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La Sologne o Sologna, è una regione naturale francese appartenente alla regione amministrativa Centro-Valle della Loira, compresa tra la Loira e uno dei suoi affluenti, lo Cher.
Sologne | |
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Una palude tra Lassay-sur-Croisne e Pruniers-en-Sologne | |
Stati | Francia |
Superficie | 5 000 km² |
Abitanti | 2 572 853 |
Nome abitanti | solognotti (Solognots) |
I suoi abitanti sono chiamati Solognots.
Estendendosi tra la Loira e lo Cher, essa corrisponde al sud dell'Orleanese. Comprende una parte degli attuali dipartimenti dello Cher, del Loiret e dello Loir-et-Cher, estendendosi per circa 5000 km2. È circondata dalle seguenti regioni naturali[1] :
Si tratta della sola regione naturale che è oggetto di una delimitazione amministrativa ufficiale, a seguito di una legge del 27 giugno 1941 volta a valorizzare questo territorio considerato particolarmente diseredato. Il decreto del 17 settembre 1941[2] posto in applicazione della legge del 27 giugno 1941 fissa così ufficialmente l'elenco dei 127 comuni che compongono la Sologne[3].
La Sologne è una vasta pianura, confinante a nord con la valle alluvionale della Loira. La sua altezza s.l.m. varia dagli 80 m a ovest ai 230 m massimi a est[4]. I corsi d'acqua scorrono principalmente da est verso ovest, seguendo la pendenza della pianura e formando delle valli la cui profondità è molto lieve, spesso impercettibile.
La Sologne ha quasi sempre conservato un carattere selvaggio e umido, quasi sempre precario. Un tempo zona paludosa, fu Napoleone III che ne ordinò la bonifica. Nota per le sue paludi, che coprivano circa dodicimila ettari pari al 2 % del suo territorio, e per le sue foreste, particolarmente descritte nell'opera Raboliot di Maurice Genevoix, essa possiede una forte tradizione di pesca e di caccia, spesso private.
Il suo suolo povero, argillo-sabbioso, umido d'inverno e secco d'estate, è sfavorevole all'agricoltura ed ha costituito da lungo tempo un fattore d'insalubrità (malaria).
Due spazi si confrontano nella Sologne: la Grande Sologne (detta anche Sologna delle paludi) e la Sologna Secca (detta Sologna viticola)[1] ma ne esistono anche altre suddivisioni (secondo certe fonti[5], la Grande Sologne occuperebbe tutto il nord, la Sologne delle paludi il sud, la Sologne viticola il sud-ovest e la Sologne Secca il sud-est)
La Grande Sologne o Sologne degli stagni si trova al centro della zona.
Detta anche Sologne secca, si trova nel sud-ovest, dalle parti di Contres.
Si trova in prossimità di Blois.
Si trova a sud est, tra Vierzon e Neuvy-sur-Barangeon.
Si tratta della zona dalle parti di Aubigny-sur-Nère, fino ad Argent-sur-Sauldre a nord.
Appena prima della Valle della Loira orleanese la Sologne orleanese inizia alle porte della città, dopo il quartiere orleanese di La Source.
Si trova dalle parti di La Ferté-Saint-Aubin.
Romorantin-Lanthenay è la capitale, le altre città principali sono Olivet del quale solo una parte appartiene alla Sologne, La Ferté-Saint-Aubin, Salbris, Aubigny-sur-Nère, Lamotte-Beuvron, Argent-sur-Sauldre e Le Controis-en-Sologne.
Vierzon è al confine della Sologne, ma fa parte del Berry.
Il clima è oceanico degradato, come la maggior parte dell'ovest del Bacino parigino[6].
Le autostrade A71 e A85, come la linea ferroviaria Orléans - Les Aubrais à Montauban-Ville-Bourbon attraversano la regione.
La ferrovia del Blanc-Argent assicura il traffico passeggeri sul tratto compreso tra Salbris (Loir-et-Cher) e Valençay (Indre) via Romorantin-Lanthenay[7].
I nomi di numerosi villaggi della Sologne sono di origine gallica e i numerosi tumuli scoperti mostrano che la Sologne era popolata all'età del ferro. I principali corsi d'acqua portano ugualmente nomi d'origine celtica (gallica): Cosson, Beuvron («fiume dei castori»), Tharonne «fiume rapido». La parte superiore della Sauldre, poi del Beuvron, costituiva la frontiera tra i territori dei Carnuti e quello dei Biturigi. Vaste foreste disseminate di paludi, la Sologne fu all'epoca gallica una foresta-frontiera d'una grande importanza: essa separava due importanti nazioni celtiche, i Carnuti, al Nord, i Biturigei al sud. Essa corrisponde a quel vasto massiccio chiamato dagli antichi autori «Foresta dei Carnuti», nella quale si trovava il principale Nemeton della Gallia, considerato come particolarmente importante poiché comune a tutte le tribù della Gallia (omphalos), e testimoniante un sentimento di appartenenza gallica al di là delle differenze tribali[8].
Le paludi si sono indubbiamente moltiplicate tra l'XI e il XIII secolo, permettendo di bonificare una terra umida e paludosa[9]. Il numero di paludi avrebbe raggiunto i quattromila nel XVI secolo.
La guerra dei Cento Anni non risparmiò la Sologne: Romorantin fu presa dal Principe Nero. Giovanna d'Arco attraversò la regione. Alla fine di questa guerra, il ripristino del paese si accompagnò a una modifica del paesaggio con la creazione di numerose paludi, essendo la piscicultura più redditizia dell'agricoltura.
Alla fine del XV secolo, il re e la sua corte vi soggiornarono. Luigi XII s'installò a Romorantin. Francesco I vi incontrò Claudia di Francia, che egli successivamente sposò. La Sologne conobbe allora una relativa prosperità. Il Rinascimento s'accompagnò a un interesse particolare della borghesia e della nobiltà per il suo clima. In questo breve periodo di prosperità numerosi castelli e residenze nobili e borghesi furono costruiti, in particolare a Chambord e a Cheverny. Le guerre di religione che seguirono questo periodo lasciarono abbandonata una parte dei terreni resi coltivabili.
Nel corso dei secoli XVII e XVIII, le paludi riguadagnarono terreno e la regione s'impoverì. I Solognotti seguirono da molto lontano i soprassalti della Rivoluzione. La riforma amministrativa smembrò la Sologne nei tre dipartimenti di Loir-et-Cher, del Loiret e del Cher. Il signore Jérôme de Belfort v'installò il suo castello.
Bisogna attendere l'arrivo, nel 1852, di Luigi-Napoleone Bonaparte, allora presidente della Repubblica ma futuro imperatore, che possedeva un fondo a Lamotte-Beuvron, perché la Sologne beneficiasse di apprezzabili sovvenzioni et riscoprisse una parvenza di crescita. L'interesse che l'imperatore portò per la Sologne, in parte dovuto a dei legami famigliari per parte di sua madre (Ortensia di Beauharnais della quale alcuni antenati possedevano dei fondi in Sologne), la sua reputazione per la caccia e la ferrovia giunta nel 1847, attrassero la borghesia e allora i borghesi successero agli aristocratici.
Questa regione, essenzialmente agricola, ospita ciò non di meno un'industria tessile importante a Romorantin, che costituì per lungo tempo il solo focolaio industriale del dipartimento. L'attività, risalente al medioevo s concentrò all'inizio del XIXsecolo nella manufattura dei fratelli Normant frères, che fallì nel XX secolo.
Dopo, l'agricoltura e la silvicoltura furono relegate in secondo piano. La caccia rese di più e più in fretta.
La Sologne ha come santi patroni Santa Cornelia a Jouy-le-Potier per il nord e Sainte Montaine per il sud.
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