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La prigione di Plötzensee (in tedesco Justizvollzugsanstalt Plötzensee, JVA Plötzensee) fu un carcere maschile nel quartiere Charlottenburg-Nord di Berlino, con una capacità di 577 detenuti, fondato nel 1868. È noto per essere stato uno dei principali luoghi di esecuzione capitale durante il regime nazista: si contano infatti circa 3.000 detenuti giustiziati.[1][2]
Prigione di Plötzensee Justizvollzugsanstalt Plötzensee | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato attuale | Germania |
Città | Berlino |
Coordinate | 52°32′27.6″N 13°19′19.2″E |
Informazioni generali | |
Costruzione | 1868-1879[1] |
Condizione attuale | in uso |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Senato di Berlino |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
Il carcere fu istituito con delibera del governo prussiano sotto il re Guglielmo I e sorse sui possedimenti del maniero di Plötzensee. La costruzione terminò nel 1879.
L'area divisa dal canale navale Berlino-Spandau, inaugurato nel 1859, si trovava ai margini della foresta di Tegel, a nord-ovest dei confini di Berlino, nella provincia di Brandeburgo. Nel 1915 le terre a est del canale con il lago Plötzensee furono accorpate a Berlino (l'attuale quartiere Wedding), mentre l'area rimanente intorno alle mura della prigione divenne parte del distretto di Charlottenburg con la legge sulla Grande Berlino del 1920. Dal 2004 appartiene al municipio di Charlottenburg-Nord. Il nome originale dell'attuale Haus 1 era Strafgefängnis Plötzensee.
Su una superficie di 25,7 ettari, comprendente una chiesa e una zona di preghiera ebraica, vivevano fino a 1400 detenuti (all'epoca la capienza più alta dell'Impero tedesco). Dopo la seconda guerra mondiale gli edifici demoliti dai bombardamenti su Berlino furono ricostruiti e ospitarono un centro di detenzione giovanile (Jugendstrafanstalt Berlin) per ragazzi dai 14 ai 21 anni.
Nel 1987 l'Haus 1 della prigione di Plötzensee divenne nuovamente un carcere maschile con una capacità di 577 detenuti.[3] Con la fine della guerra fredda e la successiva riunificazione tedesca, vi scontò la pena l'ultimo leader comunista della Germania Est Egon Krenz (dal 2000 al 2003), condannato per omicidio colposo commesso mediante l'applicazione dello Schießbefehl.[4]
Nel dicembre 2021 Plötzensee è stato il primo carcere visitato da Arne Semsrott nell'ambito della sua iniziativa Freiheitsfonds, che prevede la liberazione delle persone tenute in carcere per il mancato pagamento del biglietto di trasporto pubblico (motivo di reclusione dei due terzi dei detenuti di Plötzensee).[5][6]
Durante l'epoca imperiale e della Repubblica di Weimar, a Plötzensee furono attuate 36 esecuzioni, tutte per omicidio e tutte mediante decapitazione con un'ascia, secondo il vecchio codice penale tedesco Strafgesetzbuch. Dopo la salita al potere dei nazisti (in tedesco Machtergreifung) la prigione ospitò sia i criminali comuni che i prigionieri politici, e Plötzensee diventò uno degli undici siti scelti per le esecuzioni sommarie, istituiti dal 1936 in tutta la Germania per ordine di Adolf Hitler e del ministro della Giustizia Franz Gürtner. Ogni singolo sito era gestito da un boia a tempo pieno, soprattutto dopo l'inasprimento delle pene durante la guerra. In base a un accordo del 1943 con l'OKW e secondo la legge militare tedesca, i boia furono incaricati anche dell'esecuzione degli appartenenti alla Wehrmacht.
L'uccisione avveniva per decapitazione e dal 1942 anche per impiccagione. Durante gli anni del regime nazista si raggiunse il numero ufficiale di 2891 giustiziati, tutti condannati dal Kammergericht di Berlino, il famigerato Tribunale del Popolo diretto da Roland Freisler e diversi Sondergerichte[1]. Inizialmente l'esecuzione prevedeva l'uso dell'ascia nel cortile, dal 1937 i detenuti venivano decapitati con una ghigliottina portata dalla prigione di Bruchsal e sistemata in un capannone.[1] Nel 1942 nello stesso locale fu montata una trave usata come patibolo per un massimo di otto vittime alla volta. I parenti erano obbligati a pagare una tassa di 1,5 ℛ︁ℳ︁ per ogni giorno che il detenuto aveva trascorso in prigione, più un supplemento di 300 ℛ︁ℳ︁ per l'esecuzione.[1]
Circa la metà dei giustiziati furono tedeschi condannati a morte per atti di Resistenza contro il regime nazista. Tra questi figurano:
Dopo l'esecuzione i corpi venivano consegnati a Hermann Stieve, anatomista della facoltà di medicina dell'attuale Università Humboldt di Berlino, che li sezionava a scopo di ricerca insieme ai suoi studenti e assistenti. Stieve era particolarmente interessato agli effetti dello stress sul ciclo mestruale e scrisse 230 articoli in merito, in uno dei quali dimostrò che il metodo Ogino-Knaus era inefficace nel prevenire il concepimento.
Dopo che un bombardamento aereo della Royal Air Force nella notte del 3 settembre 1943 danneggiò irreparabilmente la ghigliottina e distrusse gran parte della prigione, il Segretario di Stato Curt Rothenberger ordinò l'immediata esecuzione dei condannati presenti a Plötzensee.[1] Durante le cosiddette "notti di sangue di Plötzensee" dal 7 al 12 settembre furono impiccate circa 250 persone, sei delle quali per errore. L'ultima esecuzione avvenne il 20 aprile 1945, i restanti detenuti furono liberati dall'Armata Rossa nel corso della Battaglia di Berlino.
Oggi la baracca delle esecuzioni, le due stanze rimanenti e il patibolo costituiscono il sito commemorativo, separato dall'area della prigione; la struttura è gestita dal Memoriale della Resistenza tedesca in ricordo dei giustiziati dai nazisti. Fu istituito dal Senato di Berlino e inaugurato il 14 settembre 1952.[1] Dopo la guerra la ghigliottina fu rimossa,[9] sopra la sala delle esecuzioni è stato costruito un muro commemorativo con scritto "Alle vittime della dittatura hitleriana degli anni 1933-1945".
Nel 1963 la diocesi cattolica di Berlino ha eretto il suo memoriale per le vittime a circa 2 km a ovest, all'interno della chiesa commemorativa di Maria Regina Martyrum; la vicina chiesa protestante di Plötzensee è stata inaugurata nel 1970, con il ciclo di Plötzenseer Totentanz realizzato da Alfred Hrdlicka.[10] Entrambe le istituzioni sono sede delle annuali Giornate ecumeniche di Plötzensee. Diverse strade dei quartieri residenziali di Charlottenburg-Nord sono state intitolate ai combattenti della Resistenza giustiziati.
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