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Rodolfo Acquaviva
missionario italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Rodolfo Acquaviva (Atri, 2 ottobre 1550 – Cuncolim, 25 luglio 1583) è stato un gesuita e missionario italiano.
È stato riconosciuto come martire dalla Chiesa cattolica ed è stato beatificato, assieme a quattro compagni gesuiti, nel 1893, da Leone XIII.
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Figlio di Gian Girolamo I Acquaviva d'Aragona, 10º duca di Atri, e di Margherita Pio di Savoia; la sua famiglia era imparentata con le più nobili famiglie d'Italia, fra cui i Gonzaga di Mantova.[1]
Due suoi fratelli, Giulio e Ottavio, furono più tardi cardinali della Chiesa cattolica, mentre lo zio Claudio venne eletto nel 1581 Generale della Compagnia di Gesù.
Entrò il 2 aprile 1568 nella Compagnia di Gesù a Roma, dove ebbe come compagno di studi, san Stanislao Kostka, suo coetaneo,[2] ma che lascerà questa terra proprio nell'anno in cui si conobbero al Noviziato. Fu ordinato sacerdote nel 1578 a Lisbona, partendo il 24 marzo 1578 per Goa, dove insegnò filosofia;[3] fu poi tra il 1580 e il 1583 a capo d'una missione, per la grande stima e fiducia dei suoi superiori, alla corte del Gran Mogol, Akbar, a Fatehpur Sikri, il quale aveva chiesto con insistenza, l'invio di alcuni missionari.
L'imperatore autorizzò i missionari a predicare il cristianesimo nei suoi territori.[4] Sembra che Akbar fosse particolarmente legato a Rodolfo Acquaviva, del quale stimava soprattutto la saggezza, lo spirito religioso e lo stile di vita. Acquaviva partecipò a numerosi dibattiti religiosi organizzati dall'imperatore Akbar, alla ricerca di una religione che unificasse il suo impero.[5] Acquaviva si occupò anche di insegnare a Murad Mirza, detto Pahari, il secondogenito del Gran Mogol, la lingua portoghese.[6]

Tuttavia, ritenendo che questa missione, il cui grande scopo era la conversione al cristianesimo dello stesso imperatore, non stesse dando i suoi frutti, Acquaviva decise di tornare a Goa, malgrado il rammarico e la resistenza dell'imperatore.[7]
Di ritorno a Goa, nel febbraio del 1583, prese la direzione della missione in Salsette, ma fu nello stesso anno ucciso nel villaggio di Cuncolim (dove le autorità portoghesi stavano cercando di eliminare gli idoli indù), con Alfonso Pacheco, Antonio Francisco, Francesco Aranha e Pietro Berno, suoi confratelli.[8] I loro corpi furono ritrovati in seguito e vennero sepolti dapprima nel villaggio di Raciol, per poi essere trasferiti nella chiesa di San Paolo a Goa nel 1597.[9] Oggi si trovano nella cattedrale di Goa.[9]
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Culto
Fu beatificato il 30 aprile 1893 sotto papa Leone XIII. Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 25 luglio.[10]
Iconografia
Secondo Daniello Bartoli, nel mentre veniva ferito dagli indiani di Cuncolim, egli "gittò le mani a sfibbiarsi il collar della veste, e riversatolo in su la spalla sinistra, e tutto insieme piegando in su la destra il capo, stese il collo scoperto, in atto d'offerirlo e porgerlo alle spade de' manigoldi".[11] Bartoli riporta anche che una freccia gli trapassò il petto,[11] pertanto il martire viene ritratto spesso con una freccia conficcata nel petto, scoperto in quel punto.
Ascendenza
| Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
| Andrea Matteo III Acquaviva d'Aragona, VIII duca d'Atri | Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona, VII duca d'Atri | ||||||||||||
| Caterina Orsini del Balzo, contessa di Conversano | |||||||||||||
| Giannantonio Donato Acquaviva d'Aragona, IX duca d'Atri | |||||||||||||
| Isabella Todeschini Piccolomini d'Aragona | Antonio Todeschini Piccolomini, IV duca d'Amalfi | ||||||||||||
| Maria d'Aragona | |||||||||||||
| Gian Girolamo I Acquaviva d'Aragona, X duca d'Atri | |||||||||||||
| Giovanni Battista Spinelli, I duca di Castrovillari | Troiano Spinelli, I barone di Summonte | ||||||||||||
| Maria Caracciolo | |||||||||||||
| Isabella Spinelli | |||||||||||||
| Livia Caracciolo | Tristano Caracciolo, signore di Ponte Albaneto | ||||||||||||
| Beatrice Piscicelli | |||||||||||||
| Rodolfo Acquaviva d'Aragona | |||||||||||||
| Lionello I Pio di Savoia, VII signore di Carpi | Alberto II Pio di Savoia, signore di Carpi | ||||||||||||
| Agnese del Carretto | |||||||||||||
| Alberto III Pio di Savoia, VIII signore di Carpi | |||||||||||||
| Caterina Pico | Gianfrancesco I Pico, conte di Concordia | ||||||||||||
| Giulia Boiardo | |||||||||||||
| Margherita Pio di Savoia | |||||||||||||
| Franciotto Orsini | Orso Orsini, signore di Monterotondo | ||||||||||||
| Constanza Savelli | |||||||||||||
| Cecilia Orsini | |||||||||||||
| Violante Orsini | Pierfrancesco Orsini, signore di Bomarzo | ||||||||||||
| Giulia Beccaria | |||||||||||||
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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