Riserva naturale regionale Tor Caldara
Riserva naturale regionale/provinciale (EUAP0275) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La riserva naturale regionale Tor Caldara è un'area naturale protetta situata nel comune di Anzio ed istituita nel 1988 con provvedimento legislativo della Regione Lazio[1].
Riserva naturale regionale Tor Caldara | |
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Tipo di area | Riserva naturale regionale |
Codice WDPA | 162021 |
Codice EUAP | EUAP0275 |
Class. internaz. | Categoria IUCN IV: area di conservazione di habitat/specie |
Stati | Italia |
Regioni | Lazio |
Province | Roma |
Comuni | Anzio |
Superficie a terra | 43,00 ha |
Provvedimenti istitutivi | L.R. 50, 26.08.88 |
Gestore | Comune di Anzio |
Mappa di localizzazione | |
Sito istituzionale | |
Sulla base del Decreto 25/3/2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 157 dell'8 luglio 2005 e predisposto dal Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi della direttiva CEE, la Riserva naturale Regionale Tor Caldara viene considerata sito di interesse comunitario
Il territorio si presenta pressoché pianeggiante, consentendo delle piacevoli passeggiate, e termina verso mare al di sopra di una falesia di circa 15 metri. La torre che dà il nome alla riserva sorge sul punto più alto di questa falesia ed aveva la funzione di controllare la costa laziale, tra Tor San Lorenzo ed Anzio, dalle incursioni dei pirati saraceni.
All'interno il territorio è caratterizzato da numerose piccole sorgenti sulfuree, un residuo termale di un'attività vulcanica molto più intensa legata al distretto vulcanico dei Colli Albani (Vulcano Laziale), che qui ne rappresenta l'estrema propaggine a mare. A volte le sorgive formano dei piccoli specchi d'acqua dai quali è possibile osservare il gorgoglio delle esalazioni sulfuree che permeano l'aria con il caratteristico odore di "uova marce".
La zona rappresenta un esempio peculiare di macchia mediterranea, caratterizzato dalla prevalenza di lecci (Quercus ilex), querce sempreverdi con foglie verde scuro e coriacee, da numerose sughere (Quercus suber) e da alcuni esemplari di Quercus crenata, una rarità botanica.
Intorno alle sorgive si è sviluppata una vegetazione caratteristica, tra cui spiccano il cappellino comune (Agrostis albula) e il rarissimo zigolo termale (Cyperus polystachyus).
La riserva ospita 15 specie differenti di mammiferi, 9 specie di rettili, 5 specie di anfibi e almeno 50 specie di uccelli, sia stanziali che migratori.
Come le altre torri costiere della marina laziale, la torre (nota anche come Torre delle Caldane) è stata eretta intorno alla metà del Cinquecento; tuttavia sembra che sia stata costruita prima delle altre per difendere le miniere retrostanti per estrarre lo zolfo. La torre è a pianta circolare, inizialmente più alta dell'attuale, a causa dei danni subiti dalle varie vicende storiche.
Questa attività estrattiva, che si svolgeva con particolari tecniche artigianali, fu iniziata già in età romana, poi interrotta nel Medioevo e ripresa nel Cinquecento, finché venne abbandonata definitivamente intorno al XIX secolo.
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