compose insieme al cantante Malcolm McLaren un brano del suo album del 1995 Paris.
Nel 1985 le fu conferita la Legione d'onore.[4]
Nel 2012 rivelò di avere la malattia di Parkinson - da lei tenuta nascosta per quindici anni, fino a quando cioè le era stato possibile - in un libro autobiografico intitolato N'oubliez pas que je joue, dove non esitò a descrivere tutti i segni visibili della patologia sul suo fisico, dai tremori alle difficoltà di deambulazione.[5]
Sonia Rykiel morì a Parigi il 25 agosto 2016, per complicazioni della malattia neurodegeneativa.
Ebbe due figli: la già citata Nathalie e un maschio, Jean-Philippe, musicista e compositore, cieco dalla nascita.[6] Era di religione ebraica.
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