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La STAE, ovvero Società Torinese Automobili Elettrici,[1] è stata una casa automobilistica italiana fondata nel 1905 specializzata nella costruzione di veicoli elettrici basati sul sistema Kriéger, che all'epoca godevano di grande favore tra il pubblico.
STAE | |
---|---|
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1905 a Torino |
Chiusura | 1913 |
Sede principale | Torino |
Persone chiave | Napoleone Leumann presidente |
Settore | Automobilistico |
Prodotti | Autoveicoli |
L'azienda nacque come succursale della casa francese Kriéger, con il nome di Società Italiana Automobili Kriéger[2][3] e produsse soprattutto modelli ibridi seriali ante-litteram, essendo dotati di due motori elettrici a trasmissione cardanica, alimentati da un alternatore mosso da un motore a benzina. Nella sua officina venivano costruiti anche vetturelle, vetture e camion elettrici ad accumulatori, sempre su brevetti Krieger. Per le vetturelle di sua produzione, la STAE riuscì a ridurre il peso a 800 kg e ad aumentare l'autonomia fino a 80 km.
Il capitale sociale iniziale di 900.000 lire, suddiviso in 9.000 azioni da 100 lire cadauna,[4] fu portato nel 1907 a 1.200.000 lire in concomitanza con l'assunzione della nuova denominazione STAE, che sanciva la rottura con la casa francese,[5] i nuovi investimenti pubblicitari[6] e la diversificazione della produzione. Negli anni successivi, tuttavia, l'affermarsi dei veicoli con motore a scoppio mise in gravi difficoltà i produttori di vetture elettriche e, fra il 1912 e il 1913, complici anche i lunghi scioperi di quei due anni, la STAE cessò la produzione e si sciolse.[7]
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