Songkhla
Città thailandese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Songkhla (in thailandese สงขลา, in malese Singgora o Singora, letteralmente: città dei leoni),[2] è una città maggiore (thesaban nakhon) della Thailandia di 60 021 abitanti (2020),[1] situata nel gruppo regionale della Thailandia del Sud, vicino al confine con la Malaysia. È una città portuale e si trova nel Distretto di Mueang Songkhla, che è il capoluogo della Provincia di Songkhla.
Songkhla città maggiore | |
---|---|
สงขลา | |
Localizzazione | |
Stato | Thailandia |
Regione | Thailandia del Sud |
Provincia | Songkhla |
Distretto | Mueang Songkhla |
Territorio | |
Coordinate | 7°12′22″N 100°35′48″E |
Altitudine | 11 m s.l.m. |
Superficie | 9,27 km² |
Abitanti | 60 021[1] (31-12-2020) |
Densità | 6 474,76 ab./km² |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+7 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
È la seconda città più popolata della provincia dopo Hat Yai,[1] che è il centro economico della provincia mentre Songkhla è la capitale culturale e politica. Le due città distano circa 20 km e formano l'area metropolitana di Hat Yai-Songkhla.
Il nome di Singgora, diventato in thai Songkhla, significa città dei leoni, e proviene dalle montagne a forma di leone situate nelle isole di Koh Nu (isola del topo) e Koh Maeo (isola del gatto), che si trovano all'imbocco della laguna di Songkhla.[3]
Songkhla si trova 720 km a sud di Bangkok. È affacciata sul golfo di Thailandia, il suo porto è il maggiore tra quelli situati sulla costa orientale dell'istmo di Kra e la pesca è uno dei settori trainanti dell'economia municipale. A nord-ovest della città si estende il lago di Songkhla (in thai: Thale Sap), una sorta di laguna separata dal mare da una lunga striscia di terra.
Songkhla ha un clima monsonico di classe Am secondo la classificazione dei climi di Köppen. La temperatura è alta tutto l'anno con variazioni minime nel corso delle stagioni. La media delle temperature minime mensili varia tra i 24 e i 25 gradi, mentre la media delle massime varia tra i 29 ed i 33 gradi. La stagione più secca è tra febbraio e marzo, le maggiori precipitazioni piovose si registrano da ottobre a dicembre.[4]
Songkhla è un antico porto dove indiani, persiani e arabi venivano a scambiare le merci. Furono questi naviganti a dare alla città il nome Singora. La città antica si trova a nord di quella odierna, nel Distretto di Sathing Phra.[3]
Fu la capitale di un antico regno malese fortemente influenzato dall'Impero Srivijaya. Tra il 200 ed il 1400 fu l'avamposto settentrionale del Regno malese di Langkasuka. Passata sotto il controllo dei siamesi del Regno di Ayutthaya, divenne poi una città-Stato tributaria di Nakhon Si Thammarat.[2] Re Songtham di Ayutthaya fece di Songkhla capoluogo di provincia nel XVII secolo e nominò governatore il musulmano Sulaiman. Con l'ascesa al trono siamese dell'usurpatore Prasat Thong, nel 1629 Sulaiman approfittò dell'instabilità che regnava sulla capitale e proclamò l'indipendenza del cosiddetto sultanato di Singora. I siamesi riuscirono a riprendere il controllo della città nel 1668,[5] danneggiandola gravemente durante la battaglia con cui sconfissero le truppe locali.[2]
Nel XVIII secolo iniziò la massiccia immigrazione di comunità cinesi che presto si affermarono economicamente e contribuirono a ricostruire la città.[3] Nel 1769, una delle famiglie cinesi divenne la più ricca della zona, guadagnandosi il nome Na Songkhla (letteralmente: 'da Songkla'). Nel 1777, i Na Songkhla ottennero anche il potere politico ed il suo membro Luang Inthakhiri (nome cinese Wu Rang) divenne il nuovo governatore. La carica sarebbe rimasta in mano alla famiglia con otto dei suoi discendenti fino al 1901, quando la riforma dell'amministrazione statale disposta dal principe Damrong Rajanubhab pose pacificamente fine alla supremazia politica dei Na Songkhla. Il palazzo di famiglia viene oggi utilizzato come sede del Museo nazionale di Songkhla.[2] La città fu formalmente annessa al Siam con il trattato Anglo-Siamese del 1909, negoziato dal governo di Bangkok con l'Impero britannico.[2]
L'8 dicembre del 1941, poche ore prima dell'attacco di Pearl Harbor, le truppe dell'Impero del Giappone sbarcarono a Songkhla e diedero inizio all'invasione della Thailandia, ritenuta dal governo di Tokyo di fondamentale importanza per le successive invasioni di Birmania e Malaysia, a quel tempo controllate dal Regno Unito. Da Songkhla l'esercito nipponico si diresse a sud e, dopo aver conquistato Penang e Perlis, si impadronì della Malesia prima di sferrare il vittorioso attacco a Singapore.[6]
Dal 2003 Songhkla risente degli effetti della cruenta insurrezione nella Thailandia del Sud, che colpisce soprattutto le vicine province di Narathiwat, Pattani e Yala.[7] L'esplosione di alcune bombe in città nel 2005 ha diffuso la preoccupazione che il conflitto del sud si radichi anche a Songkhla.[2]
Il 7 novembre 2012, il sindaco di Songkhla Peera Tantiserane è stato assassinato in territorio comunale.[8]
Un terzo della popolazione è musulmana di etnia malese, gli altri sono di etnia thai e cinese.[2] I musulmani parlano lo Yawi, una lingua di origine malese con diversi vocaboli propri della lingua thai.[9]
Il Distretto (amphoe) di Mueang Songkhla comprende 5 sottodistretti (tambon). La municipalità di Songkhla comprende l'intero tambon Bo Yang.
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