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politica italiana (1974-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Raffaella Paita (La Spezia, 23 novembre 1974) è una politica italiana.
Raffaella Paita | |
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Coordinatrice di Italia Viva | |
In carica | |
Inizio mandato | 10 giugno 2023 |
Presidente | Matteo Renzi |
Predecessore | Carica creata |
Presidente della 9ª Commissione Trasporti della Camera dei deputati | |
Durata mandato | 29 luglio 2020 – 12 ottobre 2022 |
Predecessore | Alessandro Morelli |
Successore | Salvatore Deidda |
Senatrice della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Inizio mandato | 13 ottobre 2022 |
Legislatura | XIX |
Gruppo parlamentare | - Azione - Italia Viva - Renew Europe (fino al 08/11/2023) - Italia Viva - Il Centro - Renew Europe (dal 08/11/2023) |
Circoscrizione | Lazio |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Deputata della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 23 marzo 2018 – 12 ottobre 2022 |
Legislatura | XVIII |
Gruppo parlamentare | - Partito Democratico (fino al 18/09/2019) - Italia Viva-Italia C'è (dal 18/09/2019) |
Circoscrizione | Liguria |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Italia Viva (dal 2019) In precedenza: PCI (1988-1991) PDS (1991-1998) DS (1998-2007) PD (2007-2019) |
Titolo di studio | Diploma di Maturità scientifica |
Professione | Giornalista pubblicista |
Sposata con Luigi Merlo, spezzino, ex assessore regionale ai trasporti con Claudio Burlando ed ex presidente dell'autorità portuale del porto di Genova. Hanno un figlio, Francesco.[1]
Iscritta dall'età di 14 anni alla Federazione Giovanile Comunista Italiana, l'organizzazione giovanile del Partito Comunista Italiano[2], è stata assessore comunale a La Spezia dal 2007 al 2010, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Protezione civile dal 2010 al 2015, consigliere regionale dal 2010 (lo sarà sino al 2018), è stata spesso molto vicina all’ex presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. Dopo aver superato nel 2015 Sergio Cofferati alle primarie,[3] diventa la candidata per la coalizione formata da PD, Lista Liguri con Paita e Liguria Cambia, alle elezioni regionali in Liguria del 2015, in cui verrà sconfitta (ottenendo poco più del 27% dei voti) dal candidato di centro-destra Giovanni Toti.[2][4]
Alle elezioni politiche del 2018 viene eletta alla Camera dei deputati, nelle liste del Partito Democratico nel collegio plurinominale Liguria - 02.
In vista delle primarie del PD del 2019 Paita sostiene la mozione del segretario uscente Maurizio Martina, ex ministro delle politiche agricole nei governi Renzi e Gentiloni e rappresentante l'area "filo-renziana" del partito, che risulterà perdente arrivando secondo con il 22% dei voti dietro a Nicola Zingaretti (66%).[5]
A seguito della scissione del PD da parte del gruppo dei parlamentari renziani, nel settembre 2019 lascia il PD ed aderisce ad Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi di stampo liberale e centrista.[6]
Il 28 luglio 2020 viene eletta presidente della IX Commissione trasporti della Camera.
Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene candidata al Senato della Repubblica come capolista di Azione - Italia Viva nel collegio plurinominale della Liguria ed in seconda posizione in quello del Lazio 1 dietro a Carlo Calenda, risultando eletta in quest'ultimo collegio. Raffaella Paita viene poi scelta come capogruppo al Senato.[7]
Il 10 giugno 2023 diventa coordinatrice nazionale di Italia Viva su nomina di Matteo Renzi.[8] Il 20 luglio Enrico Borghi la sostituisce nel ruolo di capogruppo di Azione - Italia Viva - Renew Europe al Senato.
Nel maggio del 2024, in occasione delle elezioni europee, viene candidata per la lista di scopo Stati Uniti d'Europa (costituita da +Europa, Italia Viva e altri partiti) nella circoscrizione nord-occidentale.[9][10] La Paita con circa 14.600 preferenze si piazza terza dietro a Matteo Renzi ed Emma Bonino ma la lista non supera la soglia di sbarramento.[11]
Il 16 aprile 2015 Paita viene indagata dalla procura di Genova per mancato allarme durante l'alluvione di Genova del 2014[12]. Il 7 aprile 2016 rende noto di avere richiesto di essere processata tramite giudizio abbreviato.[13]
Il 21 ottobre 2016 il GUP assolve Paita dai reati contestatele perché "il fatto non sussiste". Il PM annuncia ricorso in appello[14], ma il 2 aprile 2019 la Corte d'appello di Genova assolve nuovamente la Paita perché "il fatto non sussiste".[15]
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