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scrittore, poeta e drammaturgo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ridolfo Campeggi (Bologna, 1565 – Bologna, 28 giugno 1624) è stato un letterato e poeta italiano, esponente del marinismo.
Di nobile origine, il padre Baldassarre era conte, nacque a Bologna nel 1565. Pur disponendo di scarse notizie riguardo alla sua giovinezza e formazione culturale, possiamo ritenere che abbia ricevuto una buona istruzione giudicando la preparazione che dimostra nelle letteratura classica e in quella volgare.[1] Campeggi fece parte dell'Accademia bolognese dei Gelati,[2] ove assunse il nome di Rugginoso[1] e successivamente, col diffondersi della sua fama oltre i confini della città, fu ammesso anche all'Accademia veneziana degli Incogniti e a quella romana degli Umoristi.[1]
Oltre alle competenze letterarie, sembra che fosse anche esperto di questioni cavalleresche e, in tale veste, venisse a volte chiamato per dirimere dispute in quel campo.[1] Ricoprì dignitosamente, inoltre, alcuni incarichi di magistrato cittadino.[1]
Morì nella città natale, nel 1624, a circa cinquantanove anni.
Si cimentò nei vari generi letterari che, ai suoi tempi, erano più in voga. La sua opera d'esordio è il Filarmindo[3] del 1605, favola pastorale che riscosse un certo successo: quattro successive ristampe fino al 1608. Scrisse anche opere per musica: l'Andromeda del 1610, musicata dal bolognese Girolamo Giacobbi e rappresentata nella sala del podestà in occasione del carnevale dello stesso anno, e il Reno sacrificante del 1617.[1]
L'opera che meglio rappresenta la sua ispirazione e cultura letteraria è la raccolta Poesie, un insieme di composizioni poetiche di vario genere (sonetti, madrigali, canzoni, odi), pubblicata in forma definitiva nel 1620, di chiara ispirazione marinistica. Fu infine pubblicato postumo, nel 1628, il suo poemetto in ottava rima La distruzione di Gerusalemme.[1]
Recentemente, nel 2009, è stata ripubblicato il poema eroico Le lacrime di Maria Vergine[4], già edito a Bologna nel 1628.
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