Sindrome cervicale di Neri-Barrè-Lieou

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La sindrome cervicale di Neri-Barré-Lieou (conosciuta anche con il nome di sindrome simpatica cervicale posteriore) è una rara patologia che si caratterizza per una serie di sintomi cranici (cefalea, vertigine) e che in genere compare dopo lesioni al collo, processi infiammatori o neoplasie.[1][2]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Storia

La prima segnalazione clinica e il primo tentativo di interpretazione della sindrome si deve al medico italiano Vincenzo Neri e risale al 1924.[3] La sindrome venne successivamente descritta in modo compiuto nel 1928 dal medico Jean Alexandre Barré (1880-1967). Il dr. Barré (più noto per il suo lavoro con Georges Guillain sulla polineurite infiammatoria) descrisse una sindrome dei nervi simpatici cervicali posteriori e la sua frequente causa, un'artrite cervicale cronica.[4][5][6] Un autore cinese Yang Choen Liéou descrisse (in modo indipendente da Barré) nella sua tesi del 1928 un disturbo simpatico associato all'artrite cervicale che in molti ritengono essere la medesima entità.[7]

Eziologia

La patologia è di raro riscontro e può manifestarsi in diverse circostanze:

  • Traumi a carico della colonna vertebrale
  • Sublussazione dell’atlante (C1, ovvero la prima vertebra cervicale)rispetto all’occipite
  • Debolezza delle strutture legamentose del collo con instabilità vertebrale cervicale (in genere secondaria a lesioni da colpo di frusta).

Alla base di tutte queste entità sembra esservi un'instabilità vertebrale che, una volta verificatasi, va a influenzare negativamente la funzione dei gangli simpatici cervicali

Segni e Sintomi

La sindrome tende a presentarsi con sintomi molto diversificati ed è spesso confusa con altre malattie. I pazienti generalmente riferiscono cefalea, otalgia, sindrome vertiginosa, tinnito, dolore oculare, disturbi visivi intermittenti, dolore cervicale, disturbi vasomotori al volto (spesso con tendenza all’aspetto cianotico del volto), iperestesia corneale e ulcere corneali. Compaiono anche molti sintomi ricorrenti che colpiscono la sfera neurologica e psichica del paziente: compromissione della memoria, compromissione dell’elaborazione del pensiero, senso di stordimento, ansia, sindrome depressiva.[8][9]

Diagnosi

La presenza di vertigine, otalgia, tinnito orienta spesso verso un disturbo dell'orecchio. Il paziente viene così sottoposto a valutazione otorinolaringoiatrica (ORL), audiometria e elettronistagmografia, specialmente se l'esame dell'orecchio risulta normale. Molti pazienti sono sottoposti a radiografia delle mastoidi, delle rocche petrose e del canale uditivo interno per la diagnosi differenziale dell’otalgia e del tinnito. Per escludere un neurinoma dell'acustico spesso si esegue una risonanza magnetica (RMN) del cervello e dei canali uditivi. Gli stessi disturbi neurologici possono indurre alla esecuzione di una TAC encefalo o una RMN encefalo. Quando la sintomatologia sembra indirizzare verso una malattia delle arterie vertebrali o basilari si deve eseguire un'angiografia cerebrale oppure in alternativa un'angiografia a risonanza magnetica. Talvolta la sintomatologia sembra condurre ad una diagnosi di sclerosi multipla: in questo caso ancora una volta l’esame più indicato è la risonanza magnetica cerebrale. In considerazione del fatto che la sindrome appare molto sfuggente (e non tutti gli autori concordano sulla sua reale natura di sindrome a sé stante, vedi paragrafo controversie) una volta esclusa una causa ORL, verosimilmente è opportuno inviare il paziente ad un neurologo e lasciare allo specialista gli ulteriori accertamenti diagnostici.

Trattamento

Il trattamento per la sindrome di Neri Barré-Liéou è prevalentemente sintomatico e spesso comporta il ricorso a lungo termine di farmaci antiinfiammatori (FANS) e antidolorifici. È stato anche tentato il trattamento tramite blocco con novocaina del ganglio stellato.[10][11] Il trattamento della sublussazione o disallineamento della prima vertebra cervicale può comportare il ricorso a un intervento di fusione chirurgica. In alcuni casi si ricorre a cure chiropratiche per ottenere un miglioramento a livello motorio e neurologico.

Controversie

Secondo alcuni Autori la sindrome di Neri-Barré-Lieou è una non-entità clinica.[12] La sindrome di Neri-Barré-Lieou nel passato è stata chiamata con diversi nomi fra cui brachialgia parestesica notturna, emicrania cervicale, artrite cervicale cronica, distonia neurovertebrale e vertigine dell'artrosi cervicale. Polemicamente è stato detto che "il numero di sinonimi sembra essere inversamente correlato alla solidità della diagnosi".[13] Secondo questi autori la sindrome sarebbe una sorta di deposito di sintomi senza una precisa diagnosi, in particolare nei soggetti che hanno subito lesioni al rachide cervicale.

Note

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