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Mario Acquaviva (Rocchetta Sant'Antonio, 8 settembre 1954) è un cantautore italiano.
Mario Acquaviva | |
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Nazionalità | Italia |
Genere | Musica d'autore |
Periodo di attività musicale | 1972 – in attività |
Etichetta | L'Orchestra, Ascolto, Ariston Records, Fonit-Cetra, Archeo Recordings, Mother Tongue Records |
Gruppi | Quarto Stato |
Album pubblicati | 5 |
Studio | 5 |
Dopo essersi trasferito dalla Puglia a Milano con la famiglia nel 1964[1], frequenta gli ambienti del movimento studentesco e dal 1972 ha le prime esperienze artistiche con la Compagnia Majakowskij, gruppo che recupera dal vivo canti popolari e di lotta; dopodiché forma con Nadia Furlon i Quarto Stato, duo militante con cui pubblica nel 1976 l']omonimo album], con la prefazione di Dario Fo e la partecipazione del jazzista Gaetano Liguori e di Tommaso Leddi degli Stormy Six[2]. Tra le canzoni del disco, tutte su tematiche politiche e sociali, Orta Nova 1948 racconta il brigantaggio, l'occupazione delle terre e la repressione dei moti contadini nel Tavoliere delle Puglie[1] e Cantata per Rocco Scotellaro è dedicata al poeta lucano Rocco Scotellaro[3]. Nel 1978 portano in scena lo spettacolo Contrasto, dopodiché il duo si scioglie[4].
Debutta da solista nel 1980 con Ballabile, pubblicato dalla Ascolto, la casa discografica di Caterina Caselli; al disco partecipano Gigi Venegoni (Arti e Mestieri, Venegoni & Co) alle chitarre, Silvano Borgatta alle tastiere e il regista Pupi Avati al clarino[5]. Dall'album viene tratto il 45 giri Rosa/Quaderno a quadretti[6], mentre un altro brano, Lupo lupo, è inserito insieme a La serie dei numeri di Angelo Branduardi in un 45 giri realizzato dal Partito Socialista Italiano nel 1983[7]. Segue nello stesso anno il mini-LP Mario Acquaviva, prodotto e arrangiato da Mauro Spina, che vede al basso un giovanissimo Nicola Fasani, alias Faso di Elio e le Storie Tese: Ho perso tutto, il brano su cui si punta per il lancio, viene presentato ad Azzurro 1983 e al Festivalbar 1983, con buoni riscontri radiofonici e recensito positivamente da Renzo Arbore[8]. In copertina Acquaviva è raffigurato insieme al Maestro Franco Manisco, direttore d'orchestra all'epoca novantenne, che appare con lui anche nella serata finale del Festivalbar[9]. Nel 1985 scrive Happy End per Fiorella Mannoia, che la include nel suo album Momento delicato[10]. La sua casa discografica, la Ariston, viene lentamente smantellata avviandosi alla chiusura, e Mario deve cambiare e passare alla Fonit-Cetra, pubblicando il nuovo LP, Sogni e ridi , prodotto da Lucio Fabbri, con Walter Calloni alla batteria e Grazia Di Michele ai cori, solo nel 1987[11]. Il riscontro del pubblico è inferiore alle aspettative ed Acquaviva si ritira, dedicandosi alla ristorazione[12].
Nel 2019 il mini LP del 1983 viene ristampato su vinile da una casa discografica veronese, la Archeo Recordings, in 500 copie che si esauriscono in fretta, e ciò spinge Mario Acquaviva a riprendere l'attività artistica[12]: pubblicando un singolo nel 2020 (tre versioni remix con la parte vocale ricantata di un brano del disco del 1983, Notturno italiano) e un mini LP, Attention Please'[13], anticipato dal singolo Maria Teresa (dedicato alla scrittrice Maria Teresa Di Lascia[14]), a ottobre del 2023.
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