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Simone del Vasto, detto anche Simone di Butera, Simone d'Altavilla, Simone di Policastro, Simone Aleramico (Sicilia, ... – Sicilia, 1156), fu conte di Policastro, di Butera, di Paternò e signore di Cerami. Figlio di Enrico del Vasto e nipote di Adelaide del Vasto, alla morte del padre, divenne il capo degli Aleramici di Sicilia e il conte dei Lombardi di Sicilia[1].
Simone del Vasto | |
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Conte di Policastro | |
In carica | 1137 – 1156 |
Predecessore | Enrico del Vasto |
Successore | Manfredo del Vasto |
Conte di Butera | |
In carica | 1137 – 1143 |
Predecessore | Enrico del Vasto |
Successore | Manfredo del Vasto |
Conte di Paternò | |
In carica | 1137 – 1143 |
Predecessore | Enrico del Vasto |
Successore | Manfredo del Vasto |
Altri titoli | Signore di Cerami |
Nascita | Sicilia, ? |
Morte | Sicilia, 1156 |
Dinastia | Del Vasto |
Padre | Enrico del Vasto |
Madre | Flandina d'Altavilla |
Figli | Manfredo Ruggero (illegittimo) |
Religione | Cattolicesimo |
Simone, figlio dell'aleramico Enrico del Vasto e di Flandina d'Altavilla, nipote di Adelaide del Vasto e del gran conte normanno Ruggero I d'Altavilla, alla morte del padre, ne ereditò i possedimenti, la contea di Butera e quella di Paternò, che allargò con la contea di Policastro (un territorio tra le attuali Campania, Basilicata e Calabria) e la signoria di Cerami, nell'area centro-meridionale dei monti Nebrodi, nell'attuale Sicilia nord-orientale.
Simone ebbe due figli, Manfredo che ereditò i titoli e i possedimenti paterni e Ruggero, figlio illegittimo nato fuori dal matrimonio, come riportato da Ugo Falcando, che fu uno dei capi della rivolta baronale del 1160 contro Guglielmo I di Sicilia.
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