Università della Calabria
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L'Università della Calabria (in breve UniCal) è un'università statale italiana fondata nel 1972 e avente sede a Rende, comune nell’area urbana di Cosenza.
Università della Calabria | |
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Vista panoramica dell'Università della Calabria. | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Rende (CS) |
Dati generali | |
Motto | Scelta che guarda al futuro; |
Slogan | Il campus per eccellenza |
Fondazione | 1972 |
Tipo | Statale |
Rettore | Nicola Leone |
Studenti | 23,027(+747) (a.a. 2022/23)[1] |
Dipendenti | 1 889 (a.a. 2022/23)[1] |
Sport | CUS Cosenza |
Mappa di localizzazione | |
Sito web | |
L'Università risulta classificata seconda tra i grandi atenei statali italiani nella classifica stilata dal Censis nel 2018 e nel 2019[2][3], mentre nel 2024 conquista il primo posto tra i grandi atenei italiani.[4]
I fondatori dell'università furono Beniamino Andreatta, Giorgio Gagliani, Pietro Bucci e Paolo Sylos Labini; a Beniamino Andreatta, il 15 gennaio 2009, fu intitolata l'aula magna, mentre a Pietro Bucci fu intitolato il "ponte", cioè l'asse principale di ingresso ai cubi.
L'Università della Calabria, istituita con la legge n. 442 del 12 marzo 1968, ebbe due precedenti storici: re Ferdinando I delle Due Sicilie, con regio decreto emesso nel 1814 su iniziativa della Provincia di Cosenza, autorizzò il Liceo cosentino ad aprire una Facoltà di Medicina e a tal fine assegnò una dotazione di tremila ducati. Il primo governo unitario tolse al Liceo questo privilegio nel 1861 (mentre le scuole di Notariato e Farmacia in Catanzaro sopravvissero fino al 1923).
Il secondo tentativo fu quello messo in atto dal medico antifascista Oscar Fragale,[5] reduce, editore e fondatore del Centro di Azione per lo Sviluppo del Mezzogiorno,[6] durante il Congresso del Partito d’Azione del 1944. L’Università Cosentina fu inaugurata su sua iniziativa nel febbraio 1945[7] e contemplava corsi di Medicina, Chirurgia e Giurisprudenza. Lo stesso Fragale mise personalmente a disposizione i suoi laboratori clinici e di radiologia per la cattedra di Patologia del Lavoro di cui sarebbe stato titolare. Politici e amministratori locali poco accorti abbandonarono tuttavia gli sviluppi di questa Università in un brevissimo arco di tempo.[8]
L'ateneo è organizzato nei seguenti dipartimenti:[9]
Il campus si estende su una superficie di circa 200 ettari sulle colline di Arcavacata, una frazione del comune di Rende. In principio, l'università era costituita da un unico complesso, l'edificio polifunzionale di Arcavacata, su progetto di Massimo Pica Ciamarra, divenuto in seguito sede del dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione. Al 2025, nuove aule sono in costruzione (destinate ai corsi di laurea in medicina TD). [10]Il progetto del campus dell'Università della Calabria appartiene a Vittorio Gregotti e fa parte di una fase della sua ricerca indirizzata a compendiare architettura e pianificazione del paesaggio. Il complesso universitario ha la forma di un lungo pontile, all'incirca di due chilometri, che attraversa la valle del fiume Crati. Il pontile, chiamato ponte "Pietro Bucci", è costituito da strutture di cemento armato e comprende una pista veicolare oltre ad una passerella pedonale. Gli edifici dei vari dipartimenti dell'università sono di forma cubica ed alti fino a trenta metri; si allacciano alla struttura orizzontale del pontile variando in altezza a seconda dei mutamenti delle colline di Arcavacata. I vari percorsi interconnessi al ponte conducono alle strutture del campus. Alla base dell'ateneo vi è anche un centro residenziale su progetto di Enzo Zacchiroli oltre ad alcune strutture ideate dallo stesso Vittorio Gregotti, mentre le successive residenze sono ad opera dell'architetto danese Tarquini Martensson.
Il campus è suddiviso in dieci quartieri: Chiodo 1, Chiodo 2, Maisonnettes, Martensson A, Martensson B, Molicelle, Monaci, Nervoso, San Gennaro, Socrates; ai quali s'affianca la residenza De Lieto.
Ogni quartiere è dotato di un centro comune, dove vengono organizzate attività di vario genere, ed è servito dalle mense dei quartieri Martensson e Maisonnettes; a queste s'aggiungono due ulteriori mense, attive solo a pranzo, site all'interno dell'edificio polifunzionale e in piazza Vermicelli.
Dall'anno accademico 2023-2024 il Complesso monumentale di San Domenico nel centro storico di Cosenza, ospita il corso di laurea triennale in Infermieristica.[11]
Con l'istituzione della facoltà di Medicina e Chirurgia - TD, dal 2023 è stata siglata la convenzione tra l'Università e l'Azienda ospedaliera di Cosenza, che riguarda inizialmente i reparti di Chirurgia, Ematologia, Cardiologia, Oncologia, Medicina Interna, Urologia, Chirurgia Toracica, Nefrologia, Gastroenterologia, Laboratorio di Analisi e SITRA (Servizio Infermieristico Tecnico e Riabilitativo Aziendale) dell'ospedale.[12]
L'1 agosto 2024, il Ministero dell'Università e della Ricerca ha accreditato il nuovo corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie Digitali) che partirà a Crotone dall'anno accademico 24/25. Il corso, fortemente voluto dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, è frutto di una collaborazione tra l'Università della Calabria e l'Università Magna Grecia di Catanzaro.
A settembre, sempre il Mur ha approvato l'attivazione di cinque scuole di specializzazione mediche (Cardiologia, Chirurgia, Ematologia, Nefrologia e Patologia clinica) presso l'ospedale "Annunziata" di Cosenza, in sinergia con altre università e nosocomi calabresi.
Nel gennaio 2025 si è tenuto un incontro nella sala riunioni del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria tra l'eurodeputata Giusy Princi e i rettori delle tre università calabresi, per iniziare a lavorare sull'attivazione di un corso di medicina anche nella città di Reggio.
L'Università gestisce un sistema di tre biblioteche, ognuna dedicata a un'area disciplinare:[13][14]
Il 7 febbraio 2001, le tre biblioteche sono state collocate in una nuova sede rappresentata dai tre blocchi situati in piazza Chiodo. Connesse al sistema bibliotecario d'ateneo vi sono due ulteriori biblioteche:
In seno all'ente sorge il Museo di storia naturale della Calabria ed orto botanico, nonché un museo di paleontologia.[17][18]
TechNest è l’incubatore accademico dell'Università della Calabria, nato per offrire a team di persone fisiche, spin-off e startup innovative l’accesso a programmi di incubazione, pre-incubazione e incubazione virtuale.
Con una superficie di 2.000 mq, che comprende 20 locali attrezzati e un’area di coworking, 6 uffici amministrativi, una sala seminari multimediale e spazi comuni, dal 2010 ha incubato oltre 30 start-upinnovative. Attualmente ospita 13 imprese high-tech.[19]
L'Università della Calabria dispone di una propria casa editrice denominata Centro Editoriale e Librario.[20]
L'Università della Calabria, nel corso dei suoi anni, si è distinta per la presenza di numerosi ricercatori di spicco che hanno contribuito significativamente in vari campi scientifici. Di seguito vi è un elenco parziale dei più noti.
L'Unical è stata rappresentata da 33 scienziati nella classifica di Research.com, basata sull'h-index e altre metriche di impatto[22].
Inoltre, nel ranking "World's Top 2% Scientists" elaborato dalla Stanford University, l'Unical ha visto la presenza di 74 docenti, a testimonianza dell'eccellenza e della rilevanza internazionale della ricerca condotta nell'ateneo[23]. I ricercatori sono classificati in 22 campi scientifici e 174 sottocampi secondo la classificazione standard Science-Metrix. Per ogni ricercatore vengono valutate le citazioni e il relativo h-index, un indice che misura la prolificità e l’impatto scientifico di un autore, basandosi sia sul numero delle pubblicazioni sia sul numero di citazioni ricevute.[24]
Nel maggio 2024, un collettivo di studenti organizza una protesta e diverse assemblee pubbliche per chiedere alla governance dell'ateneo di cessare ogni rapporto con aziende dell'industria bellica, o enti in qualche modo coinvolti nel conflitto in medio oriente fra Israele e Palestina. Dopo alcuni giorni di sit-in, nel giorno dell’assemblea d’ateneo convocata in Aula Caldora (il 28 maggio), l'Università ha diffuso un comunicato con cui rende nota la mozione approvata dal Senato Accademico per il cessate il fuoco in Palestina. Nel comunicato, in particolare, l’Unical puntualizza che: “in riferimento alle specifiche richieste pervenute negli ultimi giorni dagli studenti, il Senato Accademico ritiene importante rilevare che oggi l’Università della Calabria non ha attive collaborazioni con enti o imprese che siano attori nel conflitto, né relazioni istituzionali con Università e istituti di ricerca israeliani, né partecipazioni al bando Maeci [...] il Senato Accademico dell’Università della Calabria ritiene oggi di dover manifestare e ribadire, ancora una volta, la propria più ferma condanna verso qualsiasi forma di violazione dei diritti umani e di risoluzione armata delle controversie"[25].
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