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manga di Jun Shindo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Red Eyes (レッドアイーズ?, ReddoAiizu), reso graficamente redEyes, è un manga, scritto e disegnato da Jun Shindo, pubblicato in originale per la prima volta nel 1999[4] e in lingua italiana nell'agosto 2001[5]. I numeri successivi escono inizialmente a distanza di tre mesi l'uno dall'altro, ma dal quarto la pubblicazione diventa totalmente irregolare[1].
Red Eyes | |
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レッドアイーズ (ReddoAiizu) | |
Copertina del settimo volume dell'edizione italiana, raffigurante il protagonista Grant Mills
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Genere | azione[1], fantascienza[1] |
Manga | |
Autore | Jun Shindo |
Editore | Kōdansha |
Rivista | Magazine GREAT, Magazine E-no[2], Monthly Shōnen Magazine +[3] |
Target | shōnen |
1ª edizione | dicembre 1999 – in corso |
Periodicità | mensile |
Tankōbon | 26 (in corso) |
Editore it. | Panini Comics - Planet Manga |
Collana 1ª ed. it. | Manga 2000 |
1ª edizione it. | 23 agosto 2001 – in corso |
Volumi it. | 26 (in corso) |
Testi it. | Valentina Mosca (traduzione), Lara Iacucci (lettering) |
Il fumetto, che si legge come in originale da destra verso sinistra, è un misto tra azione, violenza e coraggio, un impasto in cui l'attenzione del lettore viene continuamente sollecitata da combattimenti all'ultimo sangue e dalla comparsa di nuovi personaggi[1]. Oltre alla storia, nella parte finale del fumetto, l'autore inserisce una rubrica chiamata “Raccolta dati”, in cui spiega con maggior precisione gli avvenimenti bellici e politici lasciati in secondo piano durante la narrazione, come anche i modelli delle tute e delle armi che l'autore ha inventato e utilizzato nella storia.
La serie viene pubblicata anche in Cina, Corea, Thailandia, Francia[6] e Germania[7].
Red Eyes è un fumetto ambientato apparentemente in un presente alternativo, dove la Repubblica di Regium e la Federazione di Dragnof si stanno dando battaglia sfoggiando tutti gli armamenti a loro disposizione.
Il protagonista è Grant Mills, comandante dei "Jackal", un corpo speciale dotato di SAA (Special Assault Armor, esoscheletri armati pesantemente), al servizio dell'esercito di Regium.
Genocide, così viene chiamato Grant Mills sul campo di battaglia, viene tradito dal suo sottoposto Julian Crazy, e dai suoi stessi compagni nello scontro decisivo, che porta così Dragnof alla vittoria della guerra. Successivamente Crazy riceve promozioni e continua il suo doppio gioco tra i due eserciti per realizzare le proprie ambizioni, mentre Mills viene ingiustamente accusato di tradimento e condannato a morte. Il giorno dell'esecuzione, Mills però riesce a fuggire e a reintegrasi in quel che resta del suo esercito, la Terza Armata di Regium, che non si è mai arresa, per continuare la guerra, ma soprattutto, cominciare una violenta e spietata caccia al responsabile dell'accaduto, il maggiore Julian Crazy.
Da questo punto in poi si vengono a scoprire i vari complotti che hanno minato la repubblica di Regium, orditi dai Divan, un'antica e ricchissima casata nobiliare di cui Crazy fa parte, oltre al passato dei vari membri della squadra dei "Jackal" e del suo comandante che continua ad incutere terrore negli animi di chiunque gli si ponga di fronte.
In seguito proseguendo nella storia, si scopre che è ambientata nel futuro, e che le due nazioni immaginarie protagoniste del conflitto, Regium e Dragnov, sono emerse dai resti di un collassato "States" (l'equivalente dei nostri USA), che nonostante il collasso, ha lasciato nello spazio i propri satelliti-killer armati di laser, che vengono definiti da chi sa della loro esistenza, i "Kami", ovvero gli dei per la loro potenza devastatrice. Questi satelliti sono ancora attivi e sono programmati per abbattere qualsiasi cosa raggiunga una certa altitudine, rendendo impossibile l'uso di testate nucleari o missili balistici. Lo scopo di Julian Crazy è impadronirsi di questa rete di satelliti, poiché sa che la sua casata dei Divan possiede alcune delle chiavi necessarie ad attivarle, e cercherà di ottenere le rimanenti password, aiutato dai suoi collaboratori, mentre Mills striscia tra fango e sangue per trovarlo e ucciderlo, ma trova armi sempre più potenti, tra cui la possente armatura Mk 54, rifiutata dall'esercito poiché così complessa e dai comandi talmente sensibili da poter essere controllata praticamente solo da Mills o da qualcun altro di pari esperienza.
E così, Regium da nazione sconfitta, torna in gioco, anzi in guerra, grazie a Mills e agli sforzi della Terza Armata, che riesce a riorganizzarsi e a reprimere Dragnov, sferrando pesanti colpi al nemico, e riuscendo persino a organizzare con successo un attentato alla più alta carica della federazione Dragnov, il maresciallo Powell, che verrà ucciso grazie all'azione di un solo uomo infiltrato, un membro dei Jackal. Tutto questo grazie al colonnello Ridas, un trasandato ma geniale comandante dall'aspetto trascurato e con la barba incolta, e al maresciallo Gadona, un grande ufficiale e organizzatore.
Julian Crazy è sempre più vicino a completare il suo piano, e grazie alla sua freddezza e astuzia incastra un tassello dopo l'altro, ma il maggiore Mills lo sta cercando e quasi gli fiata sul collo. Riuscirà la Repubblica di Regium a vincere la guerra?
Dopo il ventesimo anno dal conflitto “della disperazione”, mentre da circa un secolo si continuava a combattere la guerra mondiale, i sistemi bellici più avanzati fallirono e si fu costretti a passare da uno scontro a distanza ad uno diretto. Fu in questo periodo che gli esperti di ogni esercito si trovarono a dover equipaggiare i soldati con potenti armature. Il risultato fu quello di dar vita alle SAA che, grazie agli ottimi risultati dimostrati sul campo, vennero sviluppate negli anni a seguire fino a giungere ai modelli attuali.
Oggi ogni SAA si muove grazie a una batteria LBGC ed ha un comando di controllo del movimento che risponde con una velocità di reazione pari a quella dell'occhio umano. Per poter guidare una di queste armature, il Kurada (così viene chiamato un pilota di SAA), deve avere un'altezza compresa fra 170 e 210 centimetri.
Nonostante ci sono otto membri dei Jackal in tutto incluso Mills, quasi nessuna menzione viene fatta riguardo all'ottavo membro, quando Mills chiede sia a Rain che a Ordman informazioni sul resto della squadra.
Come detto prima, la storia è in realtà ambientata nel futuro, come si vede ad un certo punto della trama, e le due nazioni immaginarie Regium e Dragnov, sono emerse dai resti di un collassato "States", l'equivalente dei nostri stati uniti, è come se il mondo del fumetto fosse arretrato qualche decennio nel passato, nonostante si trovi in realtà anni avanti al nostro presente, e alcuni aspetti della tecnologia probabilmente sono andati persi. Infatti il design delle truppe di fanteria normali ricorda la seconda guerra mondiale più che il presente o futuro, come anche le divise delle truppe da parata e delle guardie ufficiali. I veicoli sono anch'essi abbastanza datati, eccezion fatta per i carri armati, più moderni, ispirati all'Abrams e ai T90, per poi arrivare alle tute corazzate, che sembrano provenire dal futuro invece. Probabilmente la tecnologia rimasta è in mano all'esercito che non può più produrre in massa come nell'epoca passata, risparmiando i migliori equipaggiamenti e ritrovati solo per pochi reparti scelti.
Inoltre, sembra che i satelliti killer messi in orbita dagli States, oltre ad essere ancora attivi, siano programmati per abbattere qualsiasi cosa raggiunga una certa altitudine, ecco perché in Red Eyes, nessuno ha mai utilizzato testate nucleari o missili balistici. Ad eccezione del primo volume, dove viene impiegato un missile senza traccia di calore che non può essere localizzato in questo modo, per distruggere un'intera città e sancire la vittoria della federazione di Dragnov.
Le SAA (Special Assault Armor) sono tute corazzate che proteggono l'indossatore dalla maggior parte delle armi, alcune sono così robuste da proteggere persino dal calibro 20mm (tuttavia presentano qualche punto debole, come attuatori, giunture e porzioni non corazzate in faccia o intorno ad essa ed hanno una batteria capace di sostenere otto ore di combattimento continuo. Le truppe SAA solitamente sono armate con una mitragliatrice calibro 50 (12,7mm) e un lanciagranate. Modelli più avanzati utilizzati dai reparti speciali come i Jackal possono montare anche lanciamissili anticarro sopra le spalle o possono imbracciare degli speciali cannoni simili a quelli dei carri armati. In situazioni di emergenza, le SAA possono anche essere telecomandate a distanza.
Nº | Data di prima pubblicazione | |||||
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Giapponese | Italiano | |||||
1 | gennaio 2000[8] | ISBN 4-06-334273-5 | 29 maggio 2001[9] | |||
Capitoli
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2 | settembre 2000[10] | ISBN 4-06-334333-2 | 28 agosto 2001[11] | |||
Capitoli
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3 | aprile 2001[12] | ISBN 4-06-334392-8 | 25 ottobre 2001[13] | |||
Capitoli
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4 | novembre 2001[14] | ISBN 4-06-334470-3 | 4 giugno 2002[15] | |||
Capitoli
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5 | 16 agosto 2002[16] | ISBN 4-06-334582-3 | 16 giugno 2003[17] | |||
Capitoli
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6 | 17 marzo 2003[18] | ISBN 4-06-334684-6 | 4 dicembre 2003[19] | |||
7 | 17 dicembre 2003[20] | ISBN 4-06-334824-5 | 15 ottobre 2004[21] | |||
8 | 17 agosto 2004[22] | ISBN 4-06-334904-7 | 11 maggio 2005[23] | |||
9 | 17 agosto 2005[24] | ISBN 4-06-372056-X | 10 maggio 2006[25] | |||
10 | 14 luglio 2006[26] | ISBN 4-06-372169-8 | 11 luglio 2007[27] | |||
11 | 17 aprile 2007[28] | ISBN 978-4-06-372283-3 | 12 giugno 2008[29] | |||
12 | 15 febbraio 2008[30] | ISBN 978-4-06-375448-3 | 13 ottobre 2008[31] | |||
13 | 15 maggio 2009[32] | ISBN 978-4-06-375714-9 | 31 marzo 2011[33] | |||
14 | 16 aprile 2010[34] | ISBN 978-4-06-375910-5 | 30 giugno 2011[35] | |||
15 | 17 marzo 2011[36] | ISBN 978-4-06-376036-1 | 25 febbraio 2012[37] | |||
16 | 16 marzo 2012[38] | ISBN 978-4-06-376142-9 | 9 febbraio 2013[39] | |||
17 | 17 dicembre 2012[40] | ISBN 978-4-06-376727-8 | 29 giugno 2013[41] | |||
18 | 17 dicembre 2013[42] | ISBN 978-4-06-376919-7 | 6 settembre 2014[43] | |||
19 | 17 ottobre 2014[44] | ISBN 978-4-06-377077-3 | 23 gennaio 2016[45] | |||
20 | 17 novembre 2015[46] | ISBN 978-4-06-377354-5 | 22 dicembre 2016[47] | |||
21 | 17 novembre 2016[48] | ISBN 978-4-06-377459-7 | 29 giugno 2017[49] | |||
22 | 17 novembre 2017[50] | ISBN 978-4-06-393221-8 | 22 novembre 2018[51] | |||
23 | 16 novembre 2018[52] | ISBN 978-4-06-513754-3 | 12 settembre 2019[53] | |||
24 | 15 novembre 2019[54] | ISBN 978-4-06-516388-7 | 21 ottobre 2021[55][56] | |||
25 | 15 gennaio 2021[57] | ISBN 978-4-06-521237-0 | 19 maggio 2022[58][59] | |||
26 | 17 marzo 2022[60] | ISBN 978-4-06-524541-5 | 22 settembre 2022[61] |
Luigi Cristiano di Everyeye.it recensì il manga, affermando che forse l'unica pecca dell'opera era la sua trama, per la quale l'autore aveva attinto dal romanzo Fanteria dello spazio di Robert A. Heinlein. Red Eyes sembrava infatti ricalcare schemi già visti più volte. La caratterizzazione dei personaggi risultava molto curata e il protagonista Grant Mills di dimostrava il tipico antieroe capace di uccidere a sangue freddo chiunque gli si parasse davanti. Secondo Cristiano, Jun Shindo voleva trasmettere nella sua opera l'insegnamento morale che in guerra nessuno aveva ragione o torto, ma che tutti avrebbero pagato prima o poi le conseguenze delle proprie azioni. La dinamica degli scontri, sia a fuoco che a mani nude, era fantastica, ma nei combattimenti ravvicinati alcune tavole risultavano a volte troppo confusionali e il tratto poco pulito, facendo perdere il filo dell'azione. Nonostante ciò, Shindo si mostrava un autore molto preciso dato che nel complesso le scene, o più precisamente le parti d'azione, avrebbero fatto impazzire gli amanti del genere, grazie anche alla qualità dei disegni e delle anatomie quasi perfette. Cristiano concluse la sua recensione affermando che la storia stava diventando sempre più interessante dal quarto volume in poi ma si lamentò della pubblicazione italiana a rilento[1].
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