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Qui Nuper è una enciclica di papa Pio IX, pubblicata il 18 giugno 1859 a difesa del potere temporale.
Qui Nuper Lettera enciclica | |
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Pontefice | Papa Pio IX |
Data | 18 giugno 1859 |
Anno di pontificato | XIV |
Traduzione del titolo | Da poco |
Argomenti trattati | Invito a restare calmi |
Enciclica papale nº | XX di XLI |
Enciclica precedente | Cum Sancta Mater |
Enciclica successiva | Nullis Certe Verbis |
Siamo nel 1859, l'anno della seconda guerra d'indipendenza italiana. Nel mese di aprile l'Austria intima al Regno di Sardegna, alleato con la Francia di Napoleone III, il disarmo dell'esercito regolare e lo scioglimento dei corpi di volontari italiani. Il Governo di Torino respinge l'ultimatum. È la seconda guerra d'indipendenza, che vedrà le sconfitte austriache di Montebello, Palestro e Magenta. L'8 giugno Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrano vittoriosi a Milano. Nel frattempo Firenze si è ribellata al Granduca di Toscana, costretto alla fuga e l'Umbria a sua volta si ribella al dominio della Chiesa. Di fronte ai fermenti che agitano l'Italia, Pio IX invita i propri sudditi a restare calmi e fedeli, e dichiara apertamente che lo Stato Pontificio è necessario alla Santa Sede per l'esercizio della sua sacra potestà.
«Quel moto di sedizione testé scoppiato in Italia contro i legittimi Principi, anche nei paesi confinanti con i Domini Pontifici, invase pure, come una fiamma d’incendio, alcune delle Nostre Province; le quali, mosse da quel funesto esempio e spinte da eccitamenti esterni, si sottrassero alla Nostra paterna autorità, cercando anzi, con lo sforzo di pochi, di sottoporsi a quel Governo italiano che in questi ultimi anni fu avverso alla Chiesa, ai legittimi suoi diritti ed ai sacri Ministri. Ora, mentre Noi riproviamo e lamentiamo questi atti di ribellione con i quali una sola parte del popolo, in quelle province così ingiustamente disturbate, risponde alle Nostre paterne cure e sollecitudini, e mentre apertamente dichiariamo essere necessario a questa Santa Sede il principato civile, perché senza alcun impedimento possa esercitare, nell'interesse della Religione, la sua sacra potestà (principato civile che i perversissimi nemici della Chiesa di Cristo si sforzano di strapparle), a Voi, Venerabili Fratelli, in così gran turbine di avvenimenti indirizziamo la presente lettera per dare qualche sollievo al Nostro dolore.»
Dopo due giorni dalla pubblicazione dell'enciclica le truppe papaline repressero la rivolta umbra, assaltandone il capoluogo e rendendosi responsabili delle cosiddette stragi di Perugia.
Nonostante che nel giugno 1859 non fosse stata ancora proclamata l'Unità d'Italia e Vittorio Emanuele II era ancora re del regno di Sardegna, nell'enciclica il suo governo venne indicato come "Governo italiano".
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