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Liane Berkowitz (Berlino, 7 agosto 1923 – Berlino, 5 agosto 1943) è stata un'antifascista tedesca che prese parte alla resistenza contro il regime nazista.
Liane Berkowitz era la figlia del direttore d'orchestra Victor Vasilyev e dell'insegnante di canto Katharina Jewienko. Nel 1923 la famiglia fuggì dall'Unione Sovietica e riparò a Berlino, dove nacque Liane. Dopo la morte del primo marito la madre si risposò, nel 1930, con Henry Berkowitz. Questi si prese cura della giovane Liane sino a quando lui stesso fuggì dalla Germania, nel 1939.[2]
Liane frequentò un liceo privato e strinse amicizia con diversi giovani che erano vicini alla resistenza tedesca contro le idee del nazismo. Notevole influenza sul gruppo che si era formato la esercitò, da un certo momento in avanti, Harro Schulze-Boysen, che portò Eva e John Rittmeister, Ursula Goetze, Otto Gollnow, Fritz Thiel, Friedrich Rehmer e la stessa Liane ad avvicinarsi all'organizzazione denominata Rote Kapelle, molto attiva contro il regime nazista.
Intanto si fidanzò con Friedrich Rehmer, e rimase incinta, continuando l'attività nel gruppo. Il 29 novembre del 1942 il fidanzato ed Otto Gollnow vennero arrestati tra Kurfürstendamm e Uhlandstraße perché in possesso di bigliettini di propaganda contro il regime e, dopo quell'episodio, anche lei venne arrestata.[3]
All'inizio del 1943 fu condannata a morte e venne giustiziata il mese di agosto nel carcere di Berlino quando non aveva ancora compiuto vent'anni, poco dopo aver dato alla luce il figlio. Con lei trovarono la morte nello stesso giorno altre quindici persone, tra queste anche Cato Bontjes van Beek, appena ventiduenne.[4]
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