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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Polpenazze del Garda (Polpenàse in dialetto gardesano[4]) è un comune italiano di 2 733[1] abitanti situato nella provincia di Brescia, nella zona della Valtenesi, presso il Lago di Garda.
Polpenazze del Garda comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Brescia |
Amministrazione | |
Sindaco | Maria Rosa Avanzini (centro-destra) dal 4-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 45°33′08″N 10°30′27″E |
Altitudine | 204 m s.l.m. |
Superficie | 9,12 km² |
Abitanti | 2 733[1] (30-6-2024) |
Densità | 299,67 ab./km² |
Frazioni | Bottenago, Castelletto, Picedo, Fontanelle, Vedrine, Pozzolo, Borrine, Posteghe |
Comuni confinanti | Calvagese della Riviera, Manerba del Garda, Muscoline, Puegnago del Garda, Soiano del Lago |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25080 |
Prefisso | 0365 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017145 |
Cod. catastale | G801 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 520 GG[3] |
Nome abitanti | Polpenazzesi |
Patrono | Natività della Beata Vergine Maria |
Giorno festivo | 8 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Polpenazze del Garda nella provincia di Brescia | |
Sito istituzionale | |
È conosciuto principalmente per la produzione di Vino della Valtenesi e di Olio del Garda. Tutti gli anni vi si tiene la "Fiera del Vino", dall'ultimo fine settimana di maggio ai primi giorni di giugno[5], tra le vie del centro storico.
Storicamente è da ricordare che il Palazzo Tenuta Le Posteghe fu sede del Ministero della Difesa Nazionale durante la Repubblica Sociale Italiana.
In un'area valliva nella zona Ovest del territorio comunale è presente il sito palafitticolo del Lago Lucone che nel 2011 è entrato a far parte del Patrimonio Universale dell'Umanità con tutela UNESCO World Heritage Site.
Polpenazze è situato sulla sponda occidentale del Lago di Garda ed è uno dei sette comuni della Valtenesi. È caratterizzato da territorio collinare ed è quindi una zona prettamente agricola. Le colture tipiche sono la viticoltura e l'olivicoltura. Vitigno principale è il Groppello, seguito da Marzemino, Sangiovese e Barbera. Polpenazze è il maggior produttore d'olio della Valtenesi[6]. Molto conosciuta anche Picedo, la più grande frazione di Polpenazze del Garda.
Il clima è di tipo mediterraneo, grazie alla mitigazione del Lago di Garda.
Mese | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
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Temperatura media (°C) | 3,5 | 5,5 | 9,1 | 12,5 | 16,1 | 21,4 | 23,2 | 19,2 | 15,3 | 12,8 | 9,5 | 4,2 | 12,7 |
Secondo Mazza (1986), il toponimo deriverebbe dal latino Pomponius, nome di persona romano, attraverso l'accrescitivo peggiorativo Pomponicius. Nel XII secolo il paese era chiamato Pulpinazo, mentre nel XIII è attestato l'uso di Polpenazi.
Le indagini archeologiche svolte dal Gruppo Grotte Gavardo nel 1965, nel 1986 e attualmente in corso, hanno confermato l'esistenza dei primi insediamenti umani presso il lago Lugone, il quale era un laghetto inframorenico, prosciugato fra il Quattrocento e il Settecento e posizionato fra i colli di Cassaga, Brassina e San Pietro. Gli abitati in questione, risalenti all'Età del Bronzo, erano di tipo palifitticolo, salvo il più antico, della fase finale del Neolitico (2a metà del IV millennio a.C.); la sua popolazione praticava caccia, pesca, ma soprattutto agricoltura e allevamento di bestiame[7].
A quanto riportato da Mazza (1986), a Polpenazze si susseguirono le dominazioni dei Celti, degli Etruschi, dei Romani e dei barbari. Di questi insediamenti rimangono tracce presso Bottonago, una torre, e la chiesa di San Pietro in Lucone, sorta presso un tempio pagano e che appartenne inizialmente ad un convento di epoca romano-barbarica. La presenza dei Galli Cenomani sul suo territorio è accertata dal ritrovamento di una tomba della fine del II secolo a.C.[8]
Nel X secolo fu innalzato il Castello a difesa delle scorrerie degli Ungari. Nel 1330 fu assediato e conquistato da Mastino della Scala. Nel 1459 alla cappella di S. Pietro in Lucone, già dipendente dalla pieve di S. Maria Assunta di Manerba, viene concesso il titolo di parrocchiale di Polpenazze.[9]
Il 29 agosto 1454 l'assemblea dei Capifamiglia, riunitisi nel numero di trentotto, approvò e confermò gli statuti comunali. Dei precedenti statuti non è sopravvissuta traccia, tuttavia è provato che l'organizzazione municipale esistette in periodi antecedenti, dato che la Repubblica di Venezia con il Ducale 13 maggio 1426 diede permesso al comune di restaurare il Castello distrutto dai Visconti durante la lotta che li antepose alla Serenissima[10] Secondo il Bocchio (1986), gli Statuti comunali hanno permesso di delineare le strutture municipali del XV secolo. Il territorio fu suddiviso in sei ville, corrispondenti alle attuali frazioni: Castello, Fontanelle, Monte, Picedo, Pozzuolo e Vedrine. La Vicinia eleggeva dodici membri del Consiglio speciale, eletti in proporzione del peso di ogni villa, e trentasei ulteriori membri che si associavano al Consiglio speciale per formare la Vicinia ordinaria. Erano inoltre elette altre magistrature, di tipo amministrativo, come i due consoli, il massaro, i calcolatori, il notaio, il camparo, il ministrale e un misuratore del vino e dell'olio. Le singole ville eleggevano un sindico e un massaro, i quali gestivano il patrimonio di queste entità.[11]
Con l'istituzione della napoleonica Repubblica Bresciana (marzo 1797), Polpenazze fu inserito nel Cantone del Benaco a seguito della suddivisione territoriale impostata dal Decreto 1º maggio 1797. Nel novembre dello stesso anno, confluì nel Dipartimento del Benaco della Cisalpina. Nelle riorganizzazioni amministrative di quest'ultima repubblica, svoltesi nell'anno seguente, il comune fu aggregato a maggio nel Distretto dei Colli, appartenente al Dipartimento del Benaco, e a settembre nel Distretto degli Ulivi del Dipartimento del Mella[12].
Dopo la breve parentesi dell'occupazione austro-russa (1799-1800), il comune ritornò a far parte della Cisalpina. Nella riorganizzazione amministrativa determinata dalla legge 23 fiorile anno IX (maggio 1801), la municipalità fu assegnata al Distretto IV di Salò e in tale veste si mantenne con la trasformazione della Cisalpina in Repubblica Italiana. Nel giugno 1805 fu riorganizzato il napoleonico Regno d'Italia e Polpenazze fu aggregato al Cantone I di Salò appartenente al Distretto IV avente medesimo capoluogo. Fu inoltre definito come comune di terza classe. Nel 1810 ricevette i territori dei soppressi comuni di Soiano e Puegnago[12].
Il Congresso di Vienna (1815) assegnò le province lombarde, compreso quindi Polpenazze, al neonato Regno Lombardo-Veneto retto dalla Casa d'Asburgo. Il comune perdette i territori di Soiano e Puegnago, avendo questi ultimi riottenuto l'autonomia municipale, e, con notificazione 12 febbraio 1816, fu assegnato al Distretto XIV (dal 1853, VII) di Salò appartenente alla provincia di Brescia[13].
Dopo gli eventi della seconda guerra d'indipendenza italiana e il passaggio delle province lombarde al Regno di Sardegna (dal 1861, Regno d'Italia), Polpenazze fu assegnato al Mandamento I di Salò a sua volta appartenente al Circondario IV della nuova provincia di Brescia[14].
Sul finire dell'Ottocento, Giuseppe Filippini aprì una filanda, mentre sua moglie Caterina Costa, dopo aver rilevato l'attività alla morte del marito, organizzò un ristoro per le lavoratrici[15]. Nel 1936, Giovanni Omodeo avviò la riforma fondiaria della Valtenesi bonificando le terre paludose, sistemando i fabbricati e dotandoli di acqua corrente ed energia elettrica[15].
Nel 1967, il nome fu convertito in Polpenazze del Garda[14].
Lo stemma comunale è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 21 giugno 1952.
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 12 settembre 1953, è un drappo partito di verde e di giallo.[16]
Abitanti censiti[22]
Punto di riferimento molto visitato è il centro storico del paese. Interessante il ballatoio costruito sulle mura del castello, a ricreare l'antica ronda delle sentinelle, e l'annessa torre-museo, da cui si gode di un panorama verso la Valtenesi e con sfondo il Lago di Garda. Nelle piazze all'interno del Castello vengono organizzati molti eventi - spettacoli, soprattutto nella stagione estiva, che richiamano numerosi visitatori, anche grazie al panorama sulle colline moreniche della Valtenesi.
Scuole
Biblioteche
Oltre al centro abitato fungente da sede comunale, nel territorio comunale sono presenti altre tre frazioni:
Inoltre vengono riconosciuti i seguenti nuclei abitativi:
Presente dall'anno di fondazione, nel 2008, la A.S.D. Polpenazze Calcio. Nella stagione sportiva 2012-2013 affronta il campionato di Seconda Categoria dove giunge al terzo posto, ma vincendo la Coppa Lombardia contro il Valle Imagna sul neutro di Adro viene promossa in Prima Categoria. Dalla stagione 2016-2017, con il nome di A.S.D. Calcistica Valtenesi, partecipa al campionato di Prima Categoria utilizzando il Centro Sportivo di Polpenazze d/G.
Presente dal 1998 una squadra di calcio a 5 (futsal) con il nome di “Polpenazze C5”. Dopo varie stagioni nei campionati CSI, nel 2014 viene iscritta nei campionati FIGC partendo dalla Serie D. Nel 2016/2017 vince il campionato salendo in Serie C2 (calcio a 5) (con squadre da tutte le provincie lombarde), nella quale tutt’oggi partecipa. Le partite casalinghe vengono disputate al palazzetto di Manerba del Garda.
Parte del territorio del comune di Polpenazze del Garda ospita Gardagolf Country Club, uno dei migliori campi da Golf in Italia. Progettato dagli Architetti britannici Cotton, Pennik Steel & Partners e costruito nel 1986, è oggi un "lenzuolo verde curatissimo" che occupa parte dei Comuni di Polpenazze, Soiano e Manerba.
Occupano la superficie del Comune di Polpenazze del Garda circa 19 buche sulle 27 totali. Si snoda dalla località "Aglera" fino ai margini dell'industria Camozzi, attraversato da molti fiumiciattoli e laghetti artificiali. Sono inoltre presenti sul perimetro dello stesso diversi complessi residenziali e cascine di prestigio ristrutturate nel tempo.
Sindaco | Partito | Coalizione | Mandato | Elezione | ||||
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Inizio | Fine | |||||||
1 | Domenico Bocchio | PSI | PSI-FLV | 19 giugno 1988 | 23 ottobre 1991 | 1988 | ||
2 | Ermes Podavini | Ind | 1º novembre 1991 | 7 giugno 1993 | ||||
Elezione diretta (dal 1993) | ||||||||
3 | Giuseppe Turrina | DC | DC | 7 giugno 1993 | 28 aprile 1997 | 1993 | ||
4 | Giancarlo Ribelli | FI | centrodestra | 28 aprile 1997 | 14 maggi 2001 | 1997 | ||
14 maggio 2001 | 30 maggio 2006 | 2001 | ||||||
(3) | Giuseppe Turrina | FI | centrodestra | 30 maggio 2006 | 16 maggio 2011 | 2006 | ||
4 | Andrea Dal Prete | LN | centrodestra | 16 maggio 2011 | 6 giugno 2016 | 2011 | ||
6 giugno 2011 | 4 ottobre 2021 | 2016 | ||||||
5 | Maria Rosa Avanzini | LN | destra | 4 ottobre 2021 | in carica | 2021 |
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