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stati federati che nel loro insieme componevano l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le Repubbliche dell'Unione Sovietica, o semplicemente Repubbliche dell'Unione (in russo Союзные республики CCCР, Sojuznye respubliki SSSR?), formalmente Repubbliche socialiste sovietiche, in sigla RSS (Советские социалистические республики, ССР, Sovetskie socialističeskie respubliki, SSR), erano gli Stati federati che componevano l'Unione Sovietica.
Erano tutte Repubbliche socialiste e tutte, con l'eccezione della RSFS Russa,[1] avevano il proprio Partito Comunista, facente parte del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS).
Dal 1991 sono tutti stati indipendenti; 10 di loro aderiscono alla Comunità degli Stati Indipendenti; non vi hanno aderito Estonia, Lettonia e Lituania, mentre sono successivamente uscite dalla Comunità la Georgia (nel 2003, a seguito della Rivoluzione delle rose) e l'Ucraina (nel 2014, parallelamente alle manifestazioni dell'Euromaidan, alla crisi della Crimea del 2014 e alla guerra del Donbass).
Le repubbliche giocarono un ruolo importante nel collasso dell'Unione Sovietica. Con Michail Gorbačëv, la glasnost' e la perestrojka erano mirate a riformare l'Unione Sovietica, ma gli effetti di queste riforme accrebbero il potere delle repubbliche. Dapprima, le liberalizzazioni politiche permisero ai governi di accrescere la loro legittimazione con la democrazia ed il nazionalismo. In più, la liberalizzazione portò a fratture nella gerarchia dei partiti che ridusse il controllo dell'URSS sulle repubbliche. Infine, la perestrojka permise ai governi delle repubbliche di controllare i propri assetti economici. Le repubbliche baltiche occupate, Estonia, Lettonia e Lituania, di etnia non russa e forzatamente annesse all'URSS dopo la II guerra mondiale, furono le prime a dimostrare finalmente al mondo la loro volontà di ritornare libere ed indipendenti.
Verso la fine degli anni ottanta, il governo sovietico tentò di trovare una nuova struttura che potesse riflettere il potere crescente delle repubbliche. Questi sforzi si rivelarono inutili, e nel 1991 l'URSS cedette quando i governi delle repubbliche si separarono. Tutte le repubbliche divennero stati indipendenti, anche se i governi post-sovietici in molti casi rimasero quelli delle ex-repubbliche sovietiche, dando origine ai cosiddetti Stati post-sovietici.
Costituzionalmente, l'Unione Sovietica era una federazione. Secondo l'articolo 72 della Costituzione sovietica adottata nel 1977, ogni repubblica aveva il diritto di separarsi dall'URSS. Questo diritto non fu però mai esercitato fino al dicembre 1991, quando si verificò l'abbandono delle Repubbliche baltiche, della Georgia, dell'Armenia, dell'Azerbaigian, delle Repubbliche dell'Asia centrale, dell'Ucraina, della Moldavia e della Bielorussia, con il conseguente crollo dell'URSS.
In realtà, l'URSS era un'entità fortemente centralizzata, sin dalla sua creazione nel 1922 fino alla metà degli anni ottanta, quando la politica di Michail Gorbačëv portò alla perdita del potere centrale e al collasso dell'Unione Sovietica. Con la costituzione adottata nel 1936 e modificata fino all'ottobre 1977, la fondazione politica dell'Unione era formata dai Consigli dei Soviet dei Deputati del Popolo. Questi esistevano a tutti i livelli della gerarchia amministrativa, e l'Unione Sovietica stessa era sotto il controllo del Soviet Supremo dell'URSS, situato a Mosca.
Insieme alla gerarchia statale amministrativa, esisteva una struttura parallela di organizzazione partitica che permetteva al Politburo di esercitare un forte controllo sulle repubbliche. Era consuetudine nelle repubbliche al di fuori della Russia che il capo di Stato di una nazione fosse l'ufficiale locale quando il segretario generale del partito non si trovava nel territorio della repubblica.
Ogni repubblica aveva i propri simboli nazionali: una bandiera, uno stemma e, con l'eccezione della RSFS Russa, anche un inno (si vedano gli articoli su bandiere delle repubbliche dell'Unione Sovietica e su stemmi dell'Unione Sovietica).
Segue l'elenco delle 15 RSS esistenti dal 1956 alla dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991.
Repubbliche sovietiche | Stati indipendenti | ||
---|---|---|---|
1 | RSS Armena | Armenia | |
2 | RSS Azera | Azerbaigian | |
3 | RSS Bielorussa | Bielorussia | |
4 | RSS Estone | Estonia | |
5 | RSS Georgiana | Georgia | |
6 | RSS Kazaka | Kazakistan | |
7 | RSS Kirghisa | Kirghizistan | |
8 | RSS Lettone | Lettonia | |
9 | RSS Lituana | Lituania | |
10 | RSS Moldava | Moldavia | |
11 | RSFS Russa | Russia | |
12 | RSS Tagika | Tagikistan | |
13 | RSS Turkmena | Turkmenistan | |
14 | RSS Ucraina | Ucraina | |
15 | RSS Uzbeka | Uzbekistan |
Le Repubbliche sovietiche possono essere suddivisi in cinque raggruppamenti geografici in base alle caratteristiche territoriali e culturali che le accomunavano.
In Siberia erano riconosciuti i circondari nazionali degli Evenki e dei Coriaki e la provincia autonoma degli Ebrei.
Posizione | (nel mondo) | Repubblica | Area (km²) | % |
---|---|---|---|---|
1 | 1 | RSFS Russa | 17 075 400 | 76,62% |
2 | 9 | RSS Kazaka | 2 727 300 | 12,24% |
3 | 44 | RSS Ucraina | 603 700 | 2,71% |
4 | 52 | RSS Turkmena | 488 100 | 2,19% |
5 | 56 | RSS Uzbeka | 447 400 | 2,01% |
6 | 84 | RSS Bielorussa | 207 600 | 0,93% |
7 | 85 | RSS Kirghisa | 198 500 | 0,89% |
- | - | RSS Carelo-Finlandese | 172 400 | 0,77% |
8 | 93 | RSS Tagika | 143 100 | 0,64% |
9 | 112 | RSS Azera | 86 600 | 0,39% |
10 | 119 | RSS Georgiana | 69 700 | 0,31% |
11 | 121 | RSS Lituana | 65 200 | 0,29% |
12 | 122 | RSS Lettone | 64 589 | 0,29% |
13 | 130 | RSS Estone | 45 226 | 0,20% |
14 | 135 | RSS Moldava | 33 843 | 0,15% |
15 | 138 | RSS Armena | 29 800 | 0,13% |
Secondo il censimento sovietico del 1989:
Posizione | Repubblica | Popolazione | % |
---|---|---|---|
1 | RSFS Russa | 147 386 000 | 51,40% |
2 | RSS Ucraina | 51 706 746 | 18,03% |
3 | RSS Uzbeka | 19 906 000 | 6,94% |
4 | RSS Kazaka | 16 711 900 | 5,83% |
5 | RSS Bielorussa | 10 151 806 | 3,54% |
6 | RSS Azera | 7 037 900 | 2,45% |
7 | RSS Georgiana | 5 400 841 | 1,88% |
8 | RSS Tagika | 5 112 000 | 1,78% |
9 | RSS Moldava | 4 337 600 | 1,51% |
10 | RSS Kirghisa | 4 257 800 | 1,48% |
11 | RSS Lituana | 3 689 779 | 1,29% |
12 | RSS Turkmena | 3 522 700 | 1,23% |
13 | RSS Armena | 3 287 700 | 1,15% |
14 | RSS Lettone | 2 666 567 | 0,93% |
15 | RSS Estone | 1 565 662 | 0,55% |
Posizione | Repubblica | Densità |
---|---|---|
1 | RSS Moldava | 128,2 |
2 | RSS Armena | 110,3 |
3 | RSS Ucraina | 85,6 |
4 | RSS Azera | 81,3 |
5 | RSS Georgiana | 77,5 |
6 | RSS Lituana | 56,6 |
7 | RSS Bielorussa | 48,9 |
8 | RSS Uzbeka | 44,5 |
9 | RSS Lettone | 41,3 |
10 | RSS Tagika | 35,7 |
11 | RSS Estone | 34,6 |
12 | RSS Kirghisa | 21,4 |
13 | RSFS Russa | 8,6 |
14 | RSS Turkmena | 7,2 |
15 | RSS Kazaka | 6,1 |
All'interno delle 15 Repubbliche sovietiche, alcune suddivisioni amministrative avevano lo status di Repubblica socialista sovietica autonoma, spesso per una relativa minoranza etnica.
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