Pinacoteca civica Francesco Podesti

museo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Pinacoteca civica Francesco Podestimap

La Pinacoteca civica "Francesco Podesti" di Ancona è sorta nel 1884. La sua istituzione è dovuta soprattutto al fervido interessamento del pittore anconetano Francesco Podesti, al quale la raccolta d'arte è stata ben presto dedicata. Raccoglie alcuni dipinti di valore universale per la storia dell'arte italiana e altri di grande interesse per la comprensione della pittura nelle Marche dal XIV al XIX secolo.

Fatti in breve Ubicazione, Stato ...
Pinacoteca civica Francesco Podesti
Thumb
Palazzo Bosdari
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Località Ancona
IndirizzoVia Pizzecolli, 17 (ingresso temporaneo: vicolo Foschi)
Coordinate43°37′14.83″N 13°30′40.13″E
Caratteristiche
TipoPinacoteca
Istituzione1884
FondatoriFrancesco Podesti
Apertura1884
ProprietàComune di Ancona
GestioneComune di Ancona
DirettoreAssessorato alla cultura del Comune di Ancona
Visitatori17 404 (2022)
Sito web
Chiudi

La pinacoteca, nonostante la sua importanza, è stata chiusa dal 2011 al 2015 per lavori di ampliamento e ristrutturazione, ed è stata riaperta solo parzialmente nel giugno del 2016[1][2]. Sono stati comunque visibili i dipinti più notevoli, fino alla nuova chiusura per lavori, nell'ottobre del 2023.

I nuovi lavori permetteranno di recuperare tutti gli spazi della pinacoteca e di completare il percorso espositivo. Un piccolo numero di opere in essa conservate è esposto al Lazzaretto. Il termine dei lavori è previsto nell'ottobre del 2024[3].

Storia

Il nucleo originario delle collezioni è costituito dalle opere degli enti religiosi soppressi dopo l'Unità italiana e dai dipinti e cartoni donati dal pittore titolare. Successivamente le collezioni si arricchirono grazie a donazioni da parte delle famiglie nobili della città, che nel corso dei secoli avevano raccolto nei loro palazzi un notevole patrimonio artistico. Acquisizioni mirate, soprattutto di opere moderne, hanno infine portato la Pinacoteca alla consistenza attuale[4].

Thumb
Ritratto di Francesco Podesti conservato in Pinacoteca.
Thumb
Vergine incoronata, di Olivuccio di Ciccarello.
Thumb
Circoncisione, di Olivuccio di Ciccarello.
Thumb
Madonna col Bambino, di Carlo Crivelli.
Thumb
Apparizione della Vergine, di Tiziano.

La prima sede fu l'ex convento di San Domenico; poi, nel 1927, la pinacoteca fu trasferita all'ex convento di San Francesco alle scale ed aggregata al Museo archeologico nazionale delle Marche, di cui costituiva una sezione. Nel 1940, anno in cui l'Italia entrò nella Seconda guerra mondiale, la pinacoteca fu chiusa e Pasquale Rotondi, soprintendente alle Gallerie delle Marche, sfidando ogni tipo di difficoltà, nascose i maggiori capolavori, insieme a quelli delle altre città delle Marche e di Venezia, nella rocca di Sassocorvaro, per salvarli da razzie e incursioni aeree[5][6]. Fu un intervento provvidenziale, in quanto la sede della pinacoteca fu distrutta dai bombardamenti del 1943.

Alla fine della guerra, nel periodo della Ricostruzione i dipinti della pinacoteca rimasero alla Galleria nazionale delle Marche a Urbino; il ritorno di queste opere nella loro sede originaria è stato opera soprattutto del provvidenziale interessamento di Pietro Zampetti, critico d'arte e, per anni, soprintendente alle gallerie delle Marche. Il primo passo compiuto dal professor Zampetti per la riapertura della pinacoteca fu compiuto nel 1950, quando tornarono in città i capolavori della collezione civica, in occasione dell'inaugurazione della mostra "Pittura veneta nelle Marche". Il secondo passo fu la riapertura della pinacoteca, nel 1958, ospitata nel medievale Palazzo degli Anziani, lo stesso in cui era stata allestita la grande mostra del 1950. Nel 1973 venne inaugurata la nuova ed attuale sede, Palazzo Bosdari, antica e prestigiosa dimora nobiliare.

Palazzo Bosdari

Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Bosdari (Ancona).

La sede della Pinacoteca, Palazzo Bosdari, è di origine medievale. Nel 1550 fu acquistato dalla famiglia Bosdari, originaria di Ragusa, in Dalmazia, che dal 1560 lo fece ristrutturare da Pellegrino Tibaldi.

Dal 2016, gli spazi della Pinacoteca sono stati ampliati recuperando Palazzo Bonomini, adiacente a Palazzo Bosdari, e collegando i due immobili.

Artisti

Le opere più importanti a livello nazionale sono quelle di Carlo Crivelli, Tiziano, Lorenzo Lotto, Sebastiano del Piombo, Guercino e Carlo Maratta. Notevole è anche la collezione delle opere di Francesco Podesti, dono dell'autore, che fu il più acceso promotore dell'istituzione della pinacoteca[7].

Fondamentali per lo studio della pittura nelle Marche è il nucleo di dipinti di Olivuccio di Ciccarello, figura principale della scuola di pittura di Ancona, che fiorì tra Trecento e Quattrocento[8][9]; importante anche la presenza di opere di Arcangelo di Cola ed Andrea Lilli.

Altri importanti autori presenti con le loro opere nella pinacoteca sono: Giacinto Brandi, Angelo Caroselli, Antonio Circignani, Domenico Corvi, Domenichino, il Sassoferrato, Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino, Ciro Ferri, Francesco Foschi, Antonio Tempesta, Antonio Zanchi.

Opere maggiori

Dipinti
Dipinti collocati fuori sede

Si segnalano per la loro importanza i seguenti dipinti di proprietà della Pinacoteca e collocati fuori sede:

Stampe

Tra le stampe sono da segnalare:

Sculture antiche

Tra le sculture antiche la Pinacoteca possiede una serie di bassorilievi medievali di Margaritone d'Arezzo, che originariamente decoravano la facciata del Palazzo degli Anziani; alcuni di essi sono esposti in sede, altri all'interno del palazzo dal quale essi provengono, altri ancora sono ancora collocati sulla facciata del palazzo.

Galleria di opere

Galleria di Arte Moderna

Thumb
Monumento commemorativo della Notte dei cristalli a Gottinga; è un'opera di Corrado Cagli il cui modello è conservato nella Pinacoteca.

Palazzo Bosdari accoglie anche la Galleria d'Arte Moderna, sino al 2011 afflitta da una grave mancanza di spazio ed ora parzialmente riaperta (vedi capitolo "Ampliamento degli spazi espositivi").

Dipinti

I più importanti pittori presenti con le loro opere sono: Getulio Alviani, con una delle sue superfici a testura variabile in alluminio, Bruno da Osimo, con nove incisioni, Anselmo Bucci, con due oli di soggetto parigino, Nino Caffè, con una natura morta, Corrado Cagli, con tre dipinti, Massimo Campigli, con un'opera del secondo periodo parigino, Bruno Cassinari, con un dipinto di soggetto marino, Enzo Cucchi, Adolfo De Carolis, con tre xilografie e un disegno, Virgilio Guidi, Carlo Levi, Pio Pullini, Ivo Pannaggi, Orfeo Tamburi, Luigi Veronesi. È presente anche un acuto autoritratto di Amerigo Asciutti, pittore anconitano dell'ultimo Ottocento[11].

Sculture

Tra le sculture si segnalano le opere di: Remo Bianco, Corrado Cagli, di cui è esposto il modellino del monumento eretto a Gottinga per commemorare la Notte dei cristalli, Aristodemo Costoli, Edgardo Mannucci, Augusto Murer. Inoltre la galleria conserva diversi lavori di Valeriano Trubbiani, tra cui il bozzetto metallico della "Mater Amabilis", uno dei monumenti moderni più noti di Ancona: i "rinoceronti" di Piazza Pertini. Sono presenti anche opere degli importanti scultori anconetani Mentore Maltoni e Vittorio Morelli; di quest'ultimo da segnalare è il ritratto di fra' Paolo Mussini, l'artista del primo Novecento del quale Ancona conserva notevoli dipinti nella chiesa dei Cappuccini.

Ampliamento degli spazi espositivi

Thumb
La nuova scala interna, nell'ala di Palazzo Bonomini
Thumb
Sala Pietro Zampetti, nell'allestimento del 2016

Dal primo gennaio 2012 la Pinacoteca e la Galleria d'Arte Moderna sono chiuse per permettere il completamento dei lavori di restauro e di ampliamento della sede, che occuperà anche l'edificio adiacente a Palazzo Bosdari: Palazzo Bonomini; la riapertura era prevista ad ottobre dello stesso anno, ma nell'autunno del 2015 le collezioni erano ancora chiuse al pubblico. Al termine dei lavori si sono ottenute cinque sale in più e uno spazio per le mostre temporanee (nei piani sottostanti al cortile di ingresso). Da decenni i più illustri esponenti della cultura cittadina lamentavano la carenza di spazi a Palazzo Bosdari[12]. L'ampliamento permetterà finalmente di dare una risposta all'esigenza di esporre le opere antiche di grandi dimensioni e le opere moderne relegate nei magazzini; inoltre renderà possibili nuove acquisizioni[13].

Un primo risultato dei lavori di ampliamento è stato, nel 2016, l'apertura di un nuovo ingresso in vicolo Foschi, a pochi metri dal porto e dalle banchine di ormeggio dei traghetti: le migliaia di turisti in attesa di imbarco possono finalmente visitare le collezioni artistiche in modo più agevole. Dal nuovo ingresso un ascensore di circa ventisei metri conduce alle sale di esposizione e, in futuro, anche alla torretta della pinacoteca, nella quale verrà allestito un bar con vista panoramica sul porto e sui rioni più antichi della città. Dopo la riapertura i lavori continueranno con il restauro dei dipinti rinascimentali che abbelliscono i soffitti del palazzo[14][15].

Riapertura parziale del 2016

Nell'attesa dell'apertura completa, il 9 giugno 2016 sono state riaperte alcune sale[16], dove è stata esposta una selezione di alcuni dipinti, tra cui le pale del Tiziano, del Lotto, del Guercino, del Gentileschi e la madonna del Crivelli.
A seguito dei lavori di ristrutturazione ed ampliamento sono emersi anche alcuni tratti di antiche mura interne ed una torre medievale, entrambe visibili e visitabili nelle immediate adiacenze del nuovo ingresso lato porto nel vicolo Foschi.
La data della riapertura totale non risulta ancora nota.[17]. La parziale riapertura del 2016 ha presentato un nuovo allestimento delle opere, e alcune nuove sale; l'ingresso principale è per ora chiuso e per ora si accede solo dal vicolo Foschi, vicino alla storica chiesa di Santa Maria della Piazza, nei pressi del porto [18].
Il nuovo allestimento è caratterizzato dalla presentazione affiancata di opere antiche e moderne, legate da temi o suggestioni particolari.

In occasione della riapertura parziale, è stata trasferita in pinacoteca l'opera di Francesco Podesti Il Giuramento degli Anconetani, originariamente dipinta per il Palazzo degli Anziani, sede comunale. Il dipinto ricorda la resistenza della Repubblica Marinara di Ancona contro l'esercito imperiale di Federico Barbarossa, capitanato da Cristiano di Magonza.

Galleria d'immagini - gli spazi dell'ampliamento

Interventi di restauro e risanamento impiantistico

I lavori, iniziati nell'ottobre del 2023, hanno anzitutto lo scopo di riaprire al pubblico il secondo e il terzo piano di palazzo Bosdari, la cui chiusura, nel 2012, ha costretto per oltre dieci anni a limitare il numero delle opere esposte; i lavori pemetteranno anche di aprire al pubblico per la prima volta i corrispondenti piani di palazzo Bonomini, collegati con i lavori del 2012-2016. Verranno inoltre messi a norma gli impianti tecnologici del primo, del secondo e del terzo piano, e in particolar modo quello antincendio e quello di climatizzazione.

Gli spazi aperti, o riaperti, saranno utilizzati anzitutto come sale espositive della collezione permanente o di mostre temporanee, ma serviranno anche come aule didattiche, come nuovi depositi delle opere d'arte non destinate all'esposizione e come laboratori di restauro.

I visitatori potranno osservare i restauratori all'opera nei loro laboratori, grazie a delle vetrate; potranno inoltre, su richiesta, vedere le circa seicento opere conservate nei depositi rinnovati[19].

La conclusione dei lavori e la riapertura della pinacoteca sono previste per l'ottobre del 2024[3].

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Wikiwand in your browser!

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.

Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.