Roberto Maranta
1476-1535 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Roberto Maranta, latinizzato come Robertus Maranta Venusinus (Tramonti, 1490 – Napoli, 1535 circa), è stato un giurista italiano.[1][2] Fu docente all'Università di Salerno e operò anche in Sicilia.

È stato talvolta indicato come senior per distinguerlo dal nipote omonimo, anch'esso giurista.
Biografia
Nacque nel 1490 a Tramonti, figlio di Pietro Maranta e Vittoria Bolvito. Sposò dapprima Silvia Vicedomini e poi, trasferitosi a Venosa, in seconde nozze Beatrice Monna, figlia nobile di un notaio di Molfetta,[1] da cui ebbe quattro figli: Bartolomeo[2], Lucio e Pomponio.[1]
Si laureò in giurisprudenza all'Università di Napoli prima del 1502. Esercitò la professione di avvocato, tra il 1507 e il 1520, alternando soggiorni a Salerno, Venosa e Molfetta.[2]
Insegnò diritto all'Università di Salerno per molti anni, poi probabilmente in Sicilia a Palermo, infine a Napoli.[2] Ebbe tra i suoi studenti Vincenzo Massilla.[3]
Scrisse vari trattati, solo uno dei quali pubblicato in vita, le Disputationes nel 1532 a Napoli.[2]
Opere
- Disputationes perutiles nonnullarum questionum et conclusionum, Napoli, G. Sultzbach, 1532.
- Disputationes, Napoli, apud Ioannem Dominici de Gallis, 1546.
- Tractatus de ordine iudiciarum sive Speculum aureum, 1540.
- (LA) De ordine iudiciorum, Venezia, Domenico Giglio, 1557.
- (LA) Consilia, Venezia, Andrea Peregrini, 1591.
- Singularia et iuris notabilia, 1616.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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