Simone Cantarini

pittore italiano (1612-1648) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Simone Cantarini

Simone Cantarini detto il Pesarese o Simone da Pesaro (Pesaro, aprile 1612Verona, 1648) è stato un pittore italiano, di stile barocco e appartenente alla scuola bolognese.

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Autoritratto

Biografia

Riepilogo
Prospettiva
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Salomè riceve la testa del Battista
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Santa Famiglia, Museo del Prado, Madrid

Nacque a Pesaro nell'aprile del 1612, a quei tempi facente parte dello Stato Pontificio e fu battezzato il 12 aprile successivo.

Il suo percorso formativo seguì varie tappe marchigiane, tra le quali si ricorda la guida del maestro Giovan Giacomo Pandolfi, oltre alla influenza nelle sua prima fase creativa della pittura tardomanierista marchigiana, della tendenza caravaggesca di Orazio Gentileschi e Giovanni Francesco Guerrieri, per giungere in una fase artistica successiva all'influenza di Barocci e di Guido Reni.[1]

La sua educazione non fu immune ad elementi naturalistici, che dal 1640 in poi si aggiunsero alle conoscenze classiche, trasformando Cantarini in un "petit-maître" di alta sensibilità culturale e stilistica.[2]

Per il suo perfezionamento furono fondamentali i suoi soggiorni a Venezia presso la bottega del maestro Claudio Ridolfi e il soggiorno quadriennale (1635-1639) bolognese, presso la bottega di Guido Reni.[2]

Le sue opere più significative furono quelle legate al periodo bolognese, basti citare l'Immacolata e Santi, Il riposo in Egitto, la Trasfigurazione e il Lot con le figlie, tutte databili al quadriennio bolognese. Seguirono alcuni lavori realizzati a Roma durante un suo breve soggiorno, tra i quali il Miracolo dello storpio e la Salomè che riceve la testa del Battista esposta a Cesena nel 2010.

Intorno al 1641 Cantarini soggiornò a Roma dove si dedicò prevalentemente alla scultura antica e allo studio delle opere di Raffaello.

Subito dopo la morte del Reni (1642), Cantarini ritornò a Bologna, dove realizzò lavori di elevata qualità, come l'Adorazione dei Magi e fu attivo negli ultimi anni di vita.[2]

La morte di Cantarini avvenne improvvisamente, e a tal riguardo le notizie storiche appaiono discordanti e incerte: mentre secondo alcune fonti, trovò la morte a Verona nel 1648 per mani del duca di Mantova a causa di una mancata consegna di un lavoro,[3] secondo altre sarebbe stato assassinato da un pittore mantovano dopo un violento litigio.

La pittura di Cantarini si caratterizzò per uno stile peculiare, dall'accentuata ricerca di effetti pittorici, attraverso la potenza suggestiva dei colori o delle immagini, ai colori graduati e le innovative pose delle figure.[1]

Di notevole pregio e originalità, la produzione grafica di incisioni all'acquaforte, che vanta una quarantina di soggetti (37 quelli catalogati) talvolta ripresi da brani pittorici di maggior fortuna. Produzione grafica che attesta l'iniziale interesse del pittore pesarese per l'opera incisoria di Federico Barocci e Guido Reni, cui risulta fortemente debitrice, per poi affrancarsi da questi nelle opere della maturità, con soggetti e composizioni che si caratterizzano per una maggiore autonomia espressiva e per una spiccata qualità del segno.

Lorenzo Pasinelli, Giulio Cesare Milani, Giovanni Peruzzini, Girolamo Rossi, Giovanni Maria Luffoli, Giovanni Venanzi e Flaminio Torre furono alcuni dei suoi allievi.[1]

Opere

Riepilogo
Prospettiva
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Simone Cantarini, San Giovanni Evangelista, collezione privata
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Simone Cantarini, Sofonisba
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Crocifisso con i Santi Maria Maddalena e Francesco d'Assisi  - Chiesa di S.Veneranda (Pesaro)
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Gesù Bambino incorona con ghirlande di rose i Santi Antonio, Filippo Neri, Sebastiano e Rocco. incoronazione di Santi - Chiesa di S.Veneranda (Pesaro)

Marche :

Emilia-Romagna :

Altri luoghi

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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