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nobile e militare italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Simone Moncada (XIV secolo – dopo il 1445) è stato un nobile e militare italiano del XV secolo.
Simone Moncada | |
---|---|
Nascita | XIV secolo |
Morte | dopo il 1445 |
Cause della morte | naturali |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sicilia |
Reparto | cavalleria |
Grado | capitano |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Figlio naturale di Guglielmo Raimondo, marchese di Malta e Gozo, ignota è l'identità della madre. Legittimato dal padre in età adulta[1], a differenza dei figli legittimi non ebbe alcun lascito testamentario.[1]
Militare al servizio della Corona d'Aragona, ricevette il grado di capitano nel 1420[2], con il quale combatté in Sardegna nella guerra contro l'esercito del Giudicato d'Arborea nel 1421.[3] Il Moncada prese parte alle successive spedizioni militari a Napoli, e in Nord Africa per la conquista dell'isola di Gerba.[4]
Capitano d'armi di Catania nel 1423[4], il re Alfonso V d'Aragona gli concesse le entrate derivanti dal porto della città nel 1444[5], e lo nominò regio consigliere.[6] Nel 1437, si infeudò la terra e il castello di Castelluccio, nel Val Demone, ed acquistò il diritto di grano uno soprai caricatori del Regno.[4][7]
Sposò Damiata Moncada Esfonellar, figlia del fratellastro Giovanni, barone della Ferla, da cui ebbe i figli Guglielmo Raimondo e Caterina.[4][8] Quest'ultima sposò con il militare Carlo Durazzo Chiaramonte, nipote di Ladislao I di Napoli e Costanza Chiaramonte. Guglielmo Raimondo rimase a Malta ereditato dal nonno il marchesato di Malta e Gozo
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