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storico dell'arte italiano (1972-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Simone Facchinetti (Bergamo, 1972) è uno storico dell'arte e critico d'arte italiano.
Simone Facchinetti è uno studioso soprattutto di storia dell'arte lombarda e della critica d'arte. Laureatosi nel 2000 all'Università degli Studi di Milano, vi ha poi conseguito il Diploma della Scuola di Specializzazione in Storia dell'arte (2007) e il dottorato di ricerca in Storia della critica d'arte (2005), discutendo una tesi intitolata Dal Maestro Raro a Carlo Braccesco. Una ricerca di filologia longhiana (relatori Giovanni Agosti e Dante Isella), sfociata poi nella pubblicazione dell'edizione critica del Carlo Braccesco di Roberto Longhi (Guanda, 2008)[1]. Nel 2002 ha vinto il Premio Internazionale Sergio Polillo.[2]
Dal 2000 al 2018 è stato Conservatore del Museo Adriano Bernareggi a Bergamo. Dal 2019 insegna Storia dell'arte moderna presso l'Università del Salento, dove è stato ricercatore e ora è professore associato.[3][4] Ha curato per la Royal Academy of Arts di Londra, con Arturo Galansino, la mostra dedicata a Giovan Battista Moroni nel 2014.[5] Per la stessa istituzione ha co-curato nel 2016 In the Age of Giorgione. Nel 2019 ha co-curato, alla Frick Collection di New York: Moroni. The Riches of Renaissance Portraiture, nonché altre mostre.[6] Tra queste meritano di essere ricordate la monografica su Paris Bordon ai Musei Civici di Treviso, nel 2022,[7] e Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo alle Gallerie d'Italia a Milano, nel 2023,[8] sempre co-curate con Arturo Galansino. Collabora con Alias-D del il manifesto e con "Il Giornale dell'Arte". Dal 2020 insegna anche all'Università degli studi di Bergamo.[4]
Il suo studio approfondito sulle opere di Giovan Battista Moroni lo ha portato alla pubblicazione delle opere complete dell'artista albinese,[9] oltre alla curatela della mostra sopra citata.[8]
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