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Il santuario naturale di Karori, noto anche come Zealandia[1] è un'area naturale protetta della Nuova Zelanda che sorge poco distante dal centro della capitale Wellington.
Santuario naturale di Karori | |
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Karori Wildlife Sanctuary | |
Stati | Nuova Zelanda |
Regioni | Wellington |
Comuni | Wellington |
Superficie a terra | 225 ha |
Provvedimenti istitutivi | 1999 |
Gestore | Karori Sanctuary Trust |
Mappa di localizzazione | |
Sito istituzionale | |
Copre una superficie di 225 ha, in precedenza appartenente al bacino idrografico della città di Wellington. L'area è interamente delimitata da una fitta recinzione metallica che ha lo scopo di escludere dalla riserva le specie invasive introdotte in seguito alla colonizzazione europea, onde limitare il loro impatto sulla flora e la fauna autoctone.
La flora originale dell'area era caratterizzata da una foresta primaria di Podocarpaceae in cui prevalevano specie quali il rimu (Dacrydium cupressinum), il matai (Prumnopitys taxifolia), il miro (Prumnopitys ferruginea), la kahikatea (Dacrycarpus dacrydioides) e la totara (Podocarpus totara), ora presenti in pochi esemplari residui. Alcune specie, quali il rātā settentrionale (Metrosideros robusta) sono pressoché scomparse e sono oggetto di programmi di reintroduzione. La foresta è attualmente nei primi stadi di rinnovazione, con prevalenza di specie arboree di piccola taglia quali il mahoe (Melicytus ramiflorus) e la rewarewa (Knightia excelsa).[2]
Gran parte degli ecosistemi della Nuova Zelanda sono stati profondamente alterati a seguito della introduzione, da parte dei coloni europei, di numerose specie di mammiferi (dal ratto nero al gatto domestico, dal coniglio alla donnola) che hanno avuto un impatto devastante su fauna e flora locali.
L'elemento caratteristico del santuario è la presenza di una fitta recinzione metallica che circonda l'intera area impedendo l'intrusione di mammiferi alloctoni. Le sue caratteristiche principali sono la piccola dimensione delle maglie (per escludere i piccoli mammiferi), una sommità ricurva (per evitare che gli animali la scavalchino) e una base sotterranea (per evitare che gli animali scavino sotto). La costruzione della recinzione fu completata nel 1999 e nei mesi successivi si procedette alla eradicazione dall'intera area delle specie invasive presenti.[3]
Dal 2000 sono state introdotte nell'area le seguenti specie di uccelli autoctoni:[4]
Altri uccelli che si sono spontaneamente insediati nell'area sono:
Altre specie native introdotte comprendono:
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