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Durante la seconda guerra mondiale[1] con l'inizio delle ostilità tra Unione sovietica e Germania nazista durante l'Operazione Barbarossa il 22 giugno 1941, la produzione sovietica di mezzi corazzati crebbe notevolmente per recuperare il grosso divario che esisteva tra i due eserciti.
Le cifre trattano la produzione fino alla prima metà del 1945 e include solo le nuove unità prodotte. L'Unione Sovietica possedeva circa 19 221 veicoli corazzati al momento dell'entrata in guerra. In questa lista non compaiono gli autoblindo, le aeroslitte, i trattori d'artiglieria e i treni armati.
Veicoli corazzati sotto le 15 tonnellate di peso, spesso costruiti in fabbriche civili convertite alla produzione militare. Per questa ragione la produzione di carri leggeri fu continua durante tutta la guerra, anche se molti modelli furono lo stesso consegnati dagli alleati nell'ambito del Lend-Lease.
Note:
La costruzione di questi veicoli corazzati necessitò di macchinari specifici, e per questo motivo furono costruiti in fabbriche civili riconvertite dalla produzione di trattori pesanti, locomotive e componenti navali.
Il carro T-34 fu uno degli esempi più riusciti di fabbricazione a catena di montaggio, fu il carro più prodotto in Unione Sovietica e il suo facile utilizzo lo fece diventare anche una delle basi più utilizzate nella costruzione di altri modelli di veicoli controcarro o semoventi.
Note:
La produzione sovietica di carri armati pesanti fu costantemente in pericolo durante tutta la guerra, a causa delle abbondanti interferenze politiche, in quanto questi veicoli richiedevano un impiego di risorse molto maggiore, rispetto ad esempio al T-34 che comunque si comportava molto bene in battaglia. Il maggior numero di carri pesanti prodotti furono però dei semoventi, la cui potenza di fuoco poteva essere utilizzata contro diversi bersagli[2].
Note:
sui carri armati pesanti
Sui semoventi d'artiglieria pesanti
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