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caso criminale in Francia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il processo per gli stupri di Mazan (in francese: affaire des viols de Mazan) è un processo penale del 2024 che si tiene presso il tribunale di Avignone, riguardante una lunga serie di violenze sessuali commesse tra il 2011 e il 2020. Durante questo periodo, Dominique Pelicot, pensionato francese sposato e con tre figli, ha ripetutamente drogato la moglie e consentito a decine di estranei conosciuti in rete di abusare sessualmente di lei mentre non era cosciente.[1][2][3]
Processo per gli stupri di Mazan | |
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Tribunale | Tribunale penale di Avignone |
Data | Luglio 2011 – ottobre 2020 |
Delitti | Violenza sessuale aggravata Violenza sessuale di gruppo Tentata violenza sessuale Diffusione illecita d'immagini o video sessualmente espliciti Detenzione d'immagini pedopornografiche |
Le violenze sono avvenute inizialmente a Parigi e sono poi continuate a Mazan, nel sud-est della Francia, dopo che la coppia si è trasferita lì. Gli abusi sono venuti alla luce nel tardo 2020 quando Pelicot è stato arrestato per un reato a sfondo sessuale non correlato agli abusi sulla moglie e la polizia ha trovato nei suoi dispositivi elettronici migliaia di foto e video ripresi durante gli stupri.[4]
Il processo, a causa del numero importante d'imputati e dell'implicazione del marito della vittima, ha suscitato un forte impatto nella società francese e all'estero, dando vita a un profondo dibattito sui problemi della nostra società, relativamente alla violenza contro le donne e la cultura dello stupro.
Dominique Pelicot è nato il 27 novembre 1952 a Quincy-sous-Sénart. Nel 1973 si è sposato con la moglie Gisèle, con cui ha avuto tre figli. La coppia viveva a Villiers-sur-Marne, un sobborgo di Parigi.
Pelicot fu arrestato nel 2010 per avere scattato foto sotto la gonna di alcune clienti in un supermercato di Collégien. Fu multato di 100 euro e subito rilasciato, e la moglie non fu mai informata dell'accaduto.[5]
Dopo essere andati in pensione, nel 2013 i Pelicot si sono trasferiti a Mazan, un piccolo paese non lontano da Avignone.
Dominique Pelicot è stato arrestato il 12 settembre 2020 dopo essere stato sorpreso da una guardia di sicurezza privata a filmare di nascosto sotto le gonne di alcune clienti con il suo cellulare in un supermercato di Carpentras.[6] In seguito alle denunce presentate dalle vittime, l'uomo è stato sottoposto a un'analisi psichiatrica e il suo domicilio è stato perquisito.[7][8]
Analizzando i dispositivi elettronici di Pelicot, gli inquirenti hanno scoperto che faceva parte di una chat di gruppo privata chiamata à son insu ("a sua insaputa") sul sito Coco.gg, nella quale si discuteva di come avere rapporti sessuali con le proprie compagne senza che queste se ne rendessero conto mediante l'uso di droghe da stupro.[9][10][11] Il sito era registrato a Guernsey da una società bulgara ed è stato chiuso dalle autorità francesi nel giugno 2024.[12] Nelle chat Pelicot invitava altri uomini per abusare di sua moglie e poi guardare i video delle violenze.[13] Messaggi simili sono anche state trovati in conversazioni su Skype.[14]
In una chiavetta USB di proprietà di Pelicot è stata trovata una cartella chiamata ABUS ("abuso") contenente più di 20.000 immagini e video delle violenze, durante le quali la moglie era priva di conoscienza.[15] I file erano stati nominati con data, nome del complice e natura dell'abuso, consentendo così agli inquirenti di individuare 72 diversi uomini che hanno commesso complessivamente 92 violenze sulla moglie di Pelicot tra il luglio 2011 e l'ottobre 2020.[16] Dopo due anni di indagini gli inquirenti sono riusciti a risalire all'identità di 50 stupratori, le cui età variano tra i 21 e i 68 anni.[17]
Sul computer dell'accusato la polizia scopre anche foto della figlia in stato d'incoscienza e priva di abiti, in una cartella intitolata Ma fille à poil? ("Mia figlia nuda?").[18] Pelicot sostiene tuttavia di non avere mai né drogato né abusato di lei.[19] Altre foto riguardano le due nuore, e la polizia ritrova anche montaggi fotografici con i volti delle tre donne.[20]
Il 2 novembre 2020 i coniugi Pelicot sono stati nuovamente convocati dalla polizia per rispondere a delle domande. A Gisèle sono prima state rivolte delle domande sulle abitudini sessuali della coppia, in particolare se praticassero lo scambismo; le sono poi state mostrate delle foto in cui si è riconosciuta mentre era addormentata sul letto, e ha quindi capito che cosa le era stato fatto.[21] Il giorno stesso Dominique Pelicot è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata, per la quale si è dichiarato colpevole.[22][23]
Pelicot ha confessato di aver cominciato quando alla moglie è stato prescritto il lorazepam (venduto in Francia con il nome di Temesta), che le provocava sonnolenza. Ha quindi iniziato ad aggiungere il farmaco al cibo e alle bevande della moglie per farle perdere conoscienza e costringerla a subire pratiche sessuali che lei non voleva.[24] Era anche solito filmare gli abusi e condividere le riprese su Internet. Ha poi cominciato ad invitare a casa estranei conosciuti in rete perché assistessero agli abusi, o perché praticassero loro stessi le violenze mentre lui assisteva.[25]
Pelicot diceva agli uomini che invitava a casa di parcheggiare lontano dall'abitazione e di arrivare a piedi per ridurre il rischio di essere visti. Non dovevano inoltre usare profumi o fumare, in quanto la moglie ha un olfatto molto fino. Dovevano poi spogliarsi in cucina per non rischiare di dimenticare qualcosa nella camera da letto e riscaldare le mani sui termosifoni o con l'acqua calda per non svegliare la moglie.[26] Ai violentatori inoltre non richiedeva di indossare il preservativo[27] né chiedeva loro dei soldi.[28]
Gli stupri hanno causato a Gisèle diversi problemi di salute: per anni ha sofferto di affaticamento e vuoti di memoria, al punto che i figli hanno anche temuto che potesse avere la malattia di Alzheimer.[29] Dopo avere scoperto degli abusi, Gisèle ha lasciato la casa coniugale e divorziato dal marito il 22 agosto.[30] Ha inoltre intenzione di riprendere il cognome da nubile dopo la conclusione del processo.[31]
Il 19 giugno 2023 il giudice istruttore ha richiesto il rinvio a giudizio di Dominique Pelicot e altri 50 uomini. Uno degli imputati non è presente all'apertura del processo perché latitante, due uomini sono morti prima dell'inizio del processo e altri che sono ripresi nei filmati non sono stati identificati.[32] Il processo è iniziato il 2 settembre 2024 e dovrebbe chiudersi il 20 dicembre.
L'età degli accusati varia tra i 25 e i 72 anni e svolgono mestieri disparati: vigili del fuoco, consulenti informatici, giornalisti, infermieri, idraulici, guardie carcerarie e camionisti. Alcuni sono sposati e hanno figli. La maggior parte sono accusati di avere commesso un solo stupro, altri invece violenze multiple, tra cui uno che è accusato di aver commesso le violenze sei volte. Cinque di loro sono anche accusati di possesso di materiale pedopornografico.[33][34]
Alcuni hanno ammesso la propria colpevolezza, mentre altri sostengono che i rapporti sessuali fossero consensuali e che Gisèle avesse acconsentito ad essere narcotizzata.[35] Lo stesso Dominique Pelicot ha però dichiarato che tutti quanti sapevano che non lo era.[36]
Oltre agli abusi sulla moglie, Pelicot è anche accusato di aver insegnato ad un altro individuo, Jean-Pierre Maréchal, come commettere gli stessi abusi sulla propria moglie.[37] Pelicot e Maréchal sono accusati di aver violentato la moglie di quest'ultimo dieci volte tra il 2015 e il 2020.[38]
L'avvocato generale ha domandato che il processo si svolgesse a porte chiuse, ma la vittima si è opposta e, dichiarando "Ho capito che non avevo nulla di cui vergognarmi", ha voluto che fosse invece aperto al pubblico affinché diventasse un simbolo e fosse d'aiuto per prevenire altri casi.[39] Il giudice ha acconsentito alla sua richiesta.[40][41]
Durante il processo, Dominique Pelicot si è dichiarato colpevole e ha confermato che anche gli altri uomini sapevano che stavano commettendo uno stupro.[42][43]
Dominique Pelicot è associato ad altri due casi criminali.[44] Il 4 dicembre 1991 l'agente immobiliare ventitreenne Sophie Narme è stata trovata morta in un appartamento che doveva mostrare ad un potenziale acquirente nel XIX arrondissement di Parigi. Era stata violentata e strangolata con una cintura. Sono stati sospettati gli assassini seriali Michel Fourniret e François Verove, ma il caso è rimasto irrisolto. Dopo che sono state notate delle similarità con gli stupri di Mazan, Pelicot è stato formalmente accusato dell'omicidio il 14 ottobre 2022, ma lui si dichiara innocente.[45][46]
L'11 maggio 1999 un uomo tentò di violentare un'agente immobiliare diciannovenne che gli stava mostrando un appartamento a Villeparisis, vicino a Parigi, ma lei riuscì a difendersi e scappare. Il DNA dell'aggressore fu trovato sulle scarpe della ragazza, ma non fu possibile risalire alla sua identità. Dopo che Pelicot è stato arrestato e gli è stato prelevato il DNA, esso è risultato coincidere con quello repertato all'epoca. Inizialmente dichiaratosi estraneo al fatto, Dominique Pelicot ha poi confessato di essere il responsabile del tentato stupro.[47][48]
Gli stupri di Mazan hanno avuto una grande copertura mediatica, non solo in Francia ma anche a livello internazionale.[49] Il trattamento disumano inflitto alla vittima ha suscitato indignazione nella società francese e numerose sono state le prove di sostegno nei confronti di Gisèle Pelicot, dalle manifestazioni,[50] ai gruppi di sostegno presenti al processo.[51] Numerosi articoli, anche stranieri, ammirano il coraggio dimostrato dalla vittima quando ha scelto di non avere un processo a porte chiuse.[52]
Analisi della personalità degli agressori e del perché questi avvenimenti si siano prodotti, sono apparsi in numerosi articoli e programmi, sia televisivi che radiofonici. Molti hanno affermato che questi comportamenti sono il risultato di una cultura dello stupro e della violenza contro le donne, e che questi atteggiamenti si basano su una concezione patriarcale e misogina della società molto diffusa.[53][54][55]
Alcuni politici, come il ministro della giustizia Didier Migaud, pensano che la legge francese deve evolvere introducendo la nozione di consenso[56], altri come Raphaël Glucksmann ritengono che si debba migliorare sia la normativa francese che quella europea e che la cultura dello stupro sia da combattere a livello generale.[57]
Molti vedono una similitudine fra il processo attuale e l'indignazione suscitata nella società francese, e il famoso Processo per stupro di Aix-en-Provence, chiamato anche les viols d'Aix-en-Provence (in italiano: gli stupri di Aix-en-Provence) del 1978, in cui l'avvocato Gisèle Halimi rifiutò che il processo si svolgesse a porte chiuse. Quel processo permise di far riconoscere lo stupro come un crimine e non più come un semplice delitto.[58][59] Il 23 dicembre 1980 fu votata la legge n°80-1041 relativa alla repressione dello stupro.[60]
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