Saverio Francesco Vegezzi
politico italiano (1805-1888), fu incaricato della missione Vegezzi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
politico italiano (1805-1888), fu incaricato della missione Vegezzi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Francesco Saverio Tommaso Maria Vegezzi, talora indicato come Zaverio Vegezzi (Torino, 21 dicembre 1805 – Torino, 23 luglio 1888), è stato un avvocato e politico italiano.
Saverio Francesco Vegezzi | |
---|---|
Ministro delle finanze del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 21 gennaio 1860 – 22 marzo 1861 |
Capo del governo | Camillo Benso, conte di Cavour |
Predecessore | Giovanni Battista Oytana |
Successore | Pietro Bastogi |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 29 luglio 1867 – 23 luglio 1888 |
Legislatura | dalla IX (nomina 30 giugno 1867) alla XVI |
Tipo nomina | Categorie: 3, 5 |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 18 febbraio 1861 – 13 febbraio 1867 |
Legislatura | VIII, IX |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Borgomanero |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 8 maggio 1848 – 30 dicembre 1848 |
Legislatura | I |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Borgomanero |
Durata mandato | 2 aprile 1860 – 17 dicembre 1860 |
Legislatura | VII |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Borgomanero |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università di Torino |
Professione | Avvocato |
Figlio di Pietro Francesco Vegezzi (1763-1829) e di Delfina Cottolengo (?-1847) e fratello del deputato Giovenale, fu avvocato in Torino e tra coloro i quali spinsero il Re Carlo Alberto verso la promulgazione dello Statuto.[1]
Fu quindi consigliere comunale (1848-1888) e provinciale (1880-1889) di Torino, Consigliere della Corte di Cassazione (16/11/1856-20/11/1859), Direttore Generale delle Contribuzioni e Demanio (20/11/1859) e Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Torino.[2]
Deputato nella prima legislatura del Parlamento Subalpino (1848), vi fu riconfermato dalla VII legislatura in poi, e successivamente nominato Senatore del Regno d'Italia il 30/6/1867.
Nel 1860, Cavour lo chiamò a far parte del suo terzo governo come Ministro delle Finanze, cui si aggiungeranno successivamente gli interim di Ministro di Grazia, Giustizia e dei Culti, ed è quindi tra i firmatari del documento con cui re Vittorio Emanuele II "assume per sé e pei suoi successori il titolo di Re d’Italia" (17 marzo 1861).[3]
Successivamente, quando il 6/3/1865 il Papa Pio IX manifestò al Re il suo desiderio di risolvere la questione delle sedi episcopali rimaste vacanti, Saverio Vegezzi fu inviato a Roma dall'allora Presidente del Consiglio Alfonso La Marmora, ma la trattativa, nota come "Missione Vegezzi", fallì per il rifiuto del Papa di accettare che i vescovi giurassero fedeltà al Re.[1]
Si trovò al centro di un altro importante avvenimento storico quando, il 9 agosto 1883, Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Torino, concesse l'iscrizione e l'esercizio dell'avvocatura a Lidia Poët prima avvocata d'Italia. La richiesta dell'avvocata suscitò sorpresa e polemiche negli ambienti forensi, ma il Consiglio dell'ordine, con coraggio e lungimiranza, basandosi esclusivamente sulla legislazione vigente e non facendosi fuorviare dai pregiudizi culturali che volevano le donne rilegate ai tradizionali ruoli di moglie e madre riconobbe alla donna il diritto di poter esercitare la professione. [4] Il giorno successivo, per protesta, si dimisero gli avvocati Desiderato Chiaves e Federico Spantigati.
L'antica casa di famiglia, da lui ampliata e tuttora abitata dai discendenti, è nel comune di Ameno (NO), all'incrocio tra le vie dedicate a lui e al conte di Cavour.[5] Nella sede del Parlamento Subalpino a Palazzo Carignano è tuttora visibile il seggio col suo nome.
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.