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storico italiano (1968-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Roberto Bondì (Gela, 10 maggio 1968) è uno storico della scienza e storico della filosofia italiano.
Laureatosi all'Università di Firenze nel corso di laurea in filosofia nel 1992 ed allievo di Paolo Rossi[1], successivamente frequenta il dottorato di ricerca in filosofia della religione presso l'Università di Perugia. Mentre continua i suoi studi, nel 1997, scrive Introduzione a Telesio per Laterza[2]; studi che approfondirà a seguire con altri saggi, monografie e articoli sul filosofo italiano[3]. Consegue il dottorato nel 2001, anno in cui è autore del saggio L'onnipresenza di Dio: saggio su Henry More per Rubbettino[4].
Dal 2002 al 2006 è stato ricercatore presso l'Università della Calabria per quanto riguarda storia del pensiero scientifico, materia per cui è professore associato sempre nella stessa istituzione[5]. Inoltre, ha fatto alcuni studi sul pensiero di James Lovelock, interessandosi al dibattito scientifico e filosofico sull'ipotesi Gaia, per il quale ha pubblicato due libri dalla UTET[6]. Per il suo saggio Blu come un'arancia. Gaia tra mito e scienza del 2006 è stato selezionato per la prima edizione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica[7]. Nel 2007 ha partecipato all'edizione del Festivaletteratura di Mantova[8].
È uno degli autori di un manuale di filosofia per i Licei pubblicato da La Nuova Italia ed è direttore del Centro Internazionale di Studi telesiani, bruniani e campanelliani[9].
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