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Selichot o slichot (ebraico סליחות, plurale di selichah) sono poesie e preghiere ebraiche penitenziali, specialmente quelle recitate nel periodo che porta alle Grandi Festività solenni e nei giorni del Digiuno. I tredici attributi misericordiosi di Dio sono il tema centrale di queste preghiere.
Nella tradizione sefardita, la recitazione delle Selichot in preparazione delle grandi Festività ebraiche inizia il secondo giorno del mese ebraico di Elul. Nella tradizione ashkenazita, inizia il sabato sera prima di Rosh Hashanah. Se però il primo giorno di Rosh Hashanah cade di lunedì o martedì, le Selichot vengono dette il sabato sera precedente, per assicurarsi che le Selichot siano recitate almeno quattro volte. Ciò può esser dovuto al fatto che la persona pia digiuni per dieci giorni durante il periodo di pentimento, e quattro giorni prima di Rosh Hashanah furono aggiunti per compensare i quattro giorni (dei dieci di pentimento) nei quali digiunare è proibito - i due giorni di Rosh Hashanah, Shabbat Shuvah e il giorno prima di Yom Kippur - e, mentre i digiuni sono stati ora eliminati, le Selichot che li accompagnavano sono rimaste. Alternativamente, la liturgia di Rosh Hashanah comprende la frase biblica “tu osserverai l'offerta di immolazione”, e come un'offerta che deve essere esaminata per quattro giorni in caso di difetti, così quattro giorni sono necessari anche per esaminarsi interiormente prima del giorno del giudizio.[1]
Il termine Selichot si riferisce sia ai piyyutim poetici che compongono il servizio liturgico, sia il servizio stesso. I servizi sefarditi sono identici per ogni giorno. Nella tradizione ashkenazita invece si recitano testi differenti in giorni differenti. Sebbene il testo e la lunghezza delle specifiche preghiere possa variare da un giorno all'altro, il formato nel suo complesso rimane lo stesso. Il servizio inizia con la recitazione di Ashrei (145[2]), seguito da "metà-Kaddish".
Selichot sono solitamente detti tra la mezzanotte e l'alba. Alcuni le recitano la sera dopo l'Arvit o la mattina prima di Shacharit data la convenienza di essere in sinagoga durante questi periodi.
La notte forse più importante e certamente la più popolare per le Selichot nella tradizione ashkenazita è la prima notte, quando molte donne e ragazze insieme agli uomini e ragazzi presenziano al servizio dello Shabbat. Lo chazzan indossa un kittel e canta melodie elaborate. In alcune congregazioni, non è raro che partecipi anche un coro nella prima notte del servizio. Tale notte contiene nel suo servizio molte più Selichot di ogni altra notte prima della vigilia di Rosh Hashanah. Le altre notti sono frequentate meno attivamente ed i servizi vengono spesso tenuti da laici, piuttosto che da un musicista esperto, e con melodie meno complesse di quelle della prima notte.
Categorie di Selichot secondo la tradizione ashkenazita:
Nei giorni minori di digiuno, alcune comunità recitano Selichot dopo la conclusione della Amidah Shacharit.[3][4] Il contenuto di queste preghiere è connesso al giorno di digiuno specifico. Le comunità ashkenazite occidentali inseriscono la recitazione delle Selichot dei giorni minori di digiuno nel mezzo della benedizione di perdono (סלח לנו כי חטאנו) con la ripetizione della Amidah Shacharit.
Le Selichot non vengono recitate nel giorno del digiuno Tisha b'Av.
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