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Il Pubblico registro cinematografico, comunemente abbreviato in P.R.C., in Italia è stato un registro pubblico istituito con il Regio Decreto Legge n. 1.061 del 16 giugno 1938, convertito nella Legge n. 458 del 18 gennaio 1939, affidato in gestione alla S.I.A.E. a norma dell'art. 103 della Legge n. 633 del 22 aprile 1941[1]. Il registro entrò in funzione il 1º agosto 1938, ed è rimasto in funzione fino al 22 dicembre 2016, quando viene annunciata l'istituzione del Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive.
Nel registro sono stati iscritti i film di produzione nazionale ai sensi del D.lgs. 28/2004[2] e sono stati trascritti gli atti di vendita del film, gli atti cessione o costituzione in garanzia di diritti e proventi, nonché gli atti di estinzione di cessioni e costituzioni precedentemente annotate.[3] Si presume produttore dell'opera cinematografica chi è indicato come tale negli atti di registrazione depositati presso il pubblico registro. Tale presunzione prevale rispetto a ciò che è indicato sulla pellicola cinematografica.[4]
A seguito dell'entrata in vigore della Legge n. 220 del 14 novembre 2016, recante la Disciplina del Cinema e dell'Audiovisivo, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 277 del 26 novembre 2016, la tenuta del registro presso la S.I.A.E. è ufficialmente cessata. Si è reso operativo presso il Ministero per i beni e le attività culturali il nuovo Registro Pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive, previsto dall'art. 32 della stessa legge, la quale abroga il secondo comma dell'art. 103 della Legge n. 633 del 1941.[5]
Il Decreto Legislativo del 21 settembre 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il giorno seguente, ha stabilito che il nuovo registro dovrà entrare in funzione entro il 20 giugno 2021 e la tenuta sarà a cura dell'Istituto Luce Cinecittà; la società, per gestire il nuovo registro, realizzerà un portale telematico con la documentazione relativa, inclusi gli atti del precedente Pubblico Registro Cinematografico.[6]
Il primo film a lungometraggio iscritto al registro, nel 1938, fu Lotte nell'ombra diretto da Domenico Gambino; l'ultimo, nel 2016, il n. 12.084, fu A Ciambra diretto da Jonas Carpignano. Fino al 10 ottobre 2019 il registro è stato gestito in via provvisoria dalla S.I.A.E. e il numero dei lungometraggi iscritti è salito a 12.256 (con il film Il crimine non va in pensione di Fabio Fulco). I cortometraggi iscritti al registro sono stati complessivamente 21.182[7].
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