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vescovo e santo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Zeno, o Zenone (Mauretania, 300 – Verona, 12 aprile 371), è stato l'ottavo vescovo di Verona ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa.
San Zeno di Verona | |
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San Zeno vescovo in un dipinto de Il Sansone, 1741 | |
Vescovo | |
Nascita | Mauretania, 300 |
Morte | Verona, 12 aprile 371 |
Venerato da | Chiesa cattolica, Chiesa cristiana ortodossa |
Ricorrenza | 12 aprile |
Attributi | abito vescovile, mitra copricapo pastorale, liturgia pastorale, pesciolini, arnesi da pesca |
Patrono di | Verona, Campione d'Italia e dei pescatori Invocato contro le inondazioni e per far parlare e camminare i bambini piccoli. |
Zeno di Verona vescovo della Chiesa cattolica | |
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Domenico Guardi, San Zeno vescovo, 1716 | |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Verona |
Nato | 300 a Mauretania |
Deceduto | 12 aprile 371 a Verona |
La maggior parte della sua vita è avvolta nella leggenda, ma pare fosse originario della Mauretania, e per questo vi si fa spesso ancora riferimento come al "Vescovo Moro". Fu vescovo di Verona dal 362 al 371.
Secondo le fonti agiografiche visse in austerità e semplicità, tanto che pescava egli stesso nell'Adige il pesce per il proprio pasto. Per questo è considerato protettore dei pescatori d'acqua dolce. Era comunque persona colta ed erudita, formatosi alla scuola di retorica africana, i cui maggiori esponenti furono Apuleio di Madaura, Tertulliano, Cipriano e Lattanzio. Sono giunti fino a noi numerosi suoi sermoni, di cui 16 lunghi e 77 brevi, che testimoniano come egli, nella sua opera di evangelizzazione, si confrontò con il paganesimo ancora diffuso e si applicò per confutare l'arianesimo. Il sermone quindicesimo, per esempio, traccia un parallelo tra la figura di Giobbe e quella di Cristo.
I miracoli che le leggende devozionali raccontano sono parecchi:
La sua festa è fissata nel martirologio al 12 aprile, ma la diocesi di Verona lo celebra il 21 maggio, giorno della traslazione del corpo fatta dai santi Benigno e Caro dalla temporanea sepoltura nella Cattedrale alla zona dell'attuale Basilica di San Zeno Maggiore, avvenuta il 21 maggio 807.
A lui i devoti veronesi dedicarono la loro basilica, capolavoro dell'arte romanica: sulle formelle in bronzo del portale, sui bassorilievi in pietra a sinistra e a destra della porta e in alto sul protiro è raffigurata la vita di San Zeno con i suoi miracoli. Mentre nel dipinto in alto san Zeno compare tra i milites (i cavalieri, a destra) e i pedites (fanti, a sinistra), simboli dell'aristocrazia e del popolo riuniti nella fede cristiana, Zeno è anche ritratto in una grande statua di marmo policromo, sorridente e benedicente, e con il tipico pesciolino appeso al filo che pende dal pastorale, nell'absidiola a sinistra del presbiterio San Zen che ride a cui tutti i veronesi sono molto affezionati. A differenza del festa liturgica di San Zeno (il 12 aprile), nella Diocesi di Verona la ricorrenza è stata spostata al 21 maggio, giorno della trasferimento della sua salma nella Basilica a lui dedicata.
Secondo la leggenda medievale il vescovo di Verona nel IV secolo d.C. si recò nel pagus a evangelizzare le comunità, in alcune villae lasciò dei sacelli cristiani che diventarono importanti chiese romaniche come a San Zeno, sul Menago tra Asparetto e Cerea, che venne poi trasformato nell'attuale chiesa romanica; in altre villae come quella di Minerva convertì al nuovo culto gli abitanti, i quali trasformarono il tempio nell'attuale pieve di San Zeno a San Zenone, mentre gli irriducibili fedeli alla dea si trasferirono due km più a ovest, dove fondarono l'attuale comune di Minerbe. Nel 1923 durante i lavori di ampliamento che rivoluzionarono l'orientamento dell'antica pieve da est-ovest, girando la facciata a est dell'attuale chiesa parrocchiale di San Zenone, emersero le fondamenta del tempio romano circolare e il pavimento musivo. L'allora parroco Balarotto segnalò il ritrovamento alla Sovrintendenza e consegnò al Museo Archeologico di Verona delle anfore romane che emersero dagli scavi.
La dominazione veneta sulla città e Provincia di Brescia ne hanno diffuso il culto, tanto che san Zeno (qui chiamato Zenone) è patrono in ben 17 parrocchie della diocesi, fra le quali spiccano San Zeno Naviglio e quella di Sale Marasino, situata sulla sponda bresciana del Lago d'Iseo. Il culto del santo è presente anche in Provincia di Milano, essendo patrono di Cambiago e compatrono della parrocchia centrale della città di Cassano d'Adda (diocesi di Cremona) dove il santo è venerato il 9 dicembre insieme alla Immacolata Concezione.
A Cerano d'Intelvi sorge l'oratorio di San Zeno in cima all'omonimo monte, risalente al XIII secolo, distrutto da un fulmine nel XX secolo e ricostruito completamente di recente. La pieve dedicata a San Zeno, è la più antica delle chiese di Lonato del Garda.
Già nel 1039, a Casalpusterlengo (al tempo Casale Gausarii, nella Diocesi di Lodi, esisteva una chiesa dedicata a San Zeno. Fin dalla fine del 1400 furono lì presenti i frati Eremitani di Sant'Agostino, nell'attiguo convento. Nel 1792 la chiesa venne abbattuta. Persistono oggi pochi resti della struttura conventuale, riconvertita in cascinale in epoca successiva.
San Zenone è anche patrono di Lugagnano Val d'Arda e di San Zenone degli Ezzelini che lo celebrano il 9 dicembre, giorno della sua ordinazione.
La Cattedrale di Pistoia è dedicata a San Zeno, per un miracolo ricevuto per intercessione del Santo. La statua in marmo di San Zeno è posta sul tetto della Cattedrale, a lato della statua di Sant'Jacopo.
Il Santuario della Madonna di San Zeno a Gravellona Lomellina, sorge sopra un'antica chiesetta in prossimità del cimitero del paese, risalente a prima dell'anno mille e ricostruita interamente nel Settecento. La chiesa antecedente era dedicata a San Zenone, allora invocato come protettore dalla peste, e in essa veniva venerata un'immagine della Madonna, di un autore anonimo.
L'edificio, di forma ottagonale e in stile settecentesco (1762), presenta sfumature di ispirazione bramantesca e richiama l'Oratorio di San Biagio in Rossate.
San Zeno è il patrono di diversi comuni italiani, tra i quali:
Mauro Vittorio Quattrina, Docufilm_ IL SORRISO DI SAN ZENO - la vita, gli scritti ed i miracoli Verona 2022
Controllo di autorità | VIAF (EN) 93640414 · ISNI (EN) 0000 0000 7979 910X · SBN CFIV024738 · BAV 495/86743 · CERL cnp00945277 · ULAN (EN) 500354888 · LCCN (EN) n81025952 · GND (DE) 100964338 · BNF (FR) cb12176431w (data) · J9U (EN, HE) 987007270122005171 |
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