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attore, doppiatore e cantante italiano (1937-2004) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Silverio Pisu (Roma, 18 novembre 1937 – Milano, 31 gennaio 2004) è stato un cantautore, attore, scrittore, sceneggiatore e doppiatore italiano.[1][2][3][4]
Figlio di Mario Pisu e nipote di Raffaele Pisu,[1] inizia a recitare giovanissimo, apparendo in alcuni film nella prima metà degli anni quaranta per poi sparire dal grande schermo. All'inizio degli anni sessanta compare al Derby Club di Milano[5] trovando nel teatro un ambiente a lui congeniale e trasferendosi così definitivamente a Milano.
Nel 1964 incide l'album Ballate di ieri, ballate di oggi cantando anche alcune canzoni di Fabrizio De André come Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers,[6] La ballata del Miché, Il testamento[7] e La ballata dell'eroe (con il titolo abbreviato in L'eroe)[8].
Nello stesso anno, durante la trasmissione televisiva Questo e quello, condotta da Giorgio Gaber, canta insieme ad Enzo Jannacci, Otello Profazio, Lino Toffolo e lo stesso Gaber la canzone di Pietro Gori Addio a Lugano.
Sempre nel 1964 incide l'EP Canti per noi, insieme a Margot. Nel 1965, sempre per la Columbia, incide il suo secondo album, Silverio Pisu canta i poeti d'oggi, che comprende canzoni su versi di Eugenio Montale e Sandro Penna. Per la Ri-Fi pubblica poi nel 1966 il suo terzo album, Poeti a Cervia, con poesie di alcuni partecipanti all'edizione di quell'anno del Premio Cervia (come Mario Cicognani, Elena Vanoni, Siro Angeli, Alberico Sala, Roberto Senesi, Umberto Bellintani, Margherita Guidacci e altri) da lui messe in musica.
Fra il 1965 e il 1967 pubblica alcuni racconti di fantascienza.[9]
Nel 1970 partecipa allo Zecchino d'Oro scrivendo il testo del brano Che bella festa sarà.
Nel 1973 firma con Remo Pizzardi e lo Studio Giolitti le avventure a fumetti erotico-fantascientifiche di Cosmine.[1][10][11] Nel 1976 pubblica a puntate Lo scimmiotto, un'interpretazione di un classico della letteratura cinese disegnato da Milo Manara.[1][12] Nel 1978 collabora nuovamente con Manara con Alessio - il borghese rivoluzionario.[1]
Nel 1981 pubblica Dimmi Dammi Dummi presso la Rizzoli.[1]
Inizia la sua carriera di doppiatore nei primi anni ottanta dando un enorme contributo alla scuola milanese: fonda insieme a Dario Viganò lo Studio P.V. (Pisu-Viganò).
Presta la voce al co-protagonista bianco, l'editore Tom Willis (l'attore Franklin Cover) del telefilm I Jefferson.[1]
Dirige inoltre il doppiaggio di alcuni cartoni animati come Foofur Superstar e videogiochi come Phantasmagoria.
È stato sceneggiatore e narratore nella collana Fiabe sonore della Fabbri Editori, con oltre 180 fascicoli.[1][4]
Racconti
Album
EP
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