Porta San Zeno (Verona)
porta urbana di Verona Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Porta San Zeno è un monumentale accesso di Verona fatto erigere nel 1542 su progetto dell'architetto Michele Sanmicheli.
Porta San Zeno Sistema difensivo di Verona | |
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Vista lato campagna | |
Ubicazione | |
Stato | Repubblica di Venezia |
Stato attuale | Italia |
Regione | Veneto |
Città | Verona |
Indirizzo | Via Vittime civili di guerra |
Coordinate | 45°26′34.48″N 10°58′30.03″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Porta cittadina |
Inizio costruzione | 1542 |
Costruttore | Michele Sanmicheli |
Condizione attuale | conservato |
Visitabile | sì |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Repubblica di Venezia Regno Lombardo-Veneto |
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La porta venne progettata dall'architetto veronese Michele Sanmicheli nel 1541, al ritorno dal suo viaggio nel mediterraneo orientale. Due iscrizioni situate sulla facciata anteriore e su quella posteriore della porta, recanti entrambe la data del 1542, fanno pensare che la sua costruzione fu estremamente breve, concludendosi in meno di un anno.[1]
La posizione venne stabilita ex novo, intermedia rispetto alle preesistenti porte medievali: porta Nova o di Santo Zenone, dove confluivano le strade provenienti da Brescia e dal Chievo, si trovava infatti più a nord; a sud, invece, si trovava porta San Massimo, attraversata dalla strada proveniente dall'omonima località.[2]
La porta è inserita nella cortina tra il bastione di San Procolo ed il bastione di San Zeno, in prossimità di quest'ultimo.
La pianta è quadrata, articolata sul grande androne centrale voltato, nel quale si immette il passaggio carraio; lateralmente sono disposti un passaggio pedonale laterale e il vano per il corpo di guardia, mentre altri locali per il ricovero della guardia si trovano al secondo piano. La copertura è a tetto a padiglione. La porta era dotata di ponti levatoi lignei, i quali calavano sul ponte permanente di muratura che attraversava il fossato magistrale.[2]
I prospetti riprendono lo schema compositivo classico dell'arco trionfale, con fornice maggiore centrale ad arco a tutto sesto e due portali laterali quadrati. Le facciate, di laterizio e di pietra rustica, sono composte da paraste di ordine composito, da fregi e altri elementi ornamentali, come scudi, targhe, e medaglioni. Interessante è la motivazione che portò all'utilizzo dell'ordine composito abbinato al bugnato, in contrapposizione a quello dorico impiegato nella coeva porta Nuova, del medesimo architetto: questo era uno dei due principali punti di ingresso, insieme a porta San Giorgio, per i visitatori stranieri che provenivano dal passo del Brennero, ai quali si voleva manifestare due caratteristiche del buon governo veneziano, severità e garbo, due caratteristiche che, come spiegava l'architetto e teorico Sebastiano Serlio, bene erano espresse del bugnato; l'uso del capitello composito si spiega invece con il fatto che è un ordine tipicamente latino, si suggeriva così allo straniero che era arrivato in una città italiana.[2][3]
Si può notare una notevole somiglianza con la porta di Terraferma di Zara, sia per la composizione generale che per i dettagli. Il recupero del modello della porta di Zara, ma anche l'ampio utilizzo di materiale laterizio, più povero rispetto alla marmo utilizzato nelle altre due porte realizzate a Verona dal Sanmicheli, porta Nuova e porta Palio, sono spiegabili con la limitatezza del budget fornito dall'amministrazione veneziana per questo fabbrica e con il bisogno di terminarla in tempi molto rapidi.[1]
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